Dopo gli emuli di Cristo delle Filippine, sempre dall'Asia viene una tradizione legata all'autolesionismo.
Questa volta è in Thailandia che ci troviamo, nell'isola di Phuket: in quest'isola, in autunno ha luogo il Festival vegetariano.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGzq46WUy8kktteOWTIE8xMKmV2MYyGGJhyphenhyphenfirGVu0xgX-MqixN4QZ__34-mZwCx3TPEdGRf_CuH5pymUVJuQVbVJFJme6y8vc8isCgUePmGgz_akbXZgopNdM1XNFjOidFkg-Ka_JxEM/s200/Phuket-2.jpg)
Durante questo festival, alcuni abitanti dell'isola decidono di punirsi, sfidando i limiti della sofferenza umana, solo in nome della fede.
Ma in cosa consistono queste punizioni?
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhH3VMg2K8ARwxNycLwkVbcFs4s-7XiyEfAVtjibKzpwdktXtyJoFMgOAvTsVZ3-YpJFwiYg84wzh3izoK2NYgkNYSITvMDoOQajaNmqRkhyphenhyphen0bLuu01Th5ftUYxNfjMkzY4ADjU7YWcvmI/s200/SPILLI333.jpg)
Dopo ciò, senza alcun tipo di anestetico, gli uomini si fanno trafiggere il corpo da lame e oggetti di ogni tipo, rischiando interminabili emorragie e camminano per ore e ore sotto il sole.
Al termine della giornata, il sacrificio non è finito: dovranno salire una scala di 32 gradini di lame affilate e camminare sui carboni ardenti, sempre con lo scopo di mettere alla prova la propria resistenza al dolore
Tutto è alquanto difficile da concepire.
Fino a che punto un uomo può arrivare a spingersi oltre i limiti per un volere superiore di cui non vi è certezza?
E tutto ciò è necessario o è solo un modo estremo di avere fede?
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