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Per chi non la conoscesse, la Earhart ha stabilito diversi record nel corso della sua vita: nel 1928 fu la prima donna ad attraversare l'Atlantico, nel 1932 riuscì a volare sugli Stati Uniti da Los Angeles a Newark.
Ma tutto ciò non le bastava: voleva fare il giro del mondo e così il 1° Giugno 1937 partì, insieme al secondo navigatore Noonan, da Miami.
In meno di un mese sorvolarono il Sud America, l'Africa, l'India e arrivarono in Nuova Guinea il 29 Giugno 1937.
Restavano solo 11.000 km, tutti da percorrere sull'Oceano Pacifico, ma il 2 Luglio 1937 la missione ebbe fine: in quella giornata non si ebbero più notizie dell'aeroplano e dei due piloti.
Nonostante le ricerche nei giorni successivi, non si seppe più nulla di Amelia Earhart: c'è chi dice che l'aereo si sia inabissato e i due siano morti, altri affermano che i due abbiano raggiunto un'isola e che siano morti per dissenteria, altri ancora pensano che la Earhart sia stata fatta prigioniera dai giapponesi e giustiziata e addirittura c'è chi afferma che Amelia sia ritornata in America, sotto un altro nome, creandosi così un'altra vita.
Questo dilemma, però, oggi forse può trovare una soluzione: un team di ricercatori crede di aver trovato nei fondali dell'isola di Nikumaroro, nello stato del Kiribati, frammenti che potrebbero essere i resti dell'aereo di Amelia Earhart.
Potremo finalmente scrivere la parola fine alla terribile scomparsa della donna che, con la sua grinta e la sua determinazione, è stata ed è ancora un idolo per tutte le donne che vogliono realizzare i loro sogni?
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