domenica 29 aprile 2012

Il declino della religione

Circa due anni fa ho fatto il viaggio più bello della mia vita: sono stata per 20 giorni a New York e il tutto mi è sembrato un sogno.
In quell'occasione mi è capitato di comunicare (come meglio ho potuto) con alcuni miei parenti che vivono lì e ho riscontrato una cosa che mi ha lasciato senza parole: noi Italiani siamo visti dagli Americani e forse anche da qualche altro Paese come i credenti più fedeli del mondo tant'è che a loro è sembrato inconcepibile che io fossi atea.
Questo pensiero viene ricollegato al semplice fatto che la sede del Vaticano è praticamente a Roma.
In effetti, molti aspetti della nostra vita e della nostra società sono fortemente condizionati dalla presenza della Chiesa, o perlomeno lo erano.
Se prima, però, il potere religioso era maggiore, adesso le cose stanno cambiando.
Da uno studio fatto su 30 Paesi del mondo, si è registrato un dato comune: il declino della religiosità.
Declino che si manifesta sia nel calo del numero di credenti sia nell'aumento del numero degli atei.
Guardando all'Italia, in 20 anni gli atei sono cresciuti del 3,5% e i credenti sono diminuiti del 10,5%.
Eppure il 76% degli Italiani ha un crocifisso in casa, anche se poi coloro che effettivamente vanno in Chiesa sono molto meno perchè preferiscono comunicare con Dio da soli, senza rivolgersi alla Chiesa.
Come si spiega tutto questo?
Io penso che il successo della Chiesa nel passato era strettamente legato anche all'educazione del popolo: pochi erano quelli in grado di andare a scuola e studiare e trovare così un'altra spiegazione, magari scientifica, a quello che stava accadendo.
E così si lasciavano intrappolare dalla Chiesa e dalle sue leggi, anche solo per trovare una speranza dopo la morte.
Oggi, con la scuola, i mezzi di comunicazione e il web, ognuno di noi è in grado di farsi domande e trovare delle risposte corrette.
Ed è per questo che la fede in Dio resta molto forte nella parte più anziana della popolazione (forse perchè più vicina alla morte), mentre i giovani credenti sono sempre meno.
Sono sempre stata lontana dalla religione, nonostante abbia tutti i Sacramenti, perchè condivido a pieno ciò che un filosofo tedesco, Feuerbach, affermò con veemenza: "Non è Dio che crea l'uomo, ma l'uomo che crea l'idea di Dio" e lo fa semplicemente per avere ancora una speranza, la speranza di vivere ancora e di veder soddisfatti i propri desideri.

sabato 28 aprile 2012

Poesie uniche: l'haiku e il calligramma

Tra le tante cose che faccio, c'è anche il doposcuola.
Ammetto che ci vuole tanta pazienza e determinazione, ma il fatto di insegnare ad un ragazzino il metodo di studio o spiegargli le cose che non gli sono chiare mi riporta inesorabilmente indietro nel tempo, a quando anch'io frequentavo la scuola e mi piaceva.
Ma questa esperienza ti permette di conoscere cose nuove che magari non hai affrontato nel tuo programma di studi.
L'altro giorno mi è capitato, durante i compiti di antologia, di scoprire vari tipi di componimenti poetici, diversi dalle solite poesie che siamo abituati a leggere.
Uno era l'Haiku, l'altro il calligramma.
L'Haiku è un componimento poetico tipico del Giappone, molto breve, solo 3 versi di 17 sillabe complessive.
Si tratta di una vera e propria poesia dai toni semplici che solitamente fa riferimento alla natura e alle stagioni.
Il poeta (in giapponese haijin) è molto sintetico: in poche parole riesce a racchiudere le sensazioni che sta provando in quel momento e che vuol riportare nella poesia.
In effetti, le immagini presentate sono essenziali, pochi attimi, lasciando così tutto il resto alla sensibilità personale del lettore.
Un esempio può esser questo:
In questo mondo
anche la vita della farfalla
è frenetica

Un altro tipo di componimento particolare è il calligramma.
La sua particolarità sta nel fatto che l'intera poesia viene scritta in un modo tale da dar vita ad un'immagine, solitamente correlata al significato o al tema della poesia stessa.
Per esempio, se si parla di una donna, la poesia può seguire i lineamenti del viso o della figura di una donna.
Tra i tanti artisti, autori di alcuni calligrammi, c'è il poeta francese Apollinaire che volle liberarsi totalmente delle costrizioni della metrica.
Insomma, è proprio vero che nella vita c'è sempre da imparare!

venerdì 27 aprile 2012

Cosa sognano i ragazzi di oggi?

Ultimamente ho letto un articolo sui giovani di oggi, in particolare sui giovani occidentali.
Da questa analisi è risultato che i ragazzi di oggi aspirano soprattutto alla fama e al successo: che sia attraverso il canale di Youtube o qualche talent show o altro, il loro obiettivo è essere famosi.
Proprio come in una celebre frase del film "The Iron Lady" in cui la Thatcher - Streep afferma "una volta lo scopo era realizzare qualcosa di importante, oggi ciò che conta è essere importanti".
Ebbene sì, per molti adolescenti occidentali l'adulto ideale è colui che si rilassa e fa sport: quindi la concezione del futuro è basata sul relax, il tempo libero, senza alcuna menzione al lavoro.
In effetti, si è riscontrato che l'attuale generazione di giovani sia molto meno ottimista di quella di un tempo in cui si viveva ansiosi di diventare grandi o maggiorenni: oggi i ragazzi sono spaventati da un futuro nel quale si vedono molto probabilmente disoccupati o completamente assorbiti dal lavoro.
E così vivono in una sorta di eterno presente, senza pensare al domani, in una molteplicità di personalità, rimandando di giorno in giorno la scelta del proprio essere che poi sarà quello per tutta la vita.
Io ho 25 anni (26 tra qualche mese) e sinceramente sono in un'età particolare: spesso rifletto sul mio presente e sul mio futuro e la maggior parte delle volte mi rendo conto che tutti i sogni dell'adolescenza non si sono avverati.
Sognavo di laurearmi (beh questo si è realizzato, meglio di come l'ho sognato) e di trovare un lavoro gratificante(non l'ho ancora trovato), di diventare dipendente, lasciando così il nido familiare, avere una casa mia e pensare di creare una famiglia.
I tempi sono quelli che sono, la disoccupazione è in continua crescita e le possibilità di prender casa sono ridotte, visti gli stipendi.
Ma, nonostante tutto, sono ottimista e cerco di farmi forza ogni giorno, dandomi da fare in tutti i modi e con qualsiasi mezzo.
Per me l'importante è essere felici nella vita e stare bene, cercando sempre di essere attivi!

mercoledì 25 aprile 2012

The Iron Lady: la Thatcher di Meryl Streep

L'altra sera scelsi di dedicarmi alla visione dell'ultimo film con Meryl Streep, The Iron Lady, in cui la bravissima attrice americana (che proprio con questo film ha vinto il suo terzo premio Oscar) veste i panni dell'ex primo ministro britannico, Margaret Thatcher.
Premetto che i film politici o che raccontano la storia di qualche grande figura politica non sono i miei preferiti, ma, contro ogni previsione, questo mi è piaciuto.
E so spiegare anche il perchè.
The Iron Lady narra la vita e la carriera dell'unico primo ministro donna della politica inglese, colei che ha deciso il futuro della Gran Bretagna per 11 anni, dal 1979 al 1990.
Il film, però, alternando la vita politica a quella personale, scorre per tutti i suoi 105 minuti, presentandoci la Lady di ferro con tutta la sua determinazione, la sua grinta, la sua ambizione, ma che, proprio perchè troppo presa dalla carriera, trascura la sua famiglia, suo marito e i suoi due figli.
Meryl Streep interpreta una Margaret Thatcher ormai in pensione, sola nella sua casa, in eterna lotta con se stessa e con i ricordi del passato che riaffiorano sempre più violentemente: ricordi del marito ormai deceduto con tutta la sua allegria e comicità e di cui non riesce a togliere i vestiti dal guardaroba, ricordi della sua giovinezza e della felicità di esser madre di 2 gemelli, ricordi che la portano a far confusione tra passato e presente.
Sintomi di una malattia, quella dell'Alzheimer, che piano piano l'ha resa sempre più fragile e sempre meno Lady di ferro.
Tra le tante battute e scene che mi porterò dentro di questo film, c'è una frase che condivido totalmente:
"Lo scopo allora era realizzare qualcosa di importante, ora lo scopo è diventare importanti"
proprio a voler sottolineare la carenza di ideali e valori della generazione di oggi.

martedì 24 aprile 2012

Valeria Lukyanova: la Barbie girl ucraina

Nel 1997 il gruppo scandinavo degli Aqua cantava: "I'm a Barbie girl in a barbie world".
Oggi, nel 2012, c'è chi ha preso sul serio questa frase e l'ha messa in pratica.
Lei si chiama Valeria Lukyanova, è ucraina e ha 21 anni.
Di mestiere fa la modella e sta spopolando sul web grazie ad alcune sue foto.
A chi vi fa pensare?
Beh, sicuramente alla bambola Barbie.
In effetti, Valeria è proprio a lei che si è ispirata
Occhi azzurri cielo, capelli lunghi e biondi (magari morbidi proprio come quelli di Barbie), vita stretta e fisico da modella, o meglio da bambola (forse le misure del seno sono un po' troppo esagerate).
Valeria, infatti, pare abbia speso l'ingente somma di 800 mila dollari per sottoporsi a numerosi interventi di chirurgia plastica e somigliare quanto più possibile alla Barbie mondiale.
Ci ha aggiunto poi il trucco e le pose proprie della famosa bambola, icona dell'infanzia femminile, ed ecco il risultato: una vera e propria Barbie a grandezza d'uomo.
Che ne pensate?
Io sono sempre dello stesso parere: la bellezza esteriore serve, ma non è tutto.
Che farsene di un corpo così perfetto se magari dentro sei vuota, priva di valori e di significato, priva di un'anima?
Perchè una persona che arriva a spendere così tanti soldi ha sicuramente qualcosa che le manca nel cervello.
Magari sarà solo buona da mettere in mostra proprio come una collezione di Barbie sul letto di una bambina o su di una mensola della cameretta.

Google: un doodle a cerniera lampo per Sundback

Oggi resistere alla tentazione di aprire una zip è davvero difficile.
Perlomeno lo è stato per me!
Ho fatto un doppio clic sull'icona del mio browser e, come ogni giorno, la home page mi indirizza a Google, il motore di ricerca per eccellenza.
E così stamane ho trovato una sorpresa: al posto della solita scritta Google, ho trovato un doodle nuovo.
Il solito logo di Google non è tanto diverso dal solito: stessi colori, stesso stile, solo sembra essere fatto di cotone come se fosse cucito su di una felpa.
La particolarità è che risulta essere diviso in due parti da una cerniera lampo.
Basterà un semplice clic sulla zip per scoprire cosa si nasconde dietro.
In realtà,dietro non c'è nulla di particolare: semplicemente una lista di notizie relative a Gideon Sundback, l'uomo a cui Google ha voluto fare un omaggio per il suo 132esimo compleanno.
Ma chi è Gideon Sundback e che ha a che fare con la zip?
Sundback è stato un ingegnere svedese, trasferitosi poi in America dove ha trovato fortuna grazie al perfezionamento della cerniera lamposviluppata già dall'ingegnere americano Judson.
Grazie a Sundback si è passati da una zip basata su un sistema di uncini ed anelli, totalmente inaffidabile, ad una zip fatta di piccoli denti intersecanti e fissata su due nastri di stoffa, così come la conosciamo noi.
Il brevetto fu registrato nel 1917 e solo in quell'anno furono vendute ben 24 mila chiusure lampo.
Un vero e proprio successo!
Almeno per oggi, uomini, non dimenticatevi la zip aperta di ritorno dalla toilette!

lunedì 23 aprile 2012

La Nodding Syndrome uccide i bimbi dell' Africa

Alcuni li hanno soprannominati crudelmente "i bimbi zombie", ma quello che sta accadendo in Africa è davvero preoccupante.
All'elenco delle malattie e degli infiniti problemi che il continente africano continua ad affrontare, bisogna aggiungere una nuova voce: Nodding syndrome.
La nodding syndrome prende il nome da una caratteristica diffusa tra i contagiati, cioè quella di assentire con il capo (in inglese to nod).
In realtà, la malattia ha già registrato 3 mila casi nell'ultimo anno, tutti bambini con un'età compresa tra i 5 e 15 anni.
Come per tutte le malattie sconosciute, i medici fanno fatica a trovarne le cause così come le cure.
Finora, però, chi ne è stato colpito ha perso la vita nel giro di 3 anni: i sintomi sono, oltre al dondolamento del capo, anche le convulsioni, gli svenimenti, l'incapacità di compiere anche le azioni più elementari come tenere in mano una matita.
Con l'avanzamento della malattia, l'intero sviluppo del cervello viene compromesso così come il sistema nervoso.
Il soprannome di zombie è stato dato perchè i bimbi colpiti dalla nodding syndrome cambiano il loro comportamento, diventando estremamente rabbiosi e violenti.
Una donna ugandese con 2 figli colpiti da questo male ha affermato che, quando si reca al lavoro, li lega con una corda in modo tale che non fuggano via dalla loro casa e vaghino così senza meta, destinati ad una morte certa.
Inoltre, ha riscontrato che i suoi figli masticano i fili delle corde per cercare di liberarsi, proprio come se fossero stati colpiti dalla rabbia.
Le ipotesi sulle cause ricadono su vari elementi: c'è chi ricollega la malattia alla cecità fluviale, una sindrome causata da un parassita che raggiunge l'uomo tramite un insetto, la mosca nera per la precisione; altri la ricollegano ad una tossinfezione alimentare causata probabilmente da un fungo.
Per ora, al fine di placare e ridurre l'effetto devastante della malattia, si somministrano antiepilettici e vitamina B6, ma la morte è del tutto inevitabile.
Ho deciso di parlare di questo problema perchè, noi occidentali e paesi sviluppati, spesso siamo distratti dai nostri problemi e rivolgiamo poca attenzione a queste malattie così lontane dal nostro mondo.
Ma questo non vuol dire che esse non siano altrettanto gravi: vedere dei bimbi morire così lentamente e crudelmente è ancora più doloroso e difficile da accettare.
Cosa possiamo fare noi?
Beh, quantomeno possiamo diffondere la voce e far sì che qualcuno possa aiutare questi bambini che hanno bisogno di aiuto e che hanno avuto semplicemente la sfortuna di esser nati in un paese molto povero.

domenica 22 aprile 2012

Google celebra l'Earth Day con un doodle fiorito

Oggi 22 Aprile si festeggia l'Earth Day, il Giorno della Terra, un giorno in cui si celebra l'ambiente e la salvaguardia del pianeta.
E in questa giornata in cui tante sono le iniziative per proteggere la Terra, anche Google dà il suo contributo e, come al solito, lo fa attraverso un doodle speciale.
Il doodle di oggi è fiorito e colorato: naturalmente, i colori del logo vengono rispettati come sempre, ma stavolta protagonisti sono i fiori: blu, gialli e rossi.
Un omaggio all'ambiente e alla bellezza della natura che viene reso da 175 nazioni del mondo, per un giorno unite nello stesso scopo: per l'appunto quello di salvare la nostra casa, la Terra, e di proteggerla dall'inquinamento e da ogni possibile minaccia.
Una giornata mondiale che si tiene ogni anno dal 1969 e che da allora ha dato vita a iniziative di successo.
Quella di quest'anno mira a raccogliere online un miliardo di buoni propositi per salvare il pianeta: ora siamo a 997.889.265.

sabato 21 aprile 2012

Cosa vedere a Barcellona

L'anno scorso, ad Agosto per la precisione, decisi di andare in vacanza in Spagna con la mia sorellina.
Optammo per un tour organizzato per vari motivi, un tour che ci avrebbe portato a Barcellona e a Madrid.
Ecco, la prima cosa che mi sento di dirvi è "evitate i viaggi organizzati"
Quei posti possono essere visitati tranquillamente da soli.
Mi soffermo per ora sulla capitale del divertimento, diventata quello che è oggi dopo le Olimpiadi del 1992: Barcellona.
Quando arrivi a Barcellona, in aeroporto c'è un silenzio paradossale (come in qualsiasi altro aeroporto europeo o internazionale che non sia italiano) e subito saltano fuori gadget e negozietti della squadra più forte di sempre.
Attenzione a quando mettete piede fuori dall'aeroporto: a una coppia del nostro gruppo rubarono nel giro di pochi secondi la valigia, ritrovata una mezz'ora dopo al centro dell'aeroporto, aperta e in subbuglio.
Ma andiamo oltre.
Barcellona è solare, calda, umida e luminosa.
Già il semplice fatto che ci sia il mare la rende bella e simile alla mia città natale.
Cosa c'è da vedere a Barcellona?
C'è tantissimo da vedere, vi illustrerò ciò che ho visto e vi consiglio di vedere:
  1. la Sagrada Familia: è l'opera simbolo di questa città dell'architetto Gaudì, amato e quasi divinizzato dagli abitanti della città. Una chiesa incompiuta che sulle sue 4 facciate rappresenta la vita di Gesù, dalla nascita alla morte. Non ho avuto modo di visitarla al suo interno perchè la fila per l'ingresso era chilometrica. Con quel caldo e quel sole non ce l'avrei mai fatta;
  2. la Rambla: è la via principale di Barcellona, la più lunga, un po' come gli Champs Elysees di Parigi. Allo stesso modo ricca di negozi e di fiumi di gente;
  3. Gaudì e le sue case: alla fine della Rambla potrete trovare le due case dell'artista, la Pedrera e Casa Battlò. Tra le due ho scelto di visitare la Pedrera: mi incuriosiva tanto la sua facciata ondulata e all'interno è stata altrettanto curiosa e originale fino alla terrazza da cui si ha un bel panorama della città;
  4. Parc Guell: progettata da Gaudì per essere una città giardino, oggi è un bellissimo parco pubblico, forse  ciò che di più bello potete vedere a Barcellona. Colorato, con i musicisti che la riempiono di note, il verde e gli spazi aperti è davvero un ottimo posto per rilassarsi, anche se un po' distante dalla città;
  5. il Barrio Gotico e la Cattedrale di Barcellona: è la parte più antica della città, ricca di stradine e negozietti tra i quali ci si perde volentieri. La Cattedrale è maestosa e per entrarci ricordate di coprirvi le spalle, altrimenti sarete costretti a comprarvi uno di quei foulard in vendita davanti all'ingresso.
  6. la collina del Montjuic da dove è possibile vedere tutta Barcellona, con le sue spiagge e il suo lungomare e le luci che illuminano la città di notte (vi consiglio la vista notturna).
Una città davvero carina da visitare, magari in un weekend estivo, anche se il caldo in estate è opprimente.
Al massimo potete far sempre un tuffo nella fontana come fece Shakira nel video di Loca (rischiate una multa!!!).

mercoledì 18 aprile 2012

WWOOF: viaggiare a costo zero

WWOOF: una parola difficile da decifrare, ma che per chi ama viaggiare è un'occasione da non perdere.
WWOOF sta per World Wide Opportunities on Organic Farms ed è l'acronimo di un' organizzazione fondata nel 1971 da Sue Coppard, una segretaria inglese con la voglia di trascorrere un weekend in campagna.
L'idea di fondo di questa organizzazione è quella di mettere in contatto giovani volontari, da un lato, e fattorie e aziende agricole, dall'altro.
Sul sito è disponibile una lista di tutte le aziende e le tenute agricole disseminate su tutto il pianeta e disposte ad accettare volontari.
I volontari sono coloro che vorrebbero vivere per un weekend, una settimana o un mese l'esperienza di vita sana a contatto con la natura.
Tutto quello che bisogna fare è una piccola donazione di 24€ l'anno e poi scegliere la destinazione.
Naturalmente, nè i volontari nè le aziende saranno pagate per ciò che fanno.
Il volontario sarà considerato nell'azienda come un membro della famiglia e riceverà vitto e alloggio in cambio di lavoro nelle fattorie biologiche.
Un modo per viaggiare, per imparare una nuova lingua, per lavorare: per crescere!
Un'occasione per riflettere sul fatto che il futuro del nostro pianeta sta nella natura e nell'attenzione che dovremmo prestare all'ambiente circostante!

domenica 15 aprile 2012

I soliti idioti ad Amici: via dalla TV!!!

Ancora una volta quei due idioti, nei vero senso della parola, sono usciti in TV e questa volta in uno dei programmi più seguiti dei sabato sera, Amici di Maria De Filippi.
Le loro gag non mi sono mai piaciute e nemmeno stavolta sono riuscita ad apprezzarle: nonostante tutto, però, l'ho seguita fino alla fine per vedere fino a che punto erano disposti ad arrivare.
Credetemi, mi sembrava di essere in un incubo!
Questa volta i due hanno davvero esagerato.
Sono apparsi sul palco di Amici vestiti da bambini, con tanto di grembiulino e cartella, e hanno iniziato a esprimere le loro preferenze sui prof della scuola.
Tutto normale fin quando i due hanno spostato le loro poche e squallide battute sulla droga.
Prima con l'uso delle siringhe per fare le rapine, poi con frasi come "Il mio migliore amico è la droga" fino alla canzoncina finale in cui non si faceva altro che pronunciare parole come eroina, cocaina, canne e di tutto di più.
Una vera e propria ode alla droga.
Ma si può?
In un programma seguito dai giovanissimi,che si presenta come scuola e che fa ascolti altissimi si può parlare e scherzare su cose così?
Il bello è che tutti ridevano.
Avrei preferito che Maria, da me così tanto apprezzata per la sua capacità di saper ascoltare e e di saper essere sempre così seria e corretta, li avesse interrotti e mandati via.
E' vero che quella esibizione ha rovinato loro stessi (e spero di non rivederli più in TV), ma un po' di questo schifo si è riflesso anche sul programma.
La prossima volta scegliete con cura gli ospiti: ci sono sempre i cantanti o i ballerini professionisti da invitare oppure qualche grande nome della cultura o della letteratura che trasmetta un po' di umiltà e di sapere generale non solo ai ragazzi della scuola, ma un po' a tutti!

sabato 14 aprile 2012

Spot TNT: premi il pulsante rosso

La pubblicità: amata da pochi, odiata da tanti.
Ma si sa, ci sono pubblicità e pubblicità: ci sono quelle noiose e inutili e quelle divertenti e originali.
Ciò che conta è che la pubblicità catturi l'attenzione di chi la vede e questa che vi sto per raccontare è andata ben oltre.
In Belgio c'è stata una trovata eccezionale per pubblicizzare la rete TNT in Belgio, un'emittente americana solita trasmettere serie e film d'azione.
Che cosa hanno fatto?
Hanno posizionato un pulsante rosso e un cartello a forma di freccia che diceva "Push to add drama" (premi per aggiungere azione).
E' stato posizionato in una piazza di una cittadina del Belgio, solitamente tranquilla e dove niente di particolare accade.
Sono state posizionate telecamere e hanno atteso che qualcuno premesse quel pulsante.
E quel qualcuno è arrivato.
Cosa è successo?
Il delirio: ambulanze con le sirene accese, incidenti, risse, sparatorie, feriti.
Tutto nel giro di pochi secondi dopo i quali tutto è tornato alla normalità.
Insomma, per pochi secondi ogni abitante di quella cittadina si è ritrovato a vivere in un vero e proprio film d'azione senza sapere che era tutta una messa in scena per pubblicizzare un canale.
Alla fine di tutto, un grande manifesto si srotola sulla facciata di un palazzo con su scritto "TNT, la tua dose quotidiana di azione, dal 10 Aprile".
Davvero originale!!!

Google ricorda Doisneau col bacio più romantico

Oggi Google rende omaggio a un grande fotografo francese, Robert Doisneau.
Il nome sicuramente dice poco e niente, ma le immagini che vanno a comporre il doodle di questo 14 Aprile ci fa venire in mente qualcosa.

Le foto sono rigorosamente in bianco e nero, tutte scattate a Parigi: nella prima si vedono due bimbi che giocano sotto la maestosa Tour Eiffel e in quella destra ci sono due innamorati che si baciano.
Nono sono due innamorati qualsiasi: è proprio questa foto che ha reso Doisneau famoso e ha fatto di Parigi la città più romantica del mondo.
I due giovani sono attori che si scambiano un bacio davanti a l'Hotel de Ville, in Rue de Rivoli.
Un bacio improvviso e che non poteva essere rimandato perchè, proprio come dice Prevert, "i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno... stimolando la rabbia dei passanti".
Ma Doisneau ha raggiunto la fama non solo per questa foto: la gran parte dei suoi scatti fu diretta alle strade di Parigi e ai suoi passanti, ai bambini intenti nei loro giochi per presentare al mondo intero una realtà fatta di persone gentili, sorridenti e a cui bastava poco per essere felici.
La piccola curiosità del doodle di oggi è che in ogni scatto troviamo una o più lettere della parola Google, naturalmente aggiunte di proposito per ricordare il 100esimo anniversario della nascita di questo grande fotografo francese.

giovedì 12 aprile 2012

Come stai? Ecco il Mood Meter

Oggi come stai?
Tante volte lo si chiede agli altri o proprio gli altri lo chiedono a noi, ma non sempre capita di avere lo stesso umore.
Ci sono quelli lunatici come me che un giorno possono essere felicissimi ed altri giorni con il morale sotto i piedi.
Beh, capita a tutti in fondo.
Dall'America arriva il metodo RULER: il termine in inglese vuol dire righello, ma in realtà questo nome è un acronimo di Recognizing, Understanding, Labeling, Expressing and Regulating emotion.
Il fine di questo metodo è proprio quello di riconoscere, comprendere, definire, esprimere e gestire le proprio emozioni.
Tempo fa parlai di un film francese, Emotivi anonimi, che affrontava proprio il tema dell'iperemotività e della difficoltà di dare un nome alle proprie emozioni, rischiando così di confonderle con altre.
Da questo gruppo di psicologi ci viene spiegato che, in realtà, anche quando crediamo di essere razionali, siamo, anche se in minima parte, condizionati dalle emozioni.
Il metodo Ruler inizia ad essere applicato soprattutto nelle scuole per cercare di creare un equilibrio all'interno delle classi, sia tra gli alunni che tra gli alunni e gli insegnanti.
Lo strumento utilizzato è il Mood Meter:
Come si vede dall'immagine sopra, si tratta di un grafico cartesiano che ha sull'asse delle x le sensazioni, divise in piacevole e sgradevole, e sull'asse delle y l'energia, divisa tra bassa e alta.
Ogni stato emozionale ha un suo colore:
  • il blu: sensazioni sgradevoli e bassa energia. E' lo stato peggiore, di totale apatia e negatività;
  • il rosso: sensazioni sgradevoli, ma energia alta. E' lo stato che indica un'eccessiva eccitazione;
  • il giallo: sensazioni piacevoli e energia alta. E' la condizione migliore, opposta al blu;
  • il verde: sensazioni piacevoli, ma bassa energia.
L'esperimento prevede che ogni alunno e insegnante indichi ogni giorno il suo umore e si cerchi, nell'arco della giornata, di raggiungere un punto di equilibrio e accordo.
Volete sapere come mi sento oggi?
Beh, il mio nome lo metterei tranquillamente sul giallo!

martedì 10 aprile 2012

Il cile "Cemento armato": testo e video

In questo periodo in radio girano davvero tante belle canzoni.
Arrivano un po' dall'estero e un po' dagli Italiani.
Ultima new entry è Il cile: questo il nome del nuovo artista toscano, "raccomandato" dai Negrita.
Il nome d'arte deriva dal suo cognome, Lorenzo Cilembrini, e il suo primo brano porta il titolo "Cemento armato".
Una canzone davvero orecchiabile: sembra banale, ma è la potenza delle sue parole e della melodia a lasciarti qualcosa di molto forte dentro.
Un testo attuale che parla della quotidianità, dei problemi di disoccupazione che toccano tanti giovani, dei politici e anche di amore, ma di un amore triste, che lascia delusione e amaro in bocca.
A conferma di questo, la frase che dice "dove sei? mi hai lasciato in un oceano di filo spinato, io ti ho dato prati di viole e tu cemento armato".
Il mio pezzetto preferito?
Beh quello in cui mi ci riconosco maggiormente, soprattutto in questo momento della mia vita: "Anche questa è vita:un lavoro che non sopporti ma che devi fare, perché senza uno stipendio sei un difetto sociale".
Ecco, quindi, il testo e il video di Cemento armato.

CEMENTO ARMATO
Anche questa è vita:
respirare i silenzi spietati di una
donna che hai perso
Quando il freddo di tutto l’inverno
brucia più dell’inferno e ti guardi
dentro e capisci che qualcosa hai sbagliato

Anche questa è vita: vagabondi e innamorati
a una stazione, in un cestino o in
un abbraccio c’è uguale immersione
Così acido è il sapore di una delusione

Anche questa è vita:un lavoro che non
sopporti ma che devi fare, perché senza
uno stipendio sei un difetto sociale
perché crepi per consumare e consumi
crepando

Anche questa è vita: ritrovarsi in
una rissa di sabato sera, come sfondo
le luci blu di una sirena
Mentre scappi e tutto intorno è una
nuvola nera

Anche questa è vita:
ascoltare i politici
che fanno chiari discorsi, che il paese
ha bisogno soltanto di iene ghignanti
Di pagliacci da televisione e dettagli
eleganti

Anche questa è vita: 
ingoiare una polaroid di carta vetrata, 
regressione in chiave etilica di un’altra giornata
Non potresti mai capire quanto ti ho amata

Dove sei?
Mi hai lasciato in un oceano di filo spinato
Io ti ho dato prati di viole
e tu cemento armato
Dove sei?
Mi hai lasciato in un oceano di filo spinato
Io ti ho dato prati di viole
e tu cemento armato…
cemento armato

lunedì 9 aprile 2012

Il Giappone e i ciliegi in fiore

In primavera, si sa, la natura si risveglia con i suoi fiori, i suoi colori, i suoi profumi.
In Giappone c'è una vera e propria festa per ammirare la fioritura dei ciliegi, conosciuta con il nome di Sakurà, e che viene onorata da tutti i giapponesi con picnic in famiglia o con amici e intere giornate all'aperto, sotto i ciliegi in fiore.
Quel colore tra il bianco e il rosa ha una magia unica, soprattutto se ammirato nei grandi parchi dove la quantità di fiori è enorme.
Il ciliegio è un simbolo per il Giappone e soprattutto per i samurai e tutti i guerrieri in generale: esso è il simbolo della bellezza della vita, ma anche della sua fragilità.
Ogni samurai si riconosce nel ciliegio: rivede la grandiosità della sua figura, protetta dall'armatura, ma anche la facilità con cui può morire per un colpo di spada così come un temporale può spazzare via tutti i fiori.
Un antico verso giapponese recita "tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero": proprio a sottolineare quanto bello sia considerato il ciliegio tra i fiori così come il guerriero tra gli uomini.
E' sempre meraviglioso confrontarsi con altre culture e vedere quanto siano rispettosi della natura e dell'ambiente circostante, attenti a ogni cambiamento, quasi a vederci un'anima, la vita nei fiori, negli alberi, nel vento.
Tutto ciò che noi occidentali non facciamo più: forse perchè troppo distratti dalla routine quotidiana o forse perchè nelle nostre città, soprattutto in quelle italiane, sono pochi i parchi e gli spazi verdi in generale.


"The horse in motion" di Google per Muybridge

Innanzitutto, Buona Pasquetta a tutti, anche se il tempo è quello che è e difficilmente si riuscirà a fare qualcosa all'aria aperta!
Oggi Google ci fa un regalo, o meglio lo fa ad Eadweard J. Muybridge, un grande fotografo inglese.
Il nome di battesimo era Edward James Muggeridge, successivamente modificato; è considerato il pioniere della fotografia del movimento.
In effetti, il suo lavoro più importante fu The horse in motion: su richiesta di un ricco uomo d'affari, Muybridge fotografò un cavallo in corsa, con 24 fotocamere diversamente.
Fece una meravigliosa scoperta: diversamente da come si pensava in quel periodo, l'unico momento in cui il cavallo è completamente sollevato da terra non è con le zampe in completa estensione, bensì quando sono piegate.
Questa dimostrazione portò molti pittori e artisti a ricorrere al mezzo fotografico per rappresentare al meglio la realtà.
E così Google oggi ricorda il 182esimo anniversario della nascita del fotografo con un doodle in movimento.
In realtà, si presenta come una semplice immagine con 20 cavalli rappresentati e un tasto Play: ancora una volta sono mantenuti i colori del logo di Google come se fosse pixelato.
Basterà cliccare sul play per dare il via al video: come per magia i singoli cavalli inizieranno la loro corsa tutti insieme.

sabato 7 aprile 2012

Chi è il wedding dog sitter?

Un anno fa parlavo di una figura che si stava facendo sempre più spazio nei matrimoni dei Vip e non: quella della wedding planner.
Se volessimo usare un'espressione italiana, diremmo l'organizzatrice/tore di matrimoni: colui o colei che si occupa dell'organizzazione dell'intera giornata, risparmiando così un bel po' di stress ai futuri sposi.
Oggi, invece, bisogna aggiungere un altro invitato al ricevimento per il giorno più bello della vostra vita.
Per chi?
Negli ultimi tempi tanti amanti degli animali si sono trasformati in dog-sitter per guadagnare qualche soldino: altro non è che un/a baby-sitter per cani, gatti e altri animali, se ne avete.
E adesso questo lavoro sbarca anche nei matrimoni: sì perchè tanti sono gli sposi che posseggono un cane o un gatto e che per quel giorno sono costretti a lasciarli da soli a casa o a qualche parente che non sia invitato al ricevimento, con notevole preoccupazione e stress sia per i proprietari che per gli animali stessi.
E così, questa moda che nasce in Inghilterra si sta diffondendo anche in Italia: i wedding dog sitter si prendono cura degli animali degli sposi.
Si preoccupano della toelettatura, di vestirli a festa se necessario e spesso anche del servizio fotografico e restano con loro durante tutto il ricevimento, dalla messa alla festa al ristorante.
Che ve ne pare?
Sicuramente chi non possiede un animale troverà il tutto davvero superfluo, ma per chi come me li ama e li considera ormai come parte della famiglia ci vede in quest'idea qualcosa di davvero utile e interessante.

giovedì 5 aprile 2012

Titanic in 3D: un altro record?

"Jack, Jack" e la splendida colonna sonora in sottofondo, mentre lui sprofondava negli abissi dell'Atlantico e lei, con le uniche forze che aveva, chiedeva aiuto all'ultima scialuppa di salvataggio.
Chi di noi, in quell'ormai lontano 1997, non ha visto Titanic?
Io ricordo che quando andai al cinema, era praticamente strapieno di gente.
Ero solo una ragazzina, 11enne, innamorata pazza di Leonardo Di Caprio e quel film l'ho visto e rivisto non so quante volte: l'abbraccio e il bacio a prua, il ritratto nella cabina di Rose, la scialuppa che scende con lei, mentre lui resta a bordo e tante altre scene ancora.
Quella storia d'amore così travolgente, breve e maledetta è rimasta impressa nella mente di ognuno di noi, tant'è che ogni volta che la tv lo manda in onda, si registra il picco di ascolti.
Un film memorabile, vincitore di 11 Oscar, tra cui quello della migliore colonna sonora, My heart will go on, interpretato da Celine Dion.
Un film che ha ottenuto un così grande successo un po' per la trama, un po' per i giovani e belli attori, un po' per le musiche.

E quest'anno (il 6 Aprile 2012), per ricordare i 100 anni trascorsi da quella terribile tragedia che vide l'inabissarsi della nave considerata inaffondabile, Titanic ritornerà nei cinema di tutto il mondo, questa volta in 3D.
Riuscirà a registrare gli stessi incassi di 15 anni fa?

mercoledì 4 aprile 2012

La storia dell'uovo di Pasqua

Come ogni anno, a Pasqua la tradizione vuole che si regali, soprattutto ai più piccoli, l'uovo di Pasqua.
Ma perchè proprio l'uovo?
Per trovare una risposta dobbiamo andare molto indietro nel tempo, addirittura prima della nascita della religione cristiana.
L'uovo è da sempre stato considerato un simbolo della vita, della rinascita: per esempio, gli antichi pagani pensavano che il cielo e la terra fossero due parti dello stesso uovo.
Nel tempo, però, l'uovo è divenuto simbolo anche della primavera e della rinascita della natura: per esempio i Persiani erano soliti regalare un uovo di gallina all'inizio della primavera.
In seguito, con l'avvento del Cristianesimo, l'uovo è divenuto simbolo della resurrezione di Gesù, ovvero della rinascita dell'uomo.
Naturalmente oggi, come per tante altre festività, si è perso il vero valore dell'uovo di Pasqua: proprio questa festa è divenuta puramente una festività commerciale.
Se prima si preferivano le uova artigianali, oggi il tutto è divenuto industriale: basta entrare in un qualsiasi ipermercato per vedere le enormi quantità di uova presenti nei reparti, di ogni tipo: al cioccolato al latte, al cioccolato fondente, al peperoncino, alla nocciola, al cioccolato bianco.
Per tutti i gusti.
Ma purtroppo oggi la scelta di un uovo non dipende solamente dal tipo di cioccolato, ma soprattutto dalla sorpresa che si può trovare al suo interno.
Infatti, quando i bambini scartano l'uovo, piuttosto che essere attratti dal cioccolato, puntano subito a scoprire la loro sorpresa.
Cosa c'è di più commerciale di questo?
Possiamo perciò dire che l'uovo sia diventato un vero e proprio contenitore di giocattoli o di cose simili.
Per i più grandi, c'è sempre la possibilità di donare prodotti fatti in casa, come le pecorelle pasquali e i taralli dolci.
Se invece non riuscite proprio a fare a meno del cioccolato ci sono sempre gli ovetti di cioccolato e i coniglietti.
Buona Pasqua!

Il registro opposizioni funziona?

"Buongiorno, sono Elisa della Vodafone, della Tim, della Wind... la chiamo per un'offerta che le è stata riservata...". 
"Signorina, siamo iscritti al registro opposizioni!!!".
Registro opposizioni?
E che cos'è?
Da un po' di tempo, tanti clienti contattati dalle agenzie di telemarketing danno questa risposta.
Alcuni sono realmente iscritti a questo registro, altri la usano come scusa per non essere più contattati.
Il registro delle opposizioni è stato attivato un anno fa e in 990.000 si sono iscritti: chi si iscrive, non deve assolutamente ricevere telefonate di tipo pubblicitario.
Purtroppo, però, dopo un anno, al Garante della Privacy sono arrivate ben 4000 segnalazioni di telefonate indesiderate.
Come è possibile?
Beh è semplice.
Gli operatori di telemarketing, nelle loro liste contatti, sanno chi possono contattare e chi non, proprio perchè le stesse liste sono depurate dal Garante.
Ma molto spesso accade che all'operatore di telemarketing non risulti l'iscrizione, nonostante sia stata fatta: questo avviene perchè quando attiviamo un contratto telefonico o una carta fedeltà nel nostro supermercato di fiducia o qualsiasi altra cosa che preveda il consenso di trattamento dei nostri dati, inconsapevolmente (perchè spesso non perdiamo tempo a leggere tra le righe) diamo il consenso a ricevere pubblicità e a cedere a terzi i nostri dati personali.
Quindi, iscriviamoci pure se siamo stufi di ricevere continuamente telefonate commerciali dai diversi operatori, ma, dato che quest'iscrizione non basta, prestiamo attenzione ogni volta che compiliamo qualcosa.

martedì 3 aprile 2012

Micaela "Splendida stupida": testo e video

In molti forse la stanno conoscendo con l'ultimo singolo che sta girando in tutte le radio, Splendida stupida, scritta da Francesco dei Modà.
Ma Micaela è stata portata al successo prima dal programma di Antonella Clerici, Ti scrivo una canzone, e poi a Sanremo Giovani con la bellissima Fuoco e cenere.
La giovane cantante calabrese, che compirà 19 anni il prossimo 23 Maggio, rientra così nelle classifiche musicali italiane con un brano che presenta tutte le caratteristiche della mano del cantante dei Modà, già apprezzato per i brani della band stessa e per quelli che ha scritto per altri (la stessa Non è l'inferno, canzone vincitrice di questo Sanremo e interpretata da Emma Marrone).
E così, sperando che il futuro di questa giovane emergente sia il più ricco possibile di successi, eccovi il video e il testo di Splendida stupida, girato a Verona.
Un testo che parla di una donna follemente innamorata di un uomo e disposta a sentirsi dire che è splendida ma stupida, pur di averlo accanto.
Non vi sembra un po' troppo?


SPLENDIDA STUPIDA
Fai tremare il mondo intero quando vuoi
qualcosa che ti piace, pace non ti dai.
Sei misterioso eppure tu non ridi mai
Sai farmi credere a favole che non saran vere mai

Ma io ti penso e ti voglio lo stesso
voglio morirti addosso perché addosso a te sto meglio
che in un letto con un altro che mi ama
io preferisco accontentarmi di sentirti dire
le uniche parole dolci e vere che sai dire
che son splendida ma stupida

Fermati, non andartene, coprimi
mentimi, dimmi che tornerai presto anche se
anche se so che ora ritorni da lei
e l’amerai anche se sai bene che…
che stai mentendo anche a lei

Ma io ti penso e ti voglio lo stesso
voglio morirti addosso perché addosso a te sto meglio
che in un letto con un altro che mi ama
io preferisco accontentarmi di sentirti dire
le uniche parole dolci e vere che sai dire
che son splendida ma stupida

Ma io ti penso e ti voglio lo stesso
voglio morirti addosso…
preferisco accontentarmi di sentirti dire
e uniche parole dolci e vere che sai dire..
che son splendida, ma stupida

domenica 1 aprile 2012

E-commerce: Zalando.it e Architettami

C'è uno spot che da un po' di settimane viene trasmesso su qualsiasi canale televisivo e che cattura inevitabilmente l'attenzione di tutti: sto parlando di Zalando.it, un nuovo sito che vende scarpe, vestiti e accessori di ogni tipo per uomo, donna e bambini.
Come dice il ragazzo dello spot, "non lasciate mai che la vostra ragazza o vostra moglie scoprano questo sito".
In effetti, il semplice fatto di dire "non lasciate che, non fate" porta il destinatario del messaggio a fare esattamente ciò che ci viene vietato (gli esperti di comunicazione e marketing lo sanno bene).
E così anche io ci ho fatto un salto (anzi più di uno) e ho visto che c'è davvero tanta roba: vestitini, scarpe, borse.
I prezzi sono accessibili e il fatto che la spedizione e il reso siano gratis ti porta a fare un primo acquisto.
Ma non è di Zalando che voglio parlare.
Sono partita da questo esempio per riflettere sull' e-commerce in generale e su come oggi anche noi Italiani piano piano ci stiamo sempre più avvicinando a questo modo di fare acquisti.
Ma le iniziative valgono per ogni settore: per esempio, ho letto che anche tanti architetti (www.architettami.com) realizzano progetti di ristrutturazione e relooking per la tua casa direttamente sul web, a costi contenuti e in tempi anche più più brevi.
Basterà solo inviare la pianta della stanza o della casa e il progetto è fatto.
Insomma, oggi si può dire che tutto sia possibile, stando comodamente seduti davanti al proprio pc.
Sarò io tradizionalista, ma ancora non sono tanto propensa ad acquistare vestiti e scarpe online: ho bisogno di provarli e di vedere come mi stanno addosso prima di acquistarli.
Per ora mi limito ad acquistare solo libri!
Forse in un futuro non troppo lontano cambierò anche io!
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