venerdì 29 maggio 2015

Namie Amuro, provate il video interattivo con il dito

Oggi per lanciare un nuovo brano e conquistare il pubblico si cerca di trovare le soluzioni più impensabili e sempre più negli ultimi anni si punta sui video che accompagnano la canzone.
L'ultima trovata viene dal Giappone: il nuovo singolo Golden Touch della cantante nipponica Namie Amuro è davvero originale e al passo con i tempi.
Il video interattivo di Namie Amuro
Non ci credete?
Avviate il video qui sotto e mettete il vostro dito sul punto rosa che comparirà e su cui c'è scritto HERE.
Tutto il resto è davvero una sorpresa e sarà difficile staccare il dito dallo schermo.


Che ve ne pare?

giovedì 28 maggio 2015

Fabio vince The Voice of Italy 3

Anche questa terza edizione di The Voice of Italy ha chiuso i battenti eleggendo il vincitore del talent show di Raidue. 
A superare ogni sfida e ad essere stravotato dal pubblico è stato Fabio Curto, il giovane calabrese di 27 anni con la sua barba folta e la sua voce imponente.
Fabio Curto vince The Voice of Italy 3
Sin dall'inizio si era distinto, oltre che per la sua voce, anche per il suo modo di vestire: coppola in testa, bretelle e vestiti tipici del suo luogo. 
Ma la sua voce ha fatto il resto.
Fabio, beniamino del team Fach composto da padre e figlio Facchinetti che per la prima volta quest'anno hanno ricoperto il ruolo di giudici, ha vinto un contratto con la Universal Music.
Tra le lacrime e visibilmente emozionato ha ringraziato tutti per aver creduto in lui e in modo particolare sua madre e suo padre al quale Fabio ha dedicato una delle esibizioni della serata, "Father and son".
L'appuntamento è per il prossimo anno con nuovi concorrenti e nuove voci.
E voi siete d'accordo con questo vincitore?
Lasciate un commento.

martedì 5 maggio 2015

Report, l'inchiesta sull'olio di palma e sugli effetti negativi

Da quando ha aperto i battenti, non si fa altro che parlare di Expo 2015 e in merito a questa crescita di interesse della popolazione mondiale nei confronti del cibo, ecco che ieri a Report si è parlato dell' olio di palma.

L'olio di palma è uno degli oli naturali più diffuso al mondo, soprattutto perchè risulta essere meno costoso degli altri in circolazione. Esso si ricava dai frutti delle palme e si presenta di un colore rossastro. Molte aziende lo utilizzano nei loro prodotti, ma ne siamo venuti a conoscenza solo dall'inizio del 2015 in quanto è stato introdotto l'obbligo per le aziende di indicarne la presenza sull'etichetta. I principali Paesi produttori di olio di palma sono l'Indonesia e la Malesia: qui i commercianti del legno hanno distrutto le foreste pluviali (in 30 anni sono scomparsi foreste pari al territorio di Italia, Svizzera e Austria messe insieme) per lasciare spazio alle palme. Ogni lavoratore riceve 8 centesimi di euro per piantare una palma per uno stipendio giornaliero medio che si aggira intorno ai 5 euro.

Conseguenze dell'olio di palma

La produzione di olio di palma non ha portato solo alla deforestazione, ma anche al rischio estinzione per 80 specie circa di animali, tra cui gli oranghi che sono molto presenti soprattutto nel Borneo indonesiano e che adesso vengono trasferiti in aree protette.
L'olio di palma ha anche effetti negativi sulla nostra salute perchè, essendo ricco di grassi saturi, non fa altro che causare il colesterolo. Inoltre, molte di queste foreste abbandonate, quando bruciano, emettono una quantità elevata di anidride carbonica: basti pensare che l'Indonesia è al terzo posto per le emissioni di gas serra, subito dopo la Cina e gli Stati Uniti d'America che sono paesi industrializzati.


Cosa fanno le aziende?

Dopo questo obbligo di indicazione sulle etichette, molte aziende, come la Buitoni e la Ferrero, hanno dichiarato che stanno sostituendo l'olio di palma con l'olio di oliva al fine di salvare l'ambiente e anche la loro immagine. Ma il problema non è comunque risolto perchè i maggiori clienti dell'olio di palma sono l'India e la Cina, paesi emergenti che sono sicuramente più attenti al prezzo che alla sostenibilità.

lunedì 4 maggio 2015

La Royal Baby si chiama Charlotte Elizabeth Diana

La Royal Baby 
Solo due anni fa Londra e il mondo intero festeggiava la nascita del primo figlio della coppia reale formata da William e Kate; oggi i due festeggiano la nascita della loro seconda figlia, quarta in ordine di successione, subito dopo il nonno, il papà e il fratellino George Alexander Louis.
Anche stavolta il nome non è stato dato subito, ma si è dovuti attendere l'arrivo della regina per scegliere il nome della nuova arrivata.
Naturalmente prima della pubblicazione ufficiale del nome della bambina gli Inglesi hanno scommesso su quale potesse essere: in pole position c'erano Charlotte e Alice.
E in effetti chi ha avuto fiducia nei pronostici non ha sbagliato: la bimba è stata chiamata Charlotte Elizabeth Diana.
Come per il primogenito, anche stavolta c'è un perchè per ognuno dei nomi: Charlotte in onore del nonno paterno (Charles), Elizabeth un omaggio alla bisnonna, attuale regina d'Inghilterra, e Diana per ricordare la nonna paterna, Lady Diana, tanto amata da William e morta nel famoso incidente di Parigi dell'ormai lontano 1997.

Doodle per Bartolomeo Cristofori, l'inventore del pianoforte

Oggi il doodle che potete vedere e ascoltare nella homepage di Google è dedicato ad un altro nome importante della musica italiana. 
Si tratta di Bartolomeo Cristofori: il suo nome vi dirà poco, eppure è considerato l'inventore del pianoforte, lo strumento senza il quale Beethoven, Mozart e altri grandi pianisti non sarebbero diventati così famosi.
Doodle per l'inventore del pianoforte
Nella giornata del suo 360esimo anniversario della nascita Google ricorda questo uomo con un doodle animato in cui si vede il pianista intento a suonare delle semplici note ad un pianoforte. A destra, potete regolare un cursore: se lo ponete sulla P il suono sarà piano, quasi lieve, e ciò vuol dire che il musicista non starà premendo a fondo il tasto del pianoforte; mentre se portate il cursore sulla F allora lì il suono sarà forte e ciò sarà dovuto ad una maggiore pressione sul tasto dello strumento.
Come spesso accade, i suoi meriti non furono subito riconosciuti, eppure i suoi studi spianarono la strada a chi, dopo di lui, perfezionò lo strumento.
Dei suoi pianoforti solo 3 sono pervenuti a noi.
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