martedì 28 ottobre 2014

Doodle per Jonas Salk e il suo vaccino contro la poliomelite


Oggi Google torna a deliziarci con un doodle particolare, statico, ma importante. 
Il doodle di oggi è dedicato a Jonas Salk: il suo nome è collegato al vaccino contro la poliomelite.
Doodle per Jonas Salk
Fu lui a realizzarlo per la prima volta e questo lo rese un uomo importante in tutta la storia statunitense (verso la fine della sua vita si dedicò alla realizzazione di un vaccino contro l'AIDS).

Fino al 1955 la poliomelite era considerata il male peggiore: solo nel 1952 ci furono all'incirca 58 mila casi, morirono più di 3 mila persone e 21 mila restarono paralizzati in modo lieve o totale.
Era una malattia che colpiva maggiormente i bambini, rendendoli invalidi per tutta la vita.
Ed  è per questo che il doodle di oggi raffigura il dottor Jonas Salk attorniato da bambini felici e sorridenti e uno di loro tiene tra le mani un cartello su cui c'è scritto "Thank you, Dr Salk!".

giovedì 23 ottobre 2014

Elena Ceste è morta, il corpo ritrovato è il suo

Elena Ceste è morta: arriva questa mattina la conferma dall'analisi del Dna sul corpo ritrovato nel fiume Tanaro, a pochi km di distanza dall'abitazione della donna.
Il confronto del Dna dello scheletro con quello di Elena Ceste ha dato esito positivo: si tratta del suo corpo.
Una prima conferma era già venuta dall'arcata dentale che corrispondeva con quella della donna la quale avrebbe compiuto 38 anni il 25 ottobre.
Adesso si aspetta l'autopsia per capire quali possano essere le cause della morte:
  • una prima ipotesi è quella della morte accidentale: la donna può essere caduta tra i rovi e aver trovato la morte senza poter chiedere aiuto;
  • la seconda ipotesi è quella del suicidio: stando alle parole del marito, la donna gli avrebbe rivelato di essere agitata per un ricatto da parte di alcuni uomini, probabilmente in stretta correlazione con i possibili video a luci rosse che la vedevano protagonista;
  • la terza e ultima ipotesi è quella dell'omicidio.
La stranezza legata a questa conferma è che più volte nel corso di questi 9 mesi quel canale è stato controllato, ma mai niente è stato ritrovato.
La risposta arriverà nei prossimi giorni.

Sweetie, la bimba virtuale contro la pedofilia

La pedofilia è considerata uno dei mali del secolo, forse il peggiore visto che ha come vittime i bambini, di ogni età, sesso e nazionalità.
Oggi, con l'avvento di Internet e la possibilità di comunicare con chiunque in modo più facile, la pedofilia ha messo le sue radici anche online: sono tantissimi i pedofili in rete che guardano foto e video di bambini e bambine e conversano con loro, arrivando anche a fare del sesso via web.
Per combattere la pedofilia l'associazione Terre des Hommes ha realizzato una bambina virtuale: si chiama Sweetie, ha 10 anni ed è filippina.
Sweetie, la bambina virtuale
I tratti del suo volto sono stati ottenuti tenendo presente quelli di migliaia di bambini e bambine che ogni giorno vengono ricercati su Internet dai pedofili: questi bambini si collegano da casa, dagli Internet cafè o dai covi della schiavitù dove vengono tenuti rinchiusi per questo scopo.
Nelle poche ore trascorse dalla creazione del suo account alla sua cancellazione, Sweetie è stata contattata da migliaia di uomini che le hanno spesso chiesto di spogliarsi.
D'altronde i numeri parlano chiaro: sono 750 mila gli adulti che ogni 24 ore si siedono di fronte al pc e cercano bambini e bambine per il sesso.
Sweetie è riuscita nel suo intento: ne ha portato uno in tribunale a Brisbane, in Australia, il quale è stato condannato a 2 anni di reclusione per aver indotto un minore a compiere atti sessuali.


Le Iene, Gasparri bullo con una fan di Fedez

Dopo la triste vicenda di Napoli in cui un ragazzo di 24 anni ha lacerato l'intestino di un ragazzino di 14 anni con l'aria compressa, arriva un'altra notizia di bullismo: il fatto strano è che il bullo è Gasparri, attuale vice presidente del Senato.
Il tutto si è verificato su Twitter: Gasparri aveva soprannominato il cantante Fedez con l'hashtag #cosodipinto e a difesa del cantante si era schierata una ragazzina di 13 anni che aveva scritto


Da qui la risposta estremamente offensiva di Gasparri


Proprio lui che fino a qualche giorno fa si era schierato contro il bullismo e a favore della tutela dei minori.
E così ieri Nadia Toffa ha incontrato la ragazzina che ha rivelato di esser stata, proprio negli anni passati, vittima di bullismo a scuola e insultata con soprannomi come balena e Peppa Pig.
Nel corso del servizio è stato intervistato anche Giuliano Ferrara che ha rivelato di esser stato deriso anche lui in passato, ma ha consigliato a tutti gli adolescenti che subiscono questa violenza verbale di fregarsene e di continuare a credere in ciò che si è  e si sa fare: i bulli sono forti con chi si lascia sopraffare dai loro insulti, ma perdono la loro potenza di fronte ad uno che si lascia scivolare addosso le loro parole e continua dritto per la sua strada.

mercoledì 22 ottobre 2014

Home di Naughty Boy, testo e video, il mondo visto con gli occhi di un cane

Home di Naughty Boy
Oggi realizzare un videoclip per una canzone è diventato quasi un'arte: negli ultimi anni sono stati tantissimi i video che hanno saputo emozionare, colpire e anche far discutere.
D'altronde, si cerca di attirare l'attenzione sulla propria canzone anche con le immagini e con il video, per l'appunto.
Stavolta, però, il processo è stato contrario: ho apprezzato questo brano, Home di Naught Boy, dal suo ascolto in radio e solo dopo mi sono innamorata del video che mi ha fatto emozionare sul finale.
Mi sono emozionata perchè amo gli animali e i cani in modo particolare e l'originalità di questo video sta nel farci vedere il mondo con gli occhi di un cane.
Non si tratta, però, di un cane qualsiasi, ma di uno che si è perso, ha perso il suo padrone e che fugge da un stand fotografico e attraversa un'intera città per ritrovarlo tra i senzatetto.
Di seguito il video e il testo di Home:


HOME
Red door ends the driveway on the street where we met 
I take the thousand memories on the road we meet 
So we never forget 
It's been a good year, would be a long day 
Before we lay our heads down to rest 
And if those tears come rolling down, I'll pull you close to me 
So you will back there again 

Won't be a long time, time 
Won't be a long time 
Won't be a long time 
Till we get back home 
Till we get back home 
Till we get back home 
Till we get back home 
Till we get back home 
Till we get back home 

We've had good times, it's been real love 
And I know it's hard to move on! 
But the place you're send in the things we're left 
It's when we're together, we're home 

Won't be a long time, time 
Won't be a long time 
Won't be a long time 
Till we get back home 
Till we get back home 
Till we get back home 
Till we get back home 
Till we get back home 
Till we get back home

giovedì 16 ottobre 2014

Virus Ebola a Le Iene: l'Italia è pronta?

Vittima Ebola
Nel corso della puntata di ieri de Le Iene c'è stato il servizio di Nadia Toffa sul virus Ebola di cui tanto si sta parlando in questi mesi.
Sappiamo tutti che si tratta di un virus molto pericoloso per l'uomo, che causa una febbre emorragica, ovvero il sanguinamento degli organi interni, e porta in breve tempo alla morte (guarda la foto della prima vittima).
Il virus è stato scoperto nel 1976 in Congo e qui provocò nel corso di quella prima epidemia 280 morti; successivamente si è diffusa in altri Paesi, come il Sudan e il Gabon, ma l'epidemia che stiamo affrontando oggi ha origine dalla Guinea, dalla Sierra Leone e dalla Liberia, nazioni in cui la gente si muove di più e non vive in piccoli villaggi.
Sta di fatto che il numero di casi di contagio e di morti è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi mesi:
Grafico casi di contagio e morti per virus Ebola
Il virus ha origine da un pipistrello della frutta che vive nelle foreste africane e che è portatore del virus, ma come è riuscito il virus a passare dall'animale all'uomo?
Secondo il prof. Massimo Galli ci sono tre modi perchè questo avvenga:
  • mangiare il pipistrello o macellarlo: è uno degli alimenti delle popolazioni africane e il contagio può essere avvenuto semplicemente attraverso il contatto con il sangue dell'animale macellato;
  • mangiare la frutta che presenta gli escrementi del pipistrello;
  • mangiare animali infettati, come le antilopi, i gorilla o gli scimpanzè.
Quella che stiamo vivendo ha, però, avuto origine da una trasmissione umana che dall'Africa si è poi diffusa in tutto il mondo: negli Stati Uniti con Thomas Duncan, in Spagna con l'infermiera e ora anche in Germania con il funzionario dell'Onu.
E l'Italia è pronta? 
Dovrebbe esserlo, secondo quanto ha riferito la Lorenzin in merito all'aumento del numero dei medici negli aeroporti di Fiumicino e Malpensa, ma, si sa, è meglio non dare nulla per certo.

mercoledì 15 ottobre 2014

Halloween, trucco da Calavera (Sugar Skull)

Trucco Calavera (Sugar Skull)
Siete pronti per Halloween?
Manca davvero poco e soprattutto le ragazze iniziano a ricercare qualche trucco o abito da indossare per la notte di Halloween.
Se siete stufe dei soliti trucchi da fantasma, zombie, sposa cadavere o vampira, quest'anno c'è un nuovo trucco che potete provare e che sicuramente vi metterà al centro dell'attenzione: si tratta del trucco Calavera o meglio Sugar Skull.
La calavera è il termine spagnolo che indica il teschio ed è uno dei regali più diffusi in Messico nel giorno di Halloween: si tratta di forme di teschio realizzati con lo zucchero, aromatizzati con vaniglia, e con delle linee di tintura vegetale, solitamente di colore blu, verde, giallo o rosso. Sulla fronte c'è scritto il nome della persona e solitamente vengono conservati per un po' di giorni per poi essere mangiati.
Di seguito ecco come realizzare il trucco:


Se volete provare il trucco da zombie di The Walking Dead cliccate qui.

martedì 14 ottobre 2014

Il doodle per Hannah Arendt, chi è?

Oggi Google torna a trasformarsi per rendere omaggio ad Hannah Arendt nel giorno del suo 108° anniversario della nascita.

Hannah Arendt nel doodle di oggi

Ma chi è  Hannah Arendt?

E' stata una scrittrice, storica e filosofa tedesca che, a causa delle sue origini ebraiche, perse la cittadinanza tedesca nel 1937 per ottenere nel 1951 quella statunitense.
Il suo nome è famoso soprattutto per due opere importanti da lei scritte e che hanno come fulcro il totalitarismo: uno è La banalità del male e l'altro è Le origini del totalitarismo.
Nel primo la Arendt parla di come spesso le persone banali siano quelle capaci di far del male agli altri: nel suo scritto afferma che proprio l'assenza di radici, di memoria e il non ritornare sulle proprie azioni trasforma un uomo qualsiasi in un distruttore, proprio come è accaduto con Hitler e il nazismo.
Nel secondo la Arendt mette a confronto due regimi, il nazismo e lo stalinismo, per stabilire le connessioni con l'antisemitismo e si sofferma maggiormente su temi come l'uso del terrore da parte di questi regimi totalitari e la riduzione dell'uomo ad una macchina per dominarlo totalmente.
Una donna che, attraverso le sue opere, ha saputo scattare una fotografia di quel periodo così tragico della nostra storia e che nel doodle di oggi ci appare sorridente e soddisfatta, mentre ancora una volta è intenta a scrivere con la sua penna, attorniata di libri e fogli bianchi.

mercoledì 8 ottobre 2014

Ebola, l'immagine della prima vittima zombie

Gli effetti del virus Ebola
Nelle ultime settimane è scoppiato il caso Ebola che sta allarmando davvero tutto il pianeta.
L'Ebola è un virus molto pericoloso che presenta diversa sintomi, come vomito, diarrea ed emorragie sia interne che esterne.
Dopo la notizia del primo caso di vittima di Ebola negli Stati Uniti, adesso il virus è arrivato anche in Europa, precisamente in Spagna dove tre persone sono risultate infette.
Ma tutto è partito dalla Liberia: qui ci sono state diverse vittime e solo negli ultimi giorni è stata diffusa la prima immagine di una delle vittime che (pare) si sia risvegliata, nonostante fosse data per morta.
Si parla così di zombie e cose del genere, ma naturalmente tutto è da vedere.
Il governo liberiano ha persino accusato gli Stati Uniti di aver diffuso questa forma più evoluta del virus per testarla come arma biologica per le guerre future, ma che il controllo del contagio sia sfuggito ai medici.
Certo è che la vittima americana, Thomas Eric Duncan, liberiano, nel suo viaggio di ritorno dalla Liberia a Dallas, in Texas, è entrato in contatto con un numero imprecisato di persone; inoltre, bisogna aggiungere che nonostante si sia presentato in ospedale perchè non stava bene, i dottori lo hanno rimandato a casa, non riconoscendo i sintomi del virus.
Quello che si sa  è che il virus Ebola potrebbe contagiare in soli 2 mesi 5 milioni di persone in tutto il mondo.
E allora, aldilà della minaccia zombie, è opportuno prestare la massima attenzione.

lunedì 6 ottobre 2014

Il doodle con il Moai per Thor Heyerdahl

Dopo giorni di digiuno, Google torna a stupirci con i suoi doodle originali: quello di oggi 5 ottobre 2014 è dedicato a Thor Heyerdahl.
Thor Heyerdahl è stato principalmente un antropologo ed esploratore norvegese e nella data di oggi si festeggia il 100esimo anniversario della sua nascita.
La sua fama è legata non solo alle numerose scoperte che ha fatto riguardo alle popolazioni del passato, soprattutto quelle amerinde, ma anche al suo coraggio di intraprendere lunghi viaggi per mare a bordo di imbarcazioni rudimentali, fatti principalmente di papiro o giunco, un po' come quelle usate dagli antichi Egizi.
Tra le sue tante scoperte c'è quella legata all'isola di Pasqua: qui Heyerdahl studiò le celebri statue presenti sull'isola, i Moai, e scoprì che essi erano più grandi di quanto si credesse fino ad allora: parte del loro busto era sepolto sotto la terra e pare che avessero anche un copricapo in pietra rossa.
Il doodle dedicato a Heyerdahl
E proprio in merito a questa spedizione Google oggi ha dedicato il suo doodle a quest'uomo: nel doodle di oggi si vedono infatti indigeni su un'imbarcazione di fortuna di quelle usate da Heyerdahl mentre solcano il mare.
Al posto della L del logo c'è proprio il Moai, prima solo la testa e poi viene mostrato tutto il suo corpo sepolto sotto terra.

Report, la pizza napoletana è cancerogena, ecco perchè

Pizza napoletana
Nella puntata del 5 ottobre 2014 di Report si è parlato di uno dei prodotti italiani più famosi e copiati nel mondo, la pizza napoletana.
La pizza è amata davvero da tutti e solo in Italia sono ben 2 milioni le pizze sfornate ogni giorno; eppure questo prodotto così buono nasconde dei segreti.
Nel corso del servizio di Report sono stati elencati i principali problemi:
  • il fumo nero: molto spesso, durante la cottura della pizza, nel forno a legna si vede un fumo nero. Quello è il fumo della combustione che contiene elementi molto dannosi per la salute. Il consiglio è quello di accendere il forno e di aspettare che quel fumo svanisca prima di procedere con la cottura delle pizze;
  • le croste nere: quante volte vi è capitato di ricevere una pizza più che bruciata? Beh, se sotto la pizza ci sono delle crosticine nere, sappiate che ciò non fa bene alla salute. Quelli sono residui di precedenti cotture che andrebbero rimossi prima di cuocere altre pizze. Il problema è che nella maggior parte delle pizzerie la pulizia del forno a legna avviene una volta al giorno, in altri molto più raramente. In quelle croste, da analisi di laboratorio, sono stati rinvenuti idrocarburi, come il benzo(a)pirene, quasi come se stessimo in coda in autostrada e respirassimo i fumi dell'autovettura che ci sta davanti;
  • le scatole per la pizza: ne esistono di tre tipi, ma solo quella in pura cellulosa di colore bianco è la migliore per gli alimenti. In circolazione ritroviamo soprattutto le scatole riciclate che contengono al loro interno inchiostri e altri materiali, derivanti dal riciclo di prodotti già usati, e che con i 90° della pizza appena sfornata non fanno sicuramente bene al nostro organismo;
  • infine, per una pizza più facile da digerire optate per quella con più ore di lievitazione, dalle 24 alle 48 ore: solo così potrete andare a letto senza sentirvi troppo pesanti.
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