venerdì 29 luglio 2011

Ventilatori che spruzzano aromi per incrementare le vendite

Si dice che è in tempi di crisi che saltano fuori le migliori idee.
E a New York, esattamente a Brooklyn, si sono inventati qualcosa di bizzarro per attirare i clienti.
Siamo in un supermercato di Brooklyn dove i gestori hanno installato delle macchinette diaboliche, veri e propri ventilatori che "sparano" nell'aria aromi di ogni tipo, gli aromi degli stessi prodotti presenti nel punto vendita.
Un modo unico per stimolare l'appetito e il desiderio dei suoi clienti.
Infatti, se nel reparto panetteria, viene spruzzato nell'aria un odore di pane appena sfornato, nel reparto del cioccolato è la dolcezza dell'aroma delle nocciole a fare da padrone.
Se si passa al reparto carne, invece, l'odore è di affumicato, quasi di carne alla brace: e a chi non verrebbe voglia di comprare un po' di carne da fare sul barbecue?
Insomma, una trovata geniale che, anzichè, puntare sul senso della vista, punta su quello dell'olfatto per far nascere il desiderio nei suoi clienti.
Un'ottima strategia di marketing.
Vi chiederete: ma quanto costano questi impianti di ventilazione?
Beh, solo 99 $ al mese per fare il pieno degli aromi.
In tempi di crisi, tutto è lecito.

Il Ramadan: cos'è e perchè

Nel 2012 (che corrisponde all'anno 1433 secondo il calendario islamico) il 20 Luglio inizia il Ramadan.
Che cos'è?
Il Ramadan è un periodo di 30 giorni durante il quale tutti i  musulmani devono dedicarsi alla preghiera e al digiuno dall'alba al tramonto.
L'importanza di questo periodo è legata a una tradizione scritta nel Corano secondo cui in questo mese Maometto avrebbe ricevuto una rivelazione dall'arcangelo Gabriele.
Nel corso del Ramadan gli islamici devono astenersi dal bere, mangiare, fumare e dal praticare rapporti sessuali.
Quando tramonta il sole, il digiuno viene interrotto.
Bisogna ricordare che l'osservare il digiuno durante il mese del Ramadan rappresenta uno dei 5 pilastri su cui si fonda la fede islamica:
  1. l'accettazione di Dio
  2. la preghiera quotidiana (ben 5 volte al giorno)
  3. l'elemosina legale (destinare annualmente ai poveri il 2,5% del capitale in eccesso a quello necessario per i bisogni primari)
  4. il digiuno durante il Ramadan
  5. il pellegrinaggio alla Mecca (almeno una volta nella vita)
Sono esenti dall'osservare il digiuno i minorenni, gli anziani, i malati di mente e cronici, i viaggiatori, le donne in stato di gravidanza,in allattamento e durante il ciclo.
Perchè?
La finalità del Ramadan è quella di purificarsi da tutto ciò che di materiale esiste nel mondo corrotto, un modo per imparare l'autodisciplina, l'appartenenza ad una comunità, la pazienza e l'amore verso Dio.

Breast ironing: cos'è e perchè

In Africa la maggior parte delle donne è vittima dell'infibulazione, una pratica di mutilazione genitale femminile che priva la donna della possibilità di provar piacere, a causa dell'asportazione del clitoride e della chiusura, spesso totale, della vagina.
Purtroppo la brutalità non termina qui.
Oltre all'infibulazione, le donne africane sono dilaniate da un'altra pratica brutale che prende il nome di breast ironing, traducibile con lo stiramento del seno.

Che cos'è?
La terribile pratica prevede, appunto, che la madre "stiri" il seno delle sue figlie adolescenti con oggetti caldi: paletti di legno, pietre, conchiglie di cocco per fermare il loro sviluppo o addirittura farle scomparire del tutto.
Perchè?
La finalità di questa pratica è quella di rendere le proprie figlie meno desiderabili agli occhi degli uomini: più che altro, è per proteggere le ragazze da violenze sessuali o da gravidanze in età troppo giovane.
Il breast ironing è diffusa in Camerun dove 1 donna su 4 è vittima di questa forma di violenza: è praticata proprio in questo Paese dove gli uomini e i ragazzi potrebbero pensare che le ragazze con il seno ben formato siano pronte per il sesso.
Quali sono le conseguenze?
Come si può ben immaginare, il breast ironing è estremamente doloroso e spesso provoca ustioni.
Non è ancora certo, ma questa forma di violenza provoca la totale distruzione delle ghiandole mammarie, cancro al seno, cisti, oltre il semplice fatto di avere dei seni malformati o rischiare di vedersi asportare uno o entrambi i seni.

Per fortuna, c'è chi si muove, sia a livello mondiale che tra la popolazione stessa, per combattere queste forme di violenza e di crudeltà, che hanno come vittime quasi sempre le donne.

giovedì 28 luglio 2011

La lapidazione: cos'è e perchè

La lapidazione, già descritta nella Bibbia e in altri testi sacri, questa piaga continua ad essere in vigore ancora oggi in molti Paesi islamici.

Che cos'è?
La lapidazione è un tipo di pena di morte in cui il condannato è ucciso attraverso il lancio di pietre.
A questi momenti spesso partecipano vere e proprie folle di gente che non si limitano ad osservare la morte del reo, ma partecipano attivamente al lancio delle pietre.
Pietre che non devono essere, secondo quanto indicato in Iran, tanto grandi da provocare la morte dopo il lancio di una o due di esse, nè tanto piccole da non essere definite tali.

In cosa consiste?
Tramite la lapidazione, gli accusatori del condannato partecipano al lancio delle pietre verso il colpevole, il quale è avvolto in un sudario bianco ed è sepolto fino alla vita (se si tratta di un uomo) o fino al petto (se si tratta di una donna).
A volte, si copre anche il capo per rendere il tutto un pochino meno brutale, come se fosse davvero possibile.

Perchè?
La lapidazione viene effettuata per punire prostitute, adultere, assassini e nella tradizione islamica anche gli omosessuali.
La finalità è quella dell'espiazione pubblica della colpa del reo e della formalizzazione del diritto alla vendetta.

Ad oggi, i Paesi in cui questa terribile pratica viene ancora adottata sono: Afghanistan, Iran, Sudan, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Somalia e Nigeria.
Ogni volta l'intero pianeta si muove per fermare prossime condanne.
L'ultima volta lo ha fatto per Sakineh, la donna iraniana condannata alla lapidazione per aver avuto una relazione con 2 uomini, dopo la morte del marito.
E per ora tutto è fermo

L'amore secondo Catullo

Catullo: una garanzia in materia d'amore.
Con i suoi epitalami, vere e proprie poesie d'amore ereditate da Saffo, il poeta romano seppe raccontare i suoi stati d'animo, derivanti dall'amore e dal suo viverlo.
Il suo componimento più famoso e amato da chi ha studiato la letteratura latina al liceo o all'università è sicuramente è:
Vivamus, mea Lesbia, atque amemus
Vivamus, mea Lesbia, atque amemus
rumoresque senum severiorum
omnes unius aestimemus assis.
Soles occidere et redire possunt
nobis cum semel occidit brevis lux,
nox est perpetua una dormienda.
Da mihi basia mille, deinde centum,
dein mille altera, dein secunda centum
deinde usque  altera mille, deinde centum.
Dein, cum milia multa fecerimus,
conturbabimus illa, ne sciamus,
aut nequis malus invidere possit,
cum tantum sciat esse basiorum
----------- 
Viviamo, mia Lesbia, e amiamoci 
e ogni mormorio perfido dei vecchi
valga per noi la più vile moneta.
Il giorno può morire e poi risorgere,
ma quando muore il nostro breve giorno,
una notte infinita dormiremo.
Tu dammi mille baci, e quindi cento
poi dammene altri mille, e quindi cento,
quindi mille continui, e quindi cento.
E quando poi saranno mille e mille
nasconderemo il loro vero numero,
che non getti il malocchio l'invidioso
per un numero di baci così alto.

E' l'amore il tema centrale di questo componimento: il poeta invita la sua amata a vivere profondamente l'amore, in tutti i suoi aspetti, e a godere della vita fino in fondo perchè essa è troppo breve e dopo la morte solo un eterno riposo ci aspetta.
Chiede alla sua dolce amata di amarlo nonostante tutto, nonostante il mormorio degli anziani e dei moralisti che criticano i giochi gioiosi dell'amore tra i giovani.
Le chiede non uno, ma mille baci e altri cento, e poi altri mille e altri cento, finchè, quando saranno così tanti, smetteranno di contarli sia per non conoscerne il numero e vivere intensamente quei momenti, sia per evitare che gli invidiosi maledicano questo amore.
Un inno all'amore, un inno alla vita perchè la vita senza amore è vuota, dura, fredda: è l'amore stesso ad illuminarla, a riempirla di momenti unici, a riscaldarla con le sue sensazioni ed emozioni.
Amate e lasciatevi amare!!!

mercoledì 27 luglio 2011

Federica Pellegrini: atleta mondiale, orgoglio italiano

In questi giorni si stanno svolgendo a Shangai i mondiali di nuoto e tra tutte le nuotatrici, c'è solo un nome che sovrasta gli altri: Federica Pellegrini.
Federica, con i suoi 23 anni, è la più grande nuotatrice italiana e proprio in questi giorni ha confermato la sua medaglia d'oro vinta 2 anni fa ai Mondiali di Roma nei 200 m stile libero e nei 400 m stile libero.
Una grande vittoria per l'atleta veneziana che continua a far suonare l'inno italiano in grandi competizioni come i Mondiali di nuoto e le Olimpiadi.
Non solo un'atleta mondiale, ma anche una ragazza, una donna che ama i tatuaggi, i tacchi ed ha trovato l'amore proprio in piscina: è infatti fidanzata con l'altro nuotatore italiano, Luca Marin.
Negli anni passati si è temuto tanto per la sua salute: crisi d'ansia e panico, la paura di non sentirsi all'altezza delle situazioni stavano per spegnerla, ma grazie all'aiuto degli amici, della famiglia e di psicologi qualificati è riuscita a risorgere ed è tornata a vincere.
Proprio come l'Araba Fenice, tatuata sul suo corpo, che riuscì a rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte.

Lauryn Hill: dai Fugees a Sister Act

Lauryn Hill.
Forse il nome dice poco e sono pochi quelli che la conoscono, ma la sua voce è favolosa e sicuramente almeno una volta nella vita l'avrete ascoltata.
Se vi dico Killing me softly dei Fugees?
Ebbene sì, perchè Lauryn Hill ha fatto parte del gruppo hip-hop soul dei Fugees, il cui brano più famoso è proprio questo, la cover del brano di Roberta Flack, Killing me softly.
E se vi dicessi Sister Act 2?
Lauryn Hill ha interpretato in quel film, con una Whoopi Goldberg nelle vesti di una suora scatenata, la studentessa Rita Watson, la ragazza che amava il canto, ma la madre glielo vietava perchè diceva "Cantare non fa pagare le bollette, cantare non porta il pane a casa".
Ed è proprio grazie a questo film che la cantautrice e musicista americana ha fatto conoscere le sue doti canore al mondo.
La cantante, che subito dopo il successo del primo album, ha dichiarato di non amare lo show business, si è ritirata e ha sposato Rohan Marley, figlio del grande Bob Marley.
La coppia ha avuto ben 5 figli, ma le cronache odierne hanno riportato che Lauryn ha dato alla luce un altro bimbo.
Questa volta però il padre del bimbo non è Rohan in quanto la coppia era scoppiata da un bel po'.
Vi lascio con un altro suo grande successo, tratto dal suo primo e unico album: Ex Factor.

martedì 26 luglio 2011

La ricetta del tiramisù

Oggi, 26 Luglio, è il mio compleanno: 25 anni, un quarto di secolo.
E così ho espresso un desiderio, sicura del fatto che ogni mio desiderio oggi viene realizzato.
Un desiderio goloso: ho chiesto alla mia mamma un buon Tiramisù.
Così ne approfitto per postarvi la ricetta di questo dolce tipicamente italiano, così buono e il cui nome è una garanzia: ti tira su il morale subito dopo un assaggio.

INGREDIENTI
  • 250 gr di mascarpone
  • una confezione di savoiardi
  • 3 tuorli di uovo
  • 4 cucchiai di zucchero
  • 2 cucchiai di farina
  • scorza di limone
  • cacao amaro
  • 3 tazzine di caffè
  • mezzo litro di latte
  • un po' di Marsala
RICETTA
Montate 3 tuorli di uovo con farina, zucchero e scorza di limone.
Aggiungete il latte e fate cuocere a fuoco lento fino a che la crema si addensa (circa 10 minuti).
Una volta che si è raffreddata, aggiungete il mascarpone e il Marsala e mescolate.
Dopo la preparazione della crema, mettete in una ciotola le tre tazzine di caffè non zuccherato e bagnate i savoiardi uno alla volta per disporli in una pirofila.
Completato il primo strato di savoiardi, aggiungete metà della crema pronta e procedete con il secondo strato di savoiardi.
Stendete l'altra metà della crema e spolverizzate la superficie di cacao amaro in polvere.
Tenetelo in frigo per un'ora circa prima di servirlo.
Vi assicuro che è una vera e propria delizia!

venerdì 22 luglio 2011

La notte di San Lorenzo: le stelle, il cielo e... lo smartphone

Mancano ancora 20 giorni circa alla notte di San Lorenzo, la notte del 10 Agosto in cui tutti noi siamo con gli occhi rivolti al cielo, con la speranza di vedere una o più stelle cadenti.
Se a livello scientifico questo evento è ricollegabile al fatto che, in quella parte dell'anno, gli asteroidi della costellazione Perseo passano all'interno dell'orbita visiva terrestre, a livello culturale il 10 Agosto è la notte in cui bisogna esprimere un desiderio alla vista di una stella cadente.
C'è chi si reca in spiaggia, chi sulle colline, chi nelle zone più buie per ammirare l'immenso cielo stellato sopra di noi.
Non ci nascondiamo: tutti i sognatori (come me), gli inguaribili romantici (come me), tutti insomma sono affascinati dalla magia di questa notte ed è importante perciò essere preparati per l'occasione (mi riferisco soprattutto ai maschietti se vogliono magari fare colpo).
Ma come si può essere preparati al meglio?
Per una preparazione leggera e divertente, c'è il sito della Iau, la International Astronomical Union (www.iau.org) dove è possibile vedere le immagini di tutte le costellazioni e imparare i loro nomi, le loro posizioni.
Oppure, per chi è appassionato di tecnologia e possiede o un tablet o uno smartphone, si può scaricare dalla rete un app dedicata proprio all'astronomia, Star Walk, che vi permetterà, semplicemente posizionando il vostro smartphone veso una stella, di sapere il suo nome ed avere un panorama completo del cielo.
Poi se proprio volete esagerare con la dolcezza e il romanticismo, c'è www.nonsolostelle.com (solo uno di tanti) dove potete dare il nome del vostro o della vostra amata ad una stella, con tanto di certificato.
Io vi ho messo al corrente delle possibilità disponibili; poi sta a voi metterle in pratica per conquistare il cuore della/del vostra/o amata/o!
Buona fortuna!!!!

Cassandra: la profetessa inascoltata

La mitologia mi ha sempre molto affascinato con le sue leggende e le sue storie, spesso tanto drammatiche.
Quella di Cassandra è una di quelle storie davvero affascinanti.
Cassandra è una figura della mitologia greca, figlia di Ecuba e di Priamo, il re di Troia.
E' famosa per le sue doti di preveggenza.
Si narra, infatti, che Cassandra fosse amata dal dio Apollo il quale, per guadagnare il suo amore, le donò la dote profetica.
La giovane, però, una volta ottenuto questo incredibile dono, si rifiutò di concedersi a lui, scatenando così l'ira del dio, il quale, per punirla, le sputò sulle labbra, condannandola a restare sempre inascoltata.
Il dramma di Cassandra è proprio quello di conoscere il futuro, ma di non trovare mai nessuno che le creda.
Nel corso della sua vita, predisse che il cavallo che gli Achei avevano donato ai Troiani era pieno di uomini, ma non fu creduta.
Anzi, Priamo, suo padre, la considerò una profetessa di sventure e fece entrare il cavallo nella città.
Sappiamo tutti come andò a finire.
Oggi l'appellativo "Cassandra" viene attribuito a quelle persone che pur annunciando eventi sfavorevoli previsti, non vengono credute; così come la sindrome di Cassandra è quella condizione in cui una persona formula ipotesi pessimistiche ed è convinto di non poter far nulla per evitare che si realizzino.

giovedì 21 luglio 2011

The Amazing Spider Man: il trailer

Lo ammetto: non sono un'appassionata di fumetti, nè tantomeno di film dedicati agli eroi dei fumetti.
Film come Spider-Man, Iron Man, Superman, Batman non sono mai stati i miei preferiti; eppure, quando escono nei cinema, riempiono le sale cinematografiche.
Nonostante ciò, ho deciso di dedicare un post al trailer del prossimo film dedicato a Spiderman: il titolo è The Amazing Spider Man.
Diretto da Marc Webb, il supereroe è impersonato da Andrew Garfield.
L'uscita negli Stati Uniti è prevista per il 3 Luglio 2012.
Oltre al nuovo cast, al nuovo regista, il film presenta un'altra novità: è realizzato in 3D.
Per questo vi consiglio di vedere il trailer (ancora in lingua originale e disponibile qui sotto), fino alla fine perchè la fine vi porterà a vedere il mondo con gli occhi di Spiderman e avrete l'impressione di volare anche voi tra i grattacieli della città.

Il caffè: lo sapevate che...

Caffè: una bevanda di cui gli Italiani ne vanno pazzi.
E lo bevono dovunque e a qualsiasi ora della giornata: appena svegli a colazione, in ufficio, dopo pranzo, dopo cena, durante la merenda del pomeriggio, da soli o in compagnia.
Insomma, sempre.
Eppure questa bevanda dagli effetti eccitanti trae origine dal mondo arabo, non si sa se l'Etiopia o la Persia o lo Yemen.
E' certo che il termine caffè deriva dalla parola araba qahwa con cui si indicava una bevanda prodotta dal succo di alcuni semi, un liquido scuro che, se bevuto, provocava effetti stimolanti ed eccitanti, tant'è che all'inizio era usata anche come medicinale.
Tantissime sono le leggende dedicate al caffè: c'è chi dice che fu un pastore di nome Kaldi a scoprire le potenzialità di questa pianta, dopo che le sue capre, avendo mangiato le bacche di caffè, non dormirono tutta la notte; un'altra leggenda è legata a Maometto il quale, essendo stanco, ricevette la visita dell'Arcangelo Gabriele che gli porse una bevanda scura, creata proprio da Allah e pare che Maometto riacquistò le sue forze e ripartì per grandi imprese.
Le zone di produzione di caffè più importanti del globo sono il Brasile, il Vietnam, la Colombia, l'Indonesia. 
Esistono vari modi di servire il caffè:
- il caffè espresso: è il classico caffè normale, che può essere servito "ristretto", tipico dell'Italia ed esprime al massimo l'aroma, o "lungo", diluito con molta acqua;
- il caffè macchiato al quale si aggiunge una macchia di latte;
- il cappuccino: tipico dell'Italia, è composto da caffè espresso, latte e latte montato a schiuma;
In estate, al caffè espresso si preferisce il caffè freddo: solitamente si tratta di caffè al quale viene aggiunto del ghiaccio e magari shakerato.
Di ultima uscita è la buonissima mousse di caffè, decisamente più calorica in quanto al caffè si aggiunge mascarpone, uova e cioccolato fondente.
Una delizia!

lunedì 18 luglio 2011

Com'è cambiata la nostra vita con Facebook?

Nel Luglio 2008 un evento ha cambiato la vita di ogni Italiano, una novità che era esplosa già negli Stati Uniti d'America.
Un nome: Mark Zuckerberg.
Un social network: Facebook.
E così pian piano ogni singolo individuo ha iniziato a creare una propria rete sociale, stringendo amicizia con persone appartenenti alla sfera familiare, al lavoro o conoscenti casuali.
Sempre più abbiamo iniziato a usare termini come "condividi", "Mi Piace", "tag", "link" e tanto altro.
Ma tutto questo, se da un lato ci ha fatto ritrovare amici e conoscenti del passato che (forse!!!) non avremmo mai più rivisto, dall'altro cosa ha causato?
Di effetti negativi ce ne sono, come per ogni cosa d'altronde, e ce ne stiamo accorgendo solo ora:
il concetto di amicizia: è vero, abbiamo ritrovato tante persone, alcune alle quali eravamo legate davvero, altre con un legame meno forte, ma alla fine dei 1673 amici che abbiamo, con quanti dialoghiamo veramente? E con quanti di questi 3472 amici ci salutiamo, se ci incontriamo per strada?
una privacy non privacy: con la pubblicazione di nostre foto o commenti del tipo " Vado al bagno" oppure "Mangio un pezzo di pane ammuffito" non facciamo altro che condividere la nostra vita, i nostri ricordi, le nostre emozioni e anche le nostre st-upidate (ve la risparmio!!!) con tutti i nostri pseudo-amici. E così tutti sanno quello che abbiamo fatto ieri, che stiamo facendo oggi e che faremo domani;
una vita sedentaria: non ci nascondiamo. Questo Facebook ci ha resi computer-dipendenti. Ci alziamo e andiamo a controllare se c'è posta per noi o una nuova richiesta di amicizia o una semplice notifica. E la vita reale? Quella resta fuori. E passiamo ore e ore a chattare, a far faccine o a coltivare banane in Farmville o costruire il ristorante indiano a Cityville.
Sarò melanconica, ma io preferivo quella vita vissuta per strada, a giocare alla campana o a pallavolo o a 123 stella, preferivo quelle amicizie nate e cresciute a contatto con le persone, quelle serate a chiacchierare di persona, a vedere il sorriso dell'altro e non una stupida emoticon, quegli abbracci e baci veri.
Nel 2011 c'è sempre meno realtà nella nostra vita e ci sono sempre meno giovani con valori veri.

domenica 17 luglio 2011

Empire State Building: storia e info utili alla visita

 Per chi si reca nella Grande Mela, è d'obbligo la visita del più alto edificio di New York (dopo la caduta delle Torri Gemelle lo è diventato): l'Empire State Building.
Alto 381 metri, fu inaugurato il 1° Maggio 1931 e conta 102 piani, serviti da 73 ascensori e illuminati da 6500 finestre.
Anche il cinema ha contribuito alla fama di questo edificio: basti pensare alla scena finale di King Kong.
La particolarità dell'edificio è quella di essere illuminato sempre con luci di vario colore, a seconda del periodo dell'anno: durante il periodo natalizio, sono il rosso e il verde, colori tipici del Natale; l'11 Ottobre, per il Columbus Day, i colori della bandiera italiana diventano protagonisti; il giorno del Ringraziamento l'edificio si colora di rosso, arancio e giallo.
Come per tutti gli edifici della città, anche l'Empire è aperto alle visite del pubblico.
Ci sono due tipi di visite: quella che porta all'86esimo piano e quella che porta fino al 102esimo piano.
La prima permette ai visitatori di guardare New York da 320 metri: una sensazione unica e che lascia senza fiato. 
All'86esimo piano c'è l'Osservatorio che presenta anche una galleria interna di immagini che mostrano l'Empire Stata Building con la pioggia e il sole, di giorno e di notte.
Ma è il 102esimo piano a regalare il panorama più bello della città.
I prezzi dei biglietti sono un pochino elevati, ma si sa, quando si viaggia, non si bada a spese.
Una piccola curiosità: l'ascensore che vi porta dal piano terra all'80esimo piano ci impiega pochissimi secondi per arrivare a destinazione e, credetemi, quando uscite da quell'ascensore un pochino sbandati vi sentite.
Inoltre, prima di iniziare la vostra visita, è d'obbligo la foto con lo sfondo dell'Empire: alla fine, sarete liberi di ritirarla o no.
Ah, un consiglio: recatevi verso le 18 in modo da godere della vista della città dall'alto sia con la luce del Sole che di notte.

La Statua della Libertà: storia e info utili alla visita

New York: la metropoli che tutti, almeno una volta nella vita, vorremmo visitare.
Quella città in cui (come cantava la meravigliosa voce di Alicia Keys) there's nothing you can't do, ovvero quella città in cui non c'è nulla che tu non possa fare, perchè a New York tutto è possibile.
E passeggiando tra le vie, ti sembra di essere in un sogno: vedere da così vicino quei posti, quei palazzi visti solo nei film americani, beh sembra di prender parta a una pellicola cinematografica.
Tra le miriadi di cose da vedere nella Grande Mela, c'è sicuramente la Statua della Libertà.
Inaugurata nel 1886, la Statua fu realizzata da Gustave Eiffel (lo stesso che ha creato la Tour Eiffel) come dono dei francesi agli Stati Uniti d'America.
Trasportata in 1883 casse a New York per mezzo di una piccola nave che fece numerosi viaggi, fu poi assemblata e divenne il simbolo della città.
Era la prima immagine che gli immigrati, in cerca di fortuna in America, vedevano, un simbolo di benvenuto e speranza.
Dopo l'attentato dell'11 Settembre 2001, la Statua fu chiusa fino al 2004.
Essa si trova sull'isolotto di Liberty Island e, appena arrivati su di esso, si viene colpiti dalla statua, alta soli 93 metri, e che è di spalle.
Solo dopo qualche minuto a piedi la si può ammirare in tutta la sua bellezza e sbizzarrirsi con le foto.
Tra l'altro, la vista della città dall'isolotto è un altro ricordo da salvare con una foto.
E' importante sapere che, se state per partire per New York, ricordatevi di prenotare prima la visita alla statua, altrimenti resterete a bocca asciutta.
I biglietti per la visita possono essere acquistati on line www.statuecruises.com/choose_tickets.aspx.
Il costo minimo va dai 13$ ai 16$ (visita completa della statua fino alla corona).
In questo costo è prevista, inoltre, la possibilità di visitare anche Ellis Island, il principale punto d'ingresso per gli immigrati provenienti da ogni parte del pianeta.
Ha accolto ben 12 milioni di immigrati i quali, una volta giunti lì, venivano sottoposti a degli esami: se li superavano, restavano negli Stati Uniti, altrimenti venivano reimbarcati sulla stessa nave con la quale erano arrivati.
Non vi resta che scoprire questi luoghi e farvi catturare dalla storia intrisa nelle loro mura.

sabato 16 luglio 2011

L'amore in una lettera

L'amore: il sentimento più bello e travolgente, capace di farti fare cose impensabili.
Per amore si scrivono (o meglio si scrivevano) lettere, si regalano fiori, si aspetta per ore perchè quando si è innamorati il tempo sembra che voli.
Un amore che ha rischiato di finire per colpa di una lettera non ricevuta.
Sì, questa è la storia di due studenti universitari, Clark e Vonnie che si amano e si manifestano il loro amore anche grazie alle lettere che si spediscono.
Semplicemente armati di carta, penna e francobolli, trasformano in parole le loro sensazioni, le loro emozioni.
Non hanno bisogno di sms, cellulari, computer, chat, webcam e tutto ciò che è tecnologia.
Il loro amore resta impresso in quei fogli, in quelle lettere e ogni parola è piena di significato solo perchè è stata scritta a mano dall'innamorato.
Ma Clark e Vonnie non hanno bisogno della tecnologia perchè ai tempi in cui è nato il loro amore tutta questa tecnologia non c'era.
Infatti, la storia d'amore in questione è sbocciata nel 1958 e solo oggi, dopo ben 53 anni, una delle lettere d'amore giungerà al destinatario.
La lettera era stata scritta da Vonnie e indirizzata a Clark.
Dopo 53 anni, Clark è un professore in pensione e spiega che in quei tempi i due si scambiavano tantissime lettere, proprio perchè c'era a disposizione solo la carta e la penna.
Ma c'è una sorpresa in tutto questo: anche se la lettera scritta 53 anni fa non è giunta a destinazione, i due si sono sposati e dal loro amore sono nati 4 figli.
Purtroppo i due si sono separati.
Forse però il ritrovamento di questa lettera può essere un segnale che tutto è ancora possibile?

Ryuichi Sakamoto: la musica è un unico giardino

L'ho conosciuto per caso, ma ho apprezzato sin da subito il suo talento.
Mi capitò di ascoltare questo brano, tremendamente triste in cui erano i violini ad essere protagonisti.
Il titolo è The sheltering sky, colonna sonora di uno dei film del regista italiano Bernardo Bertolucci, Il tè nel deserto.
E fu così che mi avvicinai all'arte di comporre musica di Ryuichi Sakamoto.
Sakamoto, musicista e compositore giapponese, è stato uno dei primi ad unire la musica etnica orientale con le sonorità tipiche dell'Occidente.
In una recente intervista, l'artista giapponese, considerato proprio l'architetto del ponte sonoro fra Oriente e Occidente, ha affermato di considerare la musica come un unico, grande giardino, senza barriere tra est e ovest o tra generi musicali.
Il mondo sonoro è un tutt'uno. 
Altri suoi gioielli (e delizie per le nostre orecchie) sono Forbidden Colours che sa molto di Oriente: Sakamoto è in grado, tramite questi splendidi suoni, di portarci con l'immaginazione in quei posti così lontani da noi, ma estremamente magici e la colonna sonora del film di Bertolucci L'ultimo Imperatore che gli fece vincere l'Oscar come miglior colonna sonora nel 1987.


venerdì 15 luglio 2011

Tutti pazzi per l'enigmistica

In estate, si sa, abbiamo più tempo libero per dedicarci alle nostre passioni o semplicemente per rilassarci.
E così, ci rechiamo in spiaggia con borsa, telo, costume e olio abbronzante e non possiamo dimenticare la nostra settimana enigmistica.
In aereo, in attesa dal medico, sulla spiaggia, insomma dovunque siamo presi dalla voglia di completare un cruciverba o risolvere un rebus.

Ma quando nasce l'enigmistica?
L'enigmistica è l'arte di comporre enigmi e di lasciare che qualcuno li risolva.

La sua origine risale addirittura ai tempi di Edipo quando la Sfinge sottopose a quest'ultimo un indovinello: "Qual è l'animale che al mattino avanza con quattro zampe, a mezzodì procede con due e quand'è sera cammina con tre?".
Per fortuna Edipo seppe dare una risposta: l'uomo, che da piccolo cammina su 4 zampe, in età adulta su due e durante la vecchiaia ha bisogno del bastone per reggersi (ecco perchè 3).
Anche nella tradizione latina gli indovinelli e gli enigmi ebbero successo: anche Cicerone si cimentò in quest' arte con un indovinello di questo tipo "Mitto tibi navem prora puppique carentem" ovvero "Ti mando una nave senza prua e poppa".
In realtà, voleva dire alla parola navem togli la prua e la poppa, ovvero la prima e l'ultima lettera e ottieni ave, il tipico saluto latino.
Nell'era moderna, però, la nascita del cruciverba si deve a un giornalista inglese, Arthur Wynne, che lo pubblicò nel 1913.
In Italia, solo nel 1932, nacque la Settimana Enigmistica che contiene non solo cruciverba, ma anche rebus, crucipuzzle, cruciverba senza schema e il sudoku, un gioco giapponese basato più sulla logica che sulle parole.
Per quanti vorranno cimentarsi nella risoluzione di cruciverba ed enigmi di vario tipo, nel mondo del web ce ne sono tantissimi di siti in cui è possibile farlo; e tra questi, vi consiglio www.cruciverbaonline.it/, tra i più completi e divertenti.

Africa: i Wodaabe e il Guerewol

Tante sono le popolazioni esistenti nel mondo, ognuna con le proprie credenze, ognuna con le proprie tradizioni.
E in alcune zone dell'Africa, dove ancora si vive seguendo il ritmo della natura, c'è una popolazione, i Wodaabe del Niger, nell'Africa occidentale, che, dopo la stagione più piovosa dell'anno, si dedicano una gara tradizionale, conosciuta come Guerewol.
La gara consiste in una gara di corteggiamento durante la quale uomini danzano e cantano e il vincitore ottiene una nuova partner.
In questa giornata, sono la fertilità e la bellezza ad essere protagoniste e, diversamente dal solito, per l'evento sono gli uomini a farsi belli.
Vi partecipano coppie sposate e, solo per l'occasione, viene consentito di sospendere, senza conseguenze, la promessa di fedeltà coniugale.
La giuria è costituita da donne che cercano nell'uomo particolari importanti: un portamento elegante come quello di un airone, denti bianchissimi, labbra vibranti, devono saper cantare di gola e danzare a tempo.
Dopo quasi 5 ore di esibizione, i vincitori vengono scelti e potranno trascorrere una notte di passione nel deserto con la loro nuova partner.
Gli sconfitti ritorneranno alle loro case e alla routine quotidiana, sperando in una vittoria l'anno seguente.
Un rituale davvero magico e affascinante in cui l'uomo deve mostrare il meglio di sè per conquistare una donna, un po' come succede nel mondo degli animali dove i maschi combattono tra di loro o si mostrano in tutta la loro bellezza per poter essere scelti dalla femmina.

mercoledì 13 luglio 2011

The reader

Su consiglio di un amico, ho deciso di dedicarmi alla visione di un film: The Reader.
Gli attori principali sono Kate Winslet, resa famosa dal kolossal Titanic con un altrettanto giovane Leonardo di Caprio, e l'affascinante Ralph Fiennes, apprezzato nel film Il paziente inglese.
TRAMA
Il film presenta due parti differenti fra loro: nella prima si narra la storia di un ragazzo di 15 anni, Michael Berg, che conosce per caso una donna, Hanna Schmitz, di 36 anni.
Una conoscenza che si trasformerà in passione travolgente e avrà come sfondo la Germania del 1958.
Il ragazzo leggerà ad alta voce ogni volta un'opera letteraria e dopo i due si lasceranno trasportare dalla passione, finchè un giorno Hanna viene promossa nel suo lavoro e scompare per sempre dalla vita di Michael.
La seconda parte, completamente diversa, vede Michael 8 anni dopo, studente di giurisprudenza.
Il destino gli farà rincontrare Hanna, ma in una situazione completamente diversa: imputata in un processo che l'accusa di aver lasciato morire 300 ebree in una chiesa, divorate dalle fiamme.
Ed ecco così che saltano fuori temi impegnativi come l'olocausto e il nazismo.
Un film che racconta ancora una volta la triste pagina dei campi di concentramento e della persecuzione degli Ebrei, mettendo in risalto l'amore tra un ragazzo ed una donna vent'anni più grande.
Una donna disposta a perdere la sua libertà pur di non rivelare il suo segreto.

CURIOSITA'
Con questo film, Kate Winslet vinse nel 2009 il premio Oscar come migliore attrice protagonista.
Il giovane attore David Kross che ha interpretato il personaggio di Michael Berg adolescente, ha dovuto aspettare il compimento dei 18 anni per poter girare le scene di sesso della parte iniziale del film.

"C'è solo una cosa che può far di noi degli esseri completi e quella cosa è l'amore"

martedì 12 luglio 2011

Libero arbitrio o destino?

Libero arbitrio o predestinazione?
Quante volte ci è capitato di trovarci di fronte a degli eventi e di chiederci: "è solo una coincidenza o è scritto in qualche libro del destino?".
Ieri ho avuto il piacere di vedere un film uscito qualche settimana fa nei cinema, I guardiani del destino, che mi ha portato a riflettere su quest'argomento.
Noi viviamo la nostra vita, con le nostre abitudini, i nostri impegni, spesso compiamo delle azioni per routine.
Ma ci sono giorni in cui accadono eventi, positivi e negativi, e in cui ci fermiamo a pensare: "Ma se non mi fossi alzato a quell'ora... o se non avessi preso quel mezzo... o se non avessi detto quella parola... cosa sarebbe successo?"
Anche se ce lo chiediamo, non potremo mai sapere la risposta perchè quel momento è già passato, lo abbiamo vissuto e già una pagina della nostra vita è stata scritta.
Come si evince da queste parole, faccio parte della schiera di coloro che credono nel destino: sin da quando veniamo al mondo, il nostro libro della vita è scritto e noi lo sfogliamo pagina per pagina.
Abbiamo l'impressione di possedere il libero arbitrio, ma in realtà non è così.
O meglio, ciò che è scritto nel libro della nostra vita può essere leggermente cambiato, ma solo se lo si desidera fortemente e questo volere è superiore ad ogni cosa.
Se vi interessa l'argomento, il cinema ha dedicato moltissimi film ad esso: oltre a quello sopra citato, vi consiglio anche Serendipity e il famosissimo Sliding Doors con una giovanissima Gwyneth Paltrow.

lunedì 11 luglio 2011

Sugar art e cake design

Sugar art.
Ma di che parliamo?
Si tratta di un fenomeno anglosassone che, da qualche tempo, è sbarcato anche in Italia.
Sugar art sta per arte dello zucchero.
In realtà, è l'arte di lavorare una particolare pasta di zucchero per realizzare torte e cupcakes (o minicakes) uniche ed originali, una pasta che può essere lavorata in mille modi e che può assumere forme e colori favolosi, grazie anche all'ausilio di attrezzi, glasse e stampini.
In Italia tutti gli appassionati hanno finalmente anche un loro laboratorio, la Maison Madeleine, sita a Bologna.
Le torte italiane, però, rispetto a quelle anglosassoni, presentano un valore aggiunto: infatti, le cake designers italiane, alla maestria nelle decorazioni e nel design, ci aggiungono la bontà dei nostri ingredienti appartenenti a quella che è la tradizione dolciaria italiana.
Sono torte non sono belle agli occhi, ma tanto buone per i nostri palati, che nascondono, sotto quel vestito di zucchero, un cuore di tiramisù, cassata e tanto altro.
Una vera delizia!
E anche una vera e propria forma di arte, un po' fugace visto che basta il tempo delle foto e del taglio e già l'intera opera è distrutta e divorata dagli invitati.
Tra i tanti cake designers, ho trovato questo: www.letortedirenato.it/index.html.
Resterete sbalorditi dalla bravura di quest'artista!

Scrivere a mano: un'arte che si sta perdendo

Scrivere è un modo di parlare senza essere interrotti.
(Jules Renard)

L'avvento della tecnologia rende sì la vita più facile di prima, ma porta con sè tante cose negative.
Già da un bel po' di tempo il piacere dello sfogliare un libro e di scoprirlo pagina per pagina è stato sostituito dalla freddezza di una lettura sullo schermo del pc: in Corea del Sud, addirittura, si sta pensando di digitalizzare tutti i testi scolastici in modo da permettere agli studenti di studiare tranquillamente sui tablet, i laptop e gli smartphone.
Ma (purtroppo!!!) c'è di peggio.
Lo stato dell'Indiana, nel nord-est degli Stati Uniti d'America, ha intrapreso un'iniziativa: quella di insegnare ai giovani studenti la scrittura su tastiera.
Banditi saranno penne, biro, matite.
Questo comporterà una perdita progressiva dell'arte di scrivere a mano, sia in corsivo che stampatello, un'arte che ci è stata tramandata negli anni e che è stata una conquista per i nostri antenati del lontano passato.
Come sta accadendo sempre più spesso, ci stiamo allontanando dalle tradizioni, dalle abitudini, dai valori di un tempo.
Quante poesie e capolavori letterari sono stati scritti a mano?
Quante lettere d'amore sono state scritte da uomini in guerra o perduti innamorati?
Quante ricerche, studi, progetti, invenzioni ci sono pervenute grazie a chi ha preferito usare una penna o una matita per tramandarcelo?
Basti pensare che la scrittura è stata una vera e propria conquista da parte delle popolazioni della preistoria.
Scrivere a mano è un modo per esprimere ciò che si ha dentro, liberi di sottolineare una parola più significativa o di scriverla in caratteri più grandi.
Dalla scrittura si riesce a capire quello che una persona è o che vuole esprimere e solo l'impegno di aver scritto a mano una lettera o un invito o un augurio merita tutta la nostra considerazione.

Geisha: l'artista del Giappone

Geisha
Nel mondo occidentale, questo termine viene spesso interpretato male: infatti, solitamente va ad indicare le prostitute di lusso.
In realtà, la storia della geisha è un'altra.
Geisha: gei vuol dire arte, sha significa persona.
Geisha non è altro che un termine per indicare un'artista, un'intrattenitrice.
Le geishe, infatti, sono esperte in varie arti come la musica, il canto e la danza.
Ma qual è il loro percorso per diventare geishe?
La formazione inizia in giovane età: alcune vengono vendute alle case di geisha (gli okiya), altre scelgono liberamente questa strada.
La prima fase serve a formare il carattere della giovane geisha, che viene chiamata all'inizio shikomi: in questa fase si occupa delle faccende domestiche e, solo se la proprietaria dell'okiya lo vuole, può iniziare ad imparare le arti di cui diverrà maestra, una volta divenuta geisha: arti come suonare lo shamisen o le percussioni, cantare le canzoni tipiche, eseguire la danza tradizionale, creare composizioni floreali e imparare poesie.
Con la seconda fase la shikomi diventa minarai: smette di occuparsi delle faccende domestiche per dedicarsi totalmente alla comprensione del metodo di indossare il kimono e all'intrattenimento dei clienti.
E' proprio tramite la partecipazione alle feste che esse apprendono le abilità di conversare e giocare.
La terza fase, in cui la minarai diventa maiko, prevede un approfondimento dell'arte del conversare e la giovane sceglie per sè un nome d'arte.
Solo al termine di questa fase (che dura quasi 5 anni) la maiko diventa una vera e propria geisha e lo resterà fino al suo ritiro.
Un film che racconta meravigliosamente la storia di una geisha è Memorie di una geisha.

domenica 10 luglio 2011

Nicola Carriero, artista tarantino

Nicola Carriero nasce il 28 Agosto 1938, a Taranto, in uno dei vicoli della città vecchia.
La sua vita, sin da piccolo, è legata al mare, simbolo della città in cui è nato e in cui vive ancora oggi.
Figlio di pescatore, già all'età di 10 anni sale sulle barche e, insieme al padre, esplora il mare, tra i giardini delle cozze e le reti da pesca.
Ma, negli anni '70, anche lui, come tanti tarantini, inizia a lavorare presso il grande stabilimento siderurgico dell'Ilva, reparto cokeria.
Tra il carbone e le macchine industriali, i suoi pensieri sono sempre rivolti al mare e a quella vita da pescatore, in completo contatto con la natura, il mare e il sole
Ed è così che nasce la sua passione per l'arte, per la pittura in particolare: i soggetti dei suoi dipinti sono il mare, i pescatori, le reti da pesca, le barche e scorci della città.
Negli ultimi tempi, la sua passione è cresciuta sempre più e da autodidatta ha iniziato a creare delle composizioni fatte di gusci di frutti di mare (cozze, noci, ostriche).
In più, si è dedicato alla costruzione di barche per la pesca e la miticoltura in miniatura e alla realizzazione di acchiappasogni con gusci di cozze.
Alcune delle sue opere sono presenti in numerose pescherie e ristoranti tipici di Taranto e provincia.

giovedì 7 luglio 2011

Adele: Someone like you


Quando le delusioni della vita aiutano a farti crescere e a trovare la forza di andare avanti!
E' quello che è successo a una delle cantanti più amate del momento, Adele.
La cantante inglese, infatti, ha riscosso successo nel 2008 con il suo album 19 (esattamente la sua età al momento di uscita del disco) e con il brano Chasing Pavements.
Ma la sua fama è cresciuta ancor più con il suo ultimo album, 21, un album nel quale sono racchiusi brani molto intensi e profondi, molto soul, proprio come quella che è stata la sua formazione: infatti, Adele, sin da piccola, ha iniziato ad appassionarsi al canto, ascoltando brani di Ella Fitzgerald ed Etta James.
Il primo singolo estratto è Rolling in the deep ed è stato definito dalla stessa cantante "una canzone oscura, disco, blues e gospel", un brano scritto da una donna disprezzata dal suo uomo, che si rivolge a lui con rabbia e disperazione.
Ed è un po' quello che realmente ha vissuto la giovanissima Adele: infatti, è stata lasciata dal suo ragazzo in malo modo e, anche se questa storia l'ha fatta soffrire, in un certo modo l'ha aiutata a crescere e divenire una donna matura.
Anche il secondo singolo, Set fire to the rain, parla della fine di una relazione d'amore e dell'accusa rivolta verso un uomo che ha saputo solo mentire.
L'ultimo singolo, che ancora in Italia non si sente in radio, è Someone like you, il brano di chiusura dell'intero album.
La prima volta in cui la cantante inglese lo ha interpretato è terminata con lei in lacrime.
A dimostrazione che noi artisti abbiamo una sensibilità che va oltre tutto e tutti e che nessun altro possiede, una sensibilità che ci permette di percepire con più forza ogni cosa e di viverla più intensamente.

mercoledì 6 luglio 2011

La vetrina animata: uomini in carne e ossa al posto dei manichini

Sono le stranezze che mi attirano sempre di più.
Quella di oggi non è tanto una stranezza, ma un modo di fare marketing particolare e che attira tantissimo, a mio parere.
Oggi, infatti, le vetrine del punto Coin di Milano piazza 5 giornate si sono animate e trasformate in una spiaggia.
Animate nel senso che 2 bei giovani, una ragazza e un ragazzo, rigorosamente in costume da bagno, hanno preso il posto dei soliti manichini che non fanno più scena e che sono così "freddi".
Tutto questo è stato fatto per presentare al cliente-passante i prodotti Hi-Fun.
Cos'è Hi- Fun?
Hi-Fun è una linea di prodotti che consente ai suoi clienti di ascoltare la musica dovunque, in viaggio e in qualsiasi posto.
Una serie di accessori belli e originali: c'è il cuscino  Hi-Sleep con altoparlante incorporato e con un jack universale che permette di ascoltare la musica dall iPod o MP3 senza l'uso di auricolari, in totale relax; l'Hi- Sun ovvero l'asciugamano musicale che permette di stare sdraiato e ascoltare la musica in totale libertà; l'Hi-George, un orsetto di peluche che in realtà, tramite i diffusori acustici inseriti nelle zampe, permette di ascoltare la musica.
Tantissime idee innovative, così come innovativa è l'idea di creare una vetrina animata.

Shimbalaiè: musica dal Brasile di Maria Gadù

Tra la solita musica che passano in radio, l'altro giorno le mie orecchie hanno ascoltato qualcosa di insolito e sorprendente, ma talmente magico e affascinante da farmene innamorare da subito: Shimbalaiè.
Shimbalajè, una parola che sembra non aver significato: in realtà, è una parola africana che sta ad indicare un momento di allegria e di felicità, un buon auspicio per il futuro.
L'autrice di questo bellissimo brano è Maria Gadù: giovane artista brasiliana, nata nell'86, che scrive e suona le sue canzoni.
Il suo primo fan è stato Caetano Veloso che la porta con sè nel suo tour di concerti e la fa conoscere al mondo intero.
Il brano, che adesso è arrivato e sta spopolando in Europa, è stato scritto dalla cantante all'età di 10 anni ed elenca tutti i momenti che provocano shimbalaiè nell'autrice: per esempio, il sole che bacia il mare, la bellezza del nascere, un pescatore tra il mare e l'amo e tanto altro.
Un brano che porta con sè tutti i suoni del Brasile e della sua lingua, il portoghese, che porta un po' di samba e di libertà di vivere, semplicemente osservando la natura e cercando di divenire un tutt'uno con essa


Shimbalaiê, quando vejo o sol beijando o mar
Shimbalaiê, toda vez que ele vai repousar

Natureza, deusa do viver
A beleza pura do nascer
Uma flor brilhando a luz do sol
Pescador entre o mar e o anzol

Pensamento tão livre quanto o céu
Imagine um barco de papel
Indo embora para não mais voltar
Indo como que iemanjá

Refrão (2X):
Shimbalaiê, quando vejo o sol beijando o mar
Shimbalaiê, toda vez que ele vai repousar

Quanto tempo leva pra aprender
Que uma flor tem que vida ao nascer
Essa flor brilhando á luz do sol
Pescando entre o mar e o anzol

Refrão (2X):
Shimbalaiê, quando vejo o sol beijando o mar
Shimbalaiê, toda vez que ele vai repousar
Ser capitã desse mundo
Poder rodar sem fronteiras
Viver um ano em segundos
Não achar sonhos besteira
Me encantar com um livro
Que fale sobre a vaidade
Quando mentir for preciso
Poder falar a verdade

Refrão (4X):
Shimbalaiê, quando vejo o sol beijando o mar
Shimbalaiê, toda vez que ele vai repousar

I girasoli nell'arte e nel cinema

Durante il mio piccolo viaggio in auto lungo la costa adriatica, sono rimasta affascinata dai campi di girasoli, di un colore giallo predominante e luminoso.
Il nome generico, Helianthus, deriva dal greco  helios = sole e anthos = fiore, esprime proprio la particolarità di questo fiore di girarsi sempre verso il Sole. 
Questo comportamento è conosciuto come eliotropismo: infatti, i girasoli seguono il Sole da est verso ovest e durante la notte ritornano a voltarsi verso est.
Un fiore amato da tanti e protagonista di film, canzoni, dipinti.
Il girasole era il fiore preferito dal pittore Vincent Van Gogh che ad esso dedicò una serie di quadri, intitolata proprio I girasoli.
Il dipinto più famoso è però Vaso con dodici girasoli conservato alla Neue Pinakothek di Monaco, in Germania.
Anche in un film del 1970, I girasoli, diretto dal grande Vittorio De Sica, i girasoli fanno da sfondo ad una delle più belle storie d'amore di tutti i tempi che vede come protagonisti una bellissima Sofia Loren e uno straordinario Marcello Mastroianni (non è da meno la colonna sonora!!!).
Una storia d'amore interrotta dalla guerra la quale, non solo porta lontano alla Loren l'uomo della sua vita (in Russia per l'esattezza), ma che cancella la memoria di Mastroianni che lì sì rifà una vita, ignaro di quella che aveva in Italia.
Infine, rifacendomi un po' al linguaggio dei fiori, il girasole rappresenta l'allegria e l'orgoglio e se ne regalate uno, è per esprimere un amore adorante verso la persona che lo riceve.
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