Dopo gli emuli di Cristo delle Filippine, sempre dall'Asia viene una tradizione legata all'autolesionismo.
Questa volta è in Thailandia che ci troviamo, nell'isola di Phuket: in quest'isola, in autunno ha luogo il Festival vegetariano.
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Durante questo festival, alcuni abitanti dell'isola decidono di punirsi, sfidando i limiti della sofferenza umana, solo in nome della fede.
Ma in cosa consistono queste punizioni?
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Dopo ciò, senza alcun tipo di anestetico, gli uomini si fanno trafiggere il corpo da lame e oggetti di ogni tipo, rischiando interminabili emorragie e camminano per ore e ore sotto il sole.
Al termine della giornata, il sacrificio non è finito: dovranno salire una scala di 32 gradini di lame affilate e camminare sui carboni ardenti, sempre con lo scopo di mettere alla prova la propria resistenza al dolore
Tutto è alquanto difficile da concepire.
Fino a che punto un uomo può arrivare a spingersi oltre i limiti per un volere superiore di cui non vi è certezza?
E tutto ciò è necessario o è solo un modo estremo di avere fede?
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