domenica 31 marzo 2013

Addio a Franco Califano

Anche se con ritardo, ricordo anch'io la morte di Franco Califano, un grande della musica proprio grazie alla sua originalità e alla sua voce graffiante.
Da tutti conosciuto come "Er califfo", si era esibito solo pochi giorni fa al Sistina, precisamente il 18 Marzo, ma da tempo combatteva contro una malattia che, inevitabilmente, se l'è portato via.
Ma nella sua vita non si è fatto mancare niente: amante delle donne (pare ne avesse avute 1500), un passato tra alcol e droga, arrestato due volte per possesso di droga, ma sempre assolto.
Una vita travagliata e spericolata: aveva anche una figlia, Silvia,che ha riconosciuto e a cui concesso il suo cognome, ma che ha lasciato pochi mesi dopo la nascita perchè i figli vanno cresciuti e lui, evidentemente, non era nelle condizioni di farlo.
Tra i successi più noti di Franco Califano c'è sicuramente Tutto il resto è noia, un brano che riassume la sua vita e il suo stato d'animo.
Una vita piena di sregolatezze, ma che negli ultimi anni era diventata molto pesante.
Oltre tutti i necrologi che si possano scrivere, Fiorello su Twitter scrive che il più bello se l'è scritto proprio lui: "Diceva che voleva sulla lapide una sola frase: non escludo il ritorno. E spero che i familiari lo facciano davvero».


Non escludo il ritorno è una delle canzoni più belle di Califano, forse poco conosciuta: una canzone d'amore, di un amore perduto, ma per il quale c'è ancora una speranza.

"Quando eravamo più giovani, e la vita era leggera, facevo tanti chilometri per vederci la sera"

Ciao Franco!

venerdì 29 marzo 2013

The Voice of Italy: terminate le Blind Audition

Con la quarta puntata andata in onda ieri sera su Raidue, The Voice of Italy ha concluso la prima fase del programma, quella delle Blind Audition, ovvero delle audizioni al buio.
Nel corso di queste 4 puntate, ogni coach ha così formato la sua squadra composta da 16 cantanti.
Il primo a completare la propria squadra è stato Piero Pelù, poi Noemi, la Carrà e infine il maestro Riccardo Cocciante.
Le voci sono diverse tra di loro e anche i cantanti hanno un età che va dai 16 anni fino ai 53 anni, ognuno con una propria storia alle spalle, alcuni già professionisti, altri alle prime armi e alle prime esibizioni in pubblico.
Ecco di seguito le ultime new entry delle squadre dei 4 coach di The Voice of Italy:
  • PIERO PELU': Valentina Tramacere, Tommaso Gavazzi e Danny Losito;
  • NOEMI: Gabriella Martinelli, Nausicaa Magarini e Teresa Capuano;
  • CARRA': Matteo Lotti, Paola Licata, Pamela Lacerenza e Marianna Barracane;
  • COCCIANTE: Gabriella Iandolo, Alessio Ranno, Francesca Bellenis, Maria Teresa Amato, Elhaida Dani e Donato Perrone.
La seconda fase del programma viene chiamata Le Battle: ogni coach sceglierà, all'interno della sua squadra, due cantanti alla volta per farli sfidare tra di loro.
Alla fine di ogni esibizione sarà il coach a decidere chi tra i due merita di continuare il sogno all'interno di The Voice e proseguire con la terza fase del programma.
L'altro, purtroppo, ritornerà a casa.

giovedì 28 marzo 2013

La città di Petra e i suoi misteri

El Khasneh
E' considerata una delle meraviglie del mondo, eppure è una città piena di misteri: Petra.
Situata in Giordania, tra il Mar Morto e il Golfo di Aqaba, Petra è chiamata anche la Città Rosa o la Città delle Tombe: entrambi i nomi hanno un legame con un aspetto della città stessa.
Petra è chiamata Città Rosa proprio per il colore rosa e rosso dell'arenaria, la pietra nella quale è scolpita; il nome di Città delle Tombe deriva, invece, dalle numerosissime tombe che ci sono tutt'intorno la città e visibili da ogni angolazione di Petra.
E in effetti questa città scolpita nella pietra conserva dentro sè tantissimi segreti che vedono la presenza e la convivenza di vita e morte, di bene e male, di pietà e crudeltà.
Si tratta del sito archeologico più grande del mondo che si estende per migliaia di km quadrati.
Per arrivarci bisogna passare attraverso un Siq, un canyon scavato nella roccia da un fiume che ormai oggi è asciutto.
Appena arrivati appare dinanzi agli occhi El Khasneh, il tesoro del Faraone: oggi ancora sono visibili i segni dei proiettili sparati dai beduini che speravano di trovare al suo interno l'enorme tesoro di cui si parla.
Il primo mistero legato a questa città è legato senz'altro alla sua origine: c'è chi parla del II millennio a.C, ma le notizie si hanno solo a partire dal VII secolo.
El Deir
Si sa che fu abitata da una popolazione nomade, i Nabatei; in seguito,anche i Romani tentarono di conquistarla e pare che qui siano arrivati anche i Crociati che costruirono 4 forti.
Nell'Ottocento, un esploratore svizzero la riscoprì e nel 1960 venne fuori da quella pietra un meraviglioso anfiteatro romano che può accogliere più di 3000 persone e nel quale pare s svolgessero misteriose funzioni religiose.
Petra è stata una città ricca, potente ed estremamente evoluta:pare che nella città fosse attivo un sistema idraulico per l'acqua da far invidia alle grandi metropoli odierne.
Ma come poteva possedere tutta quell'acqua in quel posto così deserto e asciutto?
Pare che i Nabatei raccogliessero l'acqua piovana per ottenere quanta più acqua possibile per i loro abitanti (se ne contavano circa 50 mila).
Un'altra perla della città è El Deir, il monastero che risulta ancora più imponente dell'ingresso principale: è largo 48 m e alto 53 m ed è situato in uno dei punti più alti della città proprio per facilitare la comunicazione con le divinità.
Luogo di sacrificio
E sempre qui, nelle sue vicinanze, c'è un vero e proprio luogo di sacrificio, a cui potevo accedere solo i sacerdoti più importanti che compivano sacrifici animali, ma anche umani.
Venivano accesi i fuochi per propiziarsi gli dei, la vittima veniva posta in una vasca sacrificale e lì veniva sacrificata, mentre il suo sangue scorreva attraverso la canalina.
Un altro mistero legato alla città di Petra è l'ipotesi del passaggio del Sacro Graal, visto che qui gli stessi Cavalieri Templari costruirono ben 5 avamposti.
Ad oggi solo il 15% della misteriosa città di Petra è visibile, la maggior parte è sotto terra.
Gli studiosi sperano, inoltre, di saperne di più di questa città e dei suoi abitanti, visto che, nonostante fosse così avanzata, ancora oggi non sono stati trovati documenti scritti, come è accaduto per gli Egiziani e le popolazioni cinesi.
Forse il mistero più grande di Petra è Petra stessa: una città scolpita nella pietra, così avanzata e così ricca di acqua in un luogo così vasto in mezzo al deserto.

martedì 26 marzo 2013

Giappone: Mr Kanso e il cibo in scatola

Dal Giappone arriva un nuovo tipo di ristorante: la catena si chiama Mr. Kanso.
Cosa c'è di straordinario in questa catena di ristoranti?
Il cibo.
Infatti, dimenticate i camerieri, i piatti ben guarniti e saporiti e il servizio a tavola: sì perchè da Mr. Kanso si mangiano solo scatolette di cibo.
Sugli scaffali ce ne sono 350 varietà diverse, provenienti da ogni parte del mondo: si trovano le ostriche affumicate, i cheeseburger, i ravioli ripieni e tanto altro.
Tutto rigorosamente sigillato in scatolette (da qui deriva il nome di canned  food, cibo in scatola), ordinabili direttamente dal menu.
Dopodichè, arriverà il "cameriere" a prendere la scatola e ad aprirla davanti a voi e... buon appetito.
Finora ne sono stati aperti 23 in Giappone, ma tante altre aperture sono in programma.
Il successo di questo nuovo modo di degustare i piatti deriva dagli investimenti iniziali molto contenuti, circa 25 mila euro e l'assenza quasi totale dei costi di gestione: nessuna cucina in attività e nessuno chef da pagare.
E in effetti anche il conto non è mica salato: basteranno 15 euro o poco meno per assaporare la cucina di tutto il mondo.
Anche se la qualità non è certo quella dei tipici piatti italiani.

lunedì 25 marzo 2013

Leena Makhoul: voce araba vince The Voice of Israel

Da Israele arriva una lezione di umanità e solidarietà per l'intero pianeta: la musica è riuscita ad andare oltre la religione e ogni tipo di discriminazione per donare la felicità a una ragazza che lo meritava.
Lei è Leena Makhoul, ha 19 anni, libanese e ha vinto l'edizione di The Voice of Israel.
La particolarità della sua vittoria sta nel fatto che Leena è araba-cristiana e più e più volte nel corso del programma ha chiesto ai giudici di essere giudicata per la sua voce e la sua professionalità, non per le sue origini familiari.
E in effetti l'hanno ascoltata.
Nel corso della finalissima del programma musicale, che è arrivato anche da noi da un paio di settimane, Leena ha sconfitto le 3 avversarie, incantando i giudici e il pubblico con la sua voce dolce e pulita, in un'esibizione da brivido del brano Hallelujah di Leonard Cohen (nel video in basso interpreta "Les Feuilles Mortes").


La sua partecipazione ha sollevato, però, anche tanti commenti negativi e messaggi anti-arabi.
Nonostante tutto, la musica ha trionfato.
La ragazza, che prima del programma svolgeva il lavoro di commessa, adesso vede aprirsi le porte del successo: infatti, oltre alla semplice vittoria, Leena ha ottenuto un contratto discografico e una borsa di studio per frequentare una scuola di musica in cui potrebbe perfezionare ancora di più il suo talento.

Laura Boldrini a Che tempo che fa: "Per avere buoni cittadini, servono buone istituzioni"

Tra gli ospiti di ieri di Che tempo che fa, c'era anche Laura Boldrini, l'attuale Presidente della Camera, nominata lo scorso 16 Marzo.
Per la prima volta dal suo incarico si presenta in uno studio televisivo e parla con una semplicità e una chiarezza che non appartiene assolutamente ai politici attuali.
Nel suo intervento ha parlato della sua storia, del suo lavoro: da oltre 20 anni lavora nelle Agenzie ONU, prima alla FAO, poi presso il WFP e inoltre ha svolto varie missioni in zone di crisi come il Kosovo, l'Iraq, il Sudan, l'Angola, il Ruanda.
Una donna che è venuta a contatto con situazioni disperate e molto lontane dal nostro mondo e dalle nostre abitudini e che ne è uscita rinvigorita e più saggia.


Qual è, secondo lei, la prima cosa su cui intervenire?
Per la Boldrini, è il lavoro l'emergenza n°1, la madre di tutte le grandi emergenze del nostro Paese e per questo il governo nei prossimi giorni presenterà dei provvedimenti per sbloccare i fondi alle imprese, in modo da riavviare l'intero sistema.
Qual è la sua impressione sullo stato della politica attuale? E da cosa si comincia per ridare fiducia alla politica?
Per avere buoni cittadini, bisogna avere delle buone istituzioni: questo è fondamentale.
Chi ha compiti istituzionali ha una doppia responsabilità, bisogna rispondere ai cittadini sia nella sfera pubblica che privata; i comportamenti, sia pubblici che privati, devono essere di riferimento; le persone devono innamorarsi e aver fiducia delle istituzioni, ma per far questo devono avere figure di riferimento.
C'è bisogno di rispetto, di buona politica.
La cosa importante è che in quelle istituzioni ci sia buona politica: rispondere ai bisogni delle persone che oggi sono arrabbiate sia per i troppi sprechi sia per il peggioramento delle condizioni di vita.
E a proposito della professionalità e delle competenze in politica?
Non siamo tutti uguali: c'è chi ha fatto della buona politica e merita rispetto.
Non bisogna buttare tutto e tutti alle ortiche; il meglio del paese e le migliori competenze devono accedere alle istituzioni e rappresentarle.
Non è la novità di per sè, ma è la novità di qualità.
Così per il ruolo delle donne: l'Italia si riprenderà quando la figura femminile sarà centrale nel Paese.
Ma non basta essere donna, ci deve essere la qualità. In Italia solo il 52% delle donne lavora o cerca un lavoro,una tra le percentuali più basse d'Europa; eppure è dimostrato che quando le donne lavorano, aumenta la produttività. Quindi è un problema culturale.
Cosa pensa della dichiarazione di Grillo: "La scelta di Grasso e della Boldrini è una scelta partitocratica"?
Mi stupisce tutto questo. La democrazia ha bisogno dei partiti, di partiti che siano trasparenti, luoghi di pensiero, dove si trovano delle soluzioni, la democrazia ha bisogno dello scambio e del confronto.
La situazione delle carceri: l'altro giorno si è suicidato un detenuto di 53 anni con soltanto un anno da scontare ed è il 43esimo morto dall'inizio dell'anno?
Sono cifre spaventose e l'Italia sta molto indietro rispetto agli altri Paesi.
Il trattamento riservato ai detenuti è disumano e il livello di civiltà di un Paese si misura anche da questo. E' importante perciò trovare una soluzione al problema e trovare magari delle alternative alla detenzione. Non si può più rimandare.
Il Mediterraneo custodisce tanti corpi senza nome,di chi cercava una vita e una speranza in Italia. Cosa dice riguardo alla nostra paura del diverso?
Come ha detto Papa Francesco, bisogna costruire dei ponti culturali. Oggi, nell'era globale, dobbiamo allargare la lente verso l'Europa e verso il mondo intero.
La figura del migrante deve essere rivalutata, è l'espressione umana della globalizzazione, così come si muovono le merci, si muovono anche le persone.
C'è chi nasce in un Paese, cresce in un altro e lavora in un altro ancora.
Non sono poveracci, ma persone che posseggono conoscenze e sapere.
Qual è il primo provvedimento che spera di attuare?
Oltre a quello dei fondi per l'imprese per riattivare il mondo del lavoro, tengo tanto alla legge sulla cittadinanza perchè bambini che nascono in Italia non possono non essere Italiani, è una questione di civiltà.

sabato 23 marzo 2013

Amina Tyler, la Femen tunisina da salvare

Due anni fa c'è stata l'esplosione del movimento delle Femen, una protesta organizzata da giovani studentesse ucraine per restituire la dignità alle donne del loro Paese; ma da allora hanno protestato in ogni piazza e angolo della Terra per difendere i diritti delle donne.
Sempre a seno scoperto e con la ghirlanda di fiori in testa, le donne cercano di far arrivare il loro messaggio, attirando l'attenzione con la nudità.
E così ha fatto anche Amina Tyler, una giovane 19enne tunisina che ha postato sul profilo Facebook di Femen Tunisia due foto che la ritraggono a seno scoperto e con due diversi messaggi scritti sul corpo: in uno scrive "Il mio corpo mi appartiene e non è di nessuno" e nell'altro "Al diavolo la vostra morale".
Come c'era da aspettarsi, le foto hanno causato uno scandalo nel paese islamico e persino l'Imam Adel Almi ha emesso un verdetto col quale chiede che la ragazza venga frustata e lapidata.
La lapidazione è una pratica molto diffusa nelle popolazioni islamiche per condannare chi ha commesso un adulterio o un omicidio o chi, come Amina, è andata contro le semplici regole della società.
In molti l'hanno offesa: c'è chi ha detto "Vestiti, sei brutta" e chi "Sei la vergogna della tua famiglia", ma in tanti l'hanno protetta e difesa.
Il prossimo 4 Aprile ci sarà la Giornata in difesa di Amina Tyler; nel frattempo le giovani donne di Femen cercano la ragazza tunisina che sembra essere sparita nel nulla: cellulare spento e account di Facebook e Skype disattivato.

venerdì 22 marzo 2013

The Voice of Italy: la terza puntata

Anche la terza puntata di The Voice of Italy è andata, una terza puntata ancora di Blind Audition, ovvero audizioni al buio.
Sul palco di The Voice tanti altri cantanti si sono esibiti, sperando che almeno uno dei 4 coach si girasse; in alcuni casi c'è stato il pokercoach, ovvero tutti e 4 i coach hanno premuto il pulsante,dichiarando così di voler quel cantante nella propria squadra e, in questo caso, è davvero difficile per il giovane emozionato scegliere tra 4 nomi della musica e dello spettacolo così importanti.
Con queste terza puntata di audizioni (che non è l'ultima visto che la prossima settimana ci sarà l'ultima puntata di Blind Audition) i coach hanno formato la propria squadra, anche se per nessuno è ancora completa.
Vediamo i nuovi acquisti dei singoli coach:
  • Piero Pelù ha aggiunto solo 3 cantanti, ben 3 donne: Giulia Penza, Ilaria De Angelis e Marica Lermani. Adesso la squadra di Pelù è a 13;
  • Raffaella Carrà ha scelto altri 4 cantanti: Daphne Nisi, Noemi Smorra, Chiara Papalia e Emanuele Lucas. La Raffa nazionale è a quota 12;
  • Riccardo Cocciante è il coach con meno cantanti, ma entro la prossima puntata dovrà necessariamente completare la rosa dei 16 cantanti. Ieri ha scelto 4 nuovi cantanti: Federica Celio, Rosalia Davì, Lorenzo Campani e i due fratelli gemelli Tibello. Ora è a quota 10;
  • Noemi ha scelto 5 nuovi cantanti: Silvia Caracristi, Jacopo Sanna, Francesca Monte, Diana Winter e Giuliana Danzè. Ora è a quota 13, proprio come Pelù.
Le voci dei partecipanti spesso sono interessanti, nuove, riconoscibili, ma tante altre volte ci sembrano banali e scopiazzate.
Un altro elemento che sempre più sta affiorando nel corso delle puntate è l'esperienza e l'avere nel proprio curriculum già forti collaborazioni: c'è chi ha recitato nel musical di Cocciante, chi ha aperto per 20 anni i concerti di Vasco Rossi, chi collabora con Giorgia e chi ha già partecipato a programmi TV come Ti lascio una canzone o Sanremo.
E allora: la storia si ripete? 
E come sempre si dà spazio ai soliti noti, intervallandoli con gente comune e alle prime armi proprio per dar l'idea che questo programma possa davvero offrire un'opportunità a chi non l'ha ancora avuta?

giovedì 21 marzo 2013

Addio a Mennea, l'uomo del record

Il mondo dello sport italiano (e non solo) perde un altro grande uomo: Pietro Mennea si è spento oggi all'età di 61 anni a Roma per una grave malattia.
Il suo nome è entrato nella storia dell'atletica mondiale, in particolare nell'albo dei recordman dei 200 metri piani: 19''72, questo il record per il quale Mennea restò l'uomo da battere dal 1979 fino al 1996, quando Michael Johnson fece meglio.
Ma quel tempo è ancora oggi un record europeo e alle ultime Olimpiadi di Londra la città le ha dedicato anche una stazione della metropolitana
Mennea non è stato solo un uomo di sport, ma anche e soprattutto di cultura: nacque a Barletta nel 1952 da una famiglia modesta.
Il padre era sarto, la madre casalinga, sin da piccolo sfidava le auto nella corsa sui 50 metri e sempre vinceva 500 lire, soldi che spendeva per il cinema o per un panino.
Mennea, oltre allo sport, aveva anche ben 4 lauree: in Scienze Politiche, Giurisprudenza, Scienze dell'Educazione Motoria e Lettere.


Con una Medaglia d'Oro Olimpica e 2 Medaglie di Bronzo Olimpiche, se ne va un grande atleta, un grande uomo, che ha saputo conciliare sport ed istruzione e ha regalato al mondo e all'Italia un record e tantissime altre emozioni, restando sempre umile e riservato.

mercoledì 20 marzo 2013

La nuova Cuba senza frontiere

Il 14 Gennaio scorso Cuba ha visto aprire le frontiere, dopo 50 anni di totale chiusura col mondo.
Con questo provvedimento è stato abolito il permesso a pagamento per uscire da Cuba e sono stati liberalizzati i taxi, i piccoli esercizi commerciali, i ristoranti, l'acquisto di case e l'uso della carta di credito.
Una notizia che ha stravolto l'intero Paese e tutti i suoi cittadini.
Cosa vuol dire tutto questo?
Per i cubani vuol dire libertà, viaggiare, conoscere il mondo.
Certo, i limiti restano, soprattutto per i cittadini qualificati come gli scienziati, gli ingegneri, i militari, i medici a cui è vietato di lasciare il Paese. Inoltre, chi esce ha un vincolo di rientro fino a 2 anni, trascorsi i quali il cittadino perde ogni proprietà e addirittura il passaporto.
Ma l'ondata di cambiamento che questo provvedimento ha causato è ben visibile già da ora, da questi primi mesi: l'Avana, la capitale, è cambiata.
Si è riempita già di turisti americani che hanno invaso letteralmente la città: basti pensare che all'aeroporto arrivano fino a 8 voli ogni giorno solo da Miami.
Ed è proprio a Miami che si trasferirono molti pregiudicati cubani, quando Fidel svuotò le carceri.
E così oggi l'Avana è diventata, d'improvviso, meta di un turismo di massa, che non si è fermato nemmeno davanti alla notizia di casi di colera.
Spuntano negozi di lusso per i visitatori più facoltosi, anche i ristoranti migliorano i loro piatti e la loro cucina, i bar frequentati da Ernest Hemingway sono presi d'assalto, a ogni angolo sono reperibili cartoline e souvenir, fino a poco tempo fa venduti solo nelle hall degli alberghi, le bancarelle sono piene di magliette con Che Guevara, le strade sono attraversate da pullman a 2 piani per i soliti giri turistici e taxi con tariffe stracciate.
Ma se tanti sono i turisti che affollano l'Avana, altrettanto numerosi sono i cubani che vogliono andar via: e così in molti vendono la casa di proprietà (ora con 50/60mila euro si può acquistare un appartamento di 100mq, ma i prezzi potrebbero triplicare nel giro di poco tempo) per trovare fortuna altrove.
La maggior parte dei cubani fugge negli Stati Uniti, dove spesso si trovano già dei parenti, o per lavoro preferiscono la Cina dove è già presente una folta colonia di connazionali, ma il paese orientale risulta essere troppo ostico per via dei diversi ritmi di lavoro, oltre che per le differenze climatiche e di alimentazione.
Ma comunque, i giovani, ovvero quelli che più facilmente riescono ad adattarsi, si ispirano alle mode e ai modi degli americani, con la speranza di allinearsi alla loro società, dopo che per 50 anni Cuba è stato un mondo a parte.

lunedì 18 marzo 2013

Krokodil: la droga che ti divora la carne

La droga è di per sè qualcosa di negativo, malvagio, sbagliato, ma negli ultimi anni si stanno diffondendo sul mercato nuove droghe, più dannose, ma meno costose.
Tra le tante, c'è sicuramente la Krokodil.
Questo tipo di droga si sta diffondendo rapidamente in Russia e deve il suo nome alle drammatiche conseguenze che produce sulla pelle di coloro che la assumono, rendendola simile a quella di un coccodrillo: in effetti, si tratta di un mix letale di codeina, benzene, iodio, fosforo rosso che mangia la pelle umana, la divora, lasciando solo le ossa.
Gli effetti che dà sono di sballo totale, 3 volte più potente dell'eroina, e l'aspetto che favorisce la sua rapida diffusione è il fatto di poter essere facilmente preparata in casa, in circa 45 minuti e con ingredienti facilmente reperibili.
La dipendenza arriva subito, bastano solo 2 iniezioni e non se ne può più fare a meno; chi ne fa uso ha una speranza di vita di 1/3 anni, poi c'è la morte certa.
Quando inizi a farti di Krokodil, il tuo corpo inizia a riempirsi di piaghe circolari, simili a bruciature di sigarette; poi velocemente le piaghe si aprono, lasciando scoperta la carne che comincia a consumarsi lasciando dei veri e propri buchi e mostrando così le ossa.
Queste conseguenze sono dovute al fatto che spesso, anzichè iniettarsi la droga nelle vene, la si inietta nei muscoli del corpo che bruciano, a causa dei prodotti chimici, e si consumano.
ATTENZIONE: Il video che segue contiene immagini forti che potrebbero disturbare qualcuno.


Purtroppo il governo russo fa poco o niente per aiutare queste persone: ciò che fa è arrestarli e chiuderli in carcere come dei criminali, ma in realtà si tratta di tossici che hanno bisogno di sostegno, un aiuto e una terapia per uscire fuori da questo tunnel mortale.

domenica 17 marzo 2013

I manichini "curvy" in vetrina

Oggi sempre più spesso si cerca di far conoscere al mondo il diverso e far sì che tutti,o comunque molti, lo accettino.
Dopo i primi matrimoni omosessuali, le donne soldato, l'ingresso nel nostro Paese di moltissimi stranieri, c'è una situazione che, sebbene sia molto più leggera, oggi trova ancora delle difficoltà nel cambiamento e nell'accettazione di qualcosa di diverso: la donna formosa o, meglio, con qualche chilo in più.
Spesso si associa la donna "in carne" a qualcosa che non va bene, qualcosa di non sano e non perfetto perchè la tv e tutti i mass media ci ripropongono ogni giorno e più volte al giorno l'immagine di donne in forma, magre, senza un filo di grasso: insomma, immagini che rasentano la perfezione.
Spesso anche la tecnologia e gli ultimi programmi come Photoshop danno una mano nel cancellare le imperfezioni.
Dalla Svezia, però, adesso arriva una foto che è stata condivisa sui social network da tantissimi utenti, facendo così il giro del mondo:
Manichino curvy in un negozio in Svezia
Come si può ben vedere nella foto scattata dalla 29enne svedese Rebecka, in primo piano c'è un manichino femminile "curvy", ovvero più generoso e in carne.
Sullo sfondo, invece, un manichino "basic", esile, un po' come tutti quelli che si trovano nei negozi.
Lo scopo di questa foto è quello di avere dei manichini che rispecchiano la realtà in modo tale che pian piano nessuna donna in sovrappeso si senta a disagio.
D'altronde anche nel passato le donne formose e con qualche chilo in più erano simbolo di salute e fertilità: basti pensare alla Venere di Willendorf.

sabato 16 marzo 2013

Le regole ferree delle hostess della Qatar Airlines

Chiunque abbia fatto un viaggio in aereo si sarà accorto che c'è una netta differenza tra le hostess Alitalia e quelle di tutte le altre compagnie aeree mondiali.
Basti pensare alle hostess della Singapore Airlines che hanno una divisa elegante e colorata e che riprende un po' i temi della tradizione.
C'è un'altra compagnia aerea mondiale che presenta una certa eleganza e semplicità nelle divise delle hostess e che in quest'ultimo periodo sta assumendo tantissime giovani aspiranti.
Si tratta della Qatar Airlines, la compagnia aerea del piccolo paese mediorientale, situato nel Golfo Persico e confinante con l'Arabia Saudita.
La Qatar Airlines, infatti, sta reclutando personale e l'intera procedura di reclutamento dure 3 giorni, tra prove scritte d'inglese, lavori di gruppo e colloqui individuali.
Il tutto per una paga di 1096 dollari per i 6 mesi di prova, con vitto, alloggio e spostamenti pagati dall'azienda).
Ma la curiosità di queste assunzioni e colloqui di lavoro sta nelle regole "ferree" imposte dalla compagnia e dalla cultura islamica:
  1. la prima regola è quella di trasferirsi per 3 anni a Doha: non si tratta di un vero sacrificio visto che, comunque, chi aspira a diventare hostess ama viaggiare e non c'è nulla di più bello che vivere per 3 anni in un altro Paese;
  2. la seconda regola è relativa alla vita a Doha: le hostess dovranno vivere negli alloggi della compagnia, rientrare entro le 3:30 e ricevere visite solo da familiari dello stesso sesso;
  3. la terza regola, forse quella più dura per alcuni, restare single per 5 anni.
D'altronde, le regole sono regole e come per ogni posto di lavoro, vanno rispettate: ed è per questo che tante giovani Italiane stanno rinunciando alle loro abitudini e stanno facendo quasi un "voto di castità" pur di avere un lavoro, visto che il nostro Paese non ha, al momento, nulla da offrire.

venerdì 15 marzo 2013

The Voice of Italy: seconda puntata

Ieri è andata in onda la seconda puntata di The Voice of Italy, il nuovo programma musicale di Raidue che vede salire sul palco tantissimi giovani e meno giovani, amanti del canto e della musica in genere.
La puntata di ieri ha registrato anche ottimi ascolti: più di 3 milioni e mezzo di spettatori.
La sfida si è arricchita di nuovi cantanti: oltre ai 16 della prima puntata, ieri altri 16 cantanti sono stati scelti dai 4 coach.
Ecco come sono divisi:
  • TEAM DI PIERO PELU: Marco Cantagalli, Cristina Balestriere, Yasmin Kalach, Paola Criscione e Timothy Cavicchini. Adesso la squadra di Pelù è a quota 10;
  • TEAM DI RAFFAELLA CARRA': Chiara Luppi, Vito Ardito, Veronica De Simone, Manuel Foresta. La Carrà è a quota 8;
  • TEAM DI NOEMI: Antonia Laganà, Chiara Furfari, Giuseppe Scianna, Marsela Cibukai. Anche Noemi ha 8 cantanti;
  • TEAM DI COCCIANTE: Jessica Morlacchi, Samuele Spallitta e Mattia Lever. Cocciante ha solo 6 cantanti.

mercoledì 13 marzo 2013

Habemus Papam: Francesco I

Alle 19e06 del 13 Marzo 2013 è stato eletto il 266esimo Papa: Francesco I.
Dopo 5 scrutini e 2 giorni finalmente la Chiesa ha eletto il suo Papa, successore di Benedetto XVI.
Sotto una pioggia battente e un clima piuttosto freddo, la gente è esplosa di felicità alla visione della fumata bianca che usciva dal comignolo su cui per tutto il pomeriggio ha sostato un gabbiano.
Dopo la fumata bianca, come di consueto, le campane hanno iniziato a suonare a festa, annunciando all'intero mondo l'elezione del nuovo Papa.
Il nuovo Papa ha scelto il suo nome, Francesco I, si è raccolto nella stanza delle lacrime, dove ha dato sfogo alla sua emozione e infine ha indossato tutti gli indumenti, presentandosi al mondo.
Si tratta del Cardinale Jorge Mario Bergoglio, argentino, di origine italiana, nato il 17 Dicembre 1936.
Era stato il secondo cardinale ad aver ricevuto più voti quando fu eletto Ratzinger.
Un uomo che ha sempre vissuto tra la gente povera, un buon pastore, attento alle questioni sociali.
Alle 20e22 appare davanti ai fedeli e dice:
" Fratelli e sorelle buonasera.
Voi sapete che il dovere della Chiesa era quello di dare un vescovo a Roma.
I miei fratelli cardinali l'hanno preso quasi dalla fine del mondo (in Argentina).
Grazie per l'accoglienza e prima di tutto vorrei fare una preghiera per Benedetto XVI.
Preghiamo tutti insieme per lui e che Dio lo benedica."
Dopodichè ha recitato insieme a tutti il Padre Nostro, l'Ave Maria e il Gloria.
Ha proseguito il suo discorso dicendo:
" Cominciamo questo cammino insieme, il vescovo e il popolo, sulla strada della fratellanza, dell'amore e della fiducia tra noi.
Preghiamo sempre per noi, l'uno per l'altro, per il mondo.
Vi auguro che questo cammino di Chiesa sia fruttuoso per l'evangelizzazione.
Prima di dare a voi la benedizione, pregate voi per il vescovo."
Si congeda da tutti dicendo: " Benedico voi e il mondo. Buenas n... Buonanotte".
Una leggera esitazione in argentino, ma subito una correzione.

Harlem Shake: il nuovo tormentone

Dopo la diffusione planetari del Gangnam Style del cantante coreano PSY, arriva, proprio agli inizi di questo 2013, un nuovo tormentone: l'Harlem Shake.
L'Harlem Shake è una danza di soli 30 secondi che su Youtube ha già ottenuto 80 milioni di visualizzazioni e in ogni angolo del mondo ognuno si cimenta in questa danza, pubblicando poi il suo video direttamente su Youtube.
In Cina, in India, in Olanda, in caserma, in carcere, in ufficio: dovunque!
Molti lo considerano un vero virus: ogni video parte da una situazione noiosa e monotona in cui un singolo, uomo o donna, inizia a muoversi seguendo il ritmo del brano e appena parte il ritornello tutti i presenti iniziano  a fare lo stesso.
Ma più che un ballo è un modo per scacciare la noia: tutti si muovono in modo impacciato e scomposto, spesso in abiti strani e succinti, creando così l'effetto divertente che è il vero punto di forza dell'Harlem Shake.
L'origine del ballo è da ritrovarsi proprio nel quartiere nero di Harlem, nei primi anni Ottanta: questo movimento strano era un gesto propiziatorio di una squadra di basket.
Successivamente è diventato un passo hip-hop che segue le note di un brano elettronico composto da un producer di Brooklyn, Baauer, il quale si è ispirato a sua volta a una canzone dei Plastic Little, un gruppo sconosciuto di Philadelphia.
Ecco una raccolta dei video più divertenti:


Naturalmente, i tantissimi video presenti su Youtube hanno scatenato il disappunto dei residenti di Harlem, veri ballerini dell'Harlem Shake.

martedì 12 marzo 2013

Gli abusi nascosti dalla Chiesa

Oggi avrà inizio il Conclave e tra qualche giorno potremo sapere chi sarà il successore di Papa Benedetto XVI.
Ma tra i 115 cardinali elettori che da oggi saranno rinchiusi nella Cappella Sistina, ce n'è uno che forse non sarebbe dovuto essere lì: il cardinale Calcagno.
Il programma TV de Le Iene l'altra sera ha mandato in onda un servizio in cui si parlava degli abusi nascosti dalla Chiesa.
Il prete pedofilo in questione era Nello Giraudo, un prete che per anni ha operato nella Diocesi di Savona e nei paesi vicini.
Più e più volte è stato spostato da una parrocchia ad un'altra proprio perchè tante volte era stata segnalata la sua tendenza di abusare dei bambini o degli adolescenti, ma purtroppo mai niente è stato fatto e anzichè tenerlo lontano dai ragazzini, don Nello ha continuato a fare quello che faceva.
Nel servizio hanno parlato alcune delle vittime: Francesco vittima di abusi a 11 anni nel 1981, Mirko a 12 anni nel 1994, Luca a 15 anni nel 2000 e anche Massimiliano a 12 anni.
Per quest'ultimo don Nello era l'insegnante di religione e mentre mostrava ai ragazzi le diapositive sulla natura e gli animali, spegneva la luce e iniziava a palpare i bambini, toccandoli o facendosi toccare nelle parti intime.
Monsignor Calcagno, proprio colui che da oggi parteciperà al Conclave, era a conoscenza di questo e avvisò in una lettera anche Ratzinger, ma le cose non sono cambiate e, peggio, la Chiesa non è intervenuta per tutelare questi ragazzi e bambini.
Questa notizia ha fatto il giro del mondo e così in questi giorni sono giunti in Vaticano i fondatori della SNAP, acronimo di Survivors Network of those Abused by Priests: si tratta di un'associazione di vittime di preti pedofili, diretti da David Clohessy.
Lo stesso David, sempre nel servizio de Le Iene, ha affermato che solo negli USA sono 100mila le vittime di abusi da parte di preti e che l'8-9% di essi è un pedofilo.
David è lui stesso una vittima, abusato dal prete della sua parrocchia tra i 12 e i 16 anni, prete che ha abusato anche degli altri suoi 3 fratelli, lasciando una ferita dentro che non si rimarginerà mai più.
Il Vaticano non li ha mai accolti, ricevuti, nè ha mai fornito loro una risposta.
Il servizio si conclude con un messaggio che lo stesso David rivolge a chi come lui è o è stato vittima di abusi:
"Parlane con qualcuno che ami e di cui ti fidi, meglio non sia un uomo della Chiesa. 
Non portarti questo peso da solo perchè puoi guarire e stare meglio, ma non se resti in silenzio, altrimenti ti consumerà dentro in modi che non ti puoi immaginare.
Quindi trova il coraggio di raccontare quello che ti è successo.
Ricordati che non è stata colpa tua, che non sei solo e che puoi stare meglio.
Il dolore non rimarrà per sempre e tu puoi riprenderti."

lunedì 11 marzo 2013

Maria De Filippi e la sorpresa alla Littizzetto

La puntata di ieri di "Che tempo che fa" ha avuto un'ospite molto amata dalla tv tant'è che lo stesso Fabio Fazio la annuncia come "la regina della TV": Maria De Filippi.
Come è sempre più raro ormai, la De Filippi fa ingresso nello studio Rai e inizia a parlare di sè, rispondendo alle domande di Fazio.
In effetti, la si vede poche volte fuori dai suoi programmi e dagli studi Mediaset: lei stessa dice che non ama le interviste e non ama fare le ospitate perchè nei suoi programmi, nei suoi studi televisivi si sente protetta.
Quando Fazio le chiede se Maurizio Costanzo le ha dato una mano e dei consigli nel raggiungere la professionalità di adesso, Maria risponde che la sua presenza è stata fondamentale.
Tra i migliori consigli che Maurizio le ha dato, ci sono quelli di ascoltare sempre il pubblico, di tacere anzichè parlare a sproposito, di rispettare chi hai di fronte e soprattutto il pubblico, cercando di non tradirlo e dicendogli sempre la verità.
Nel corso dell'intervista, Maria De Filippi svela particolari della sua infanzia, del suo passato e della sua vita con Costanzo: e così si scopre che è laureata in Giurisprudenza, che scriveva e vendeva le tesi di laurea, che gioca a tennis e ama sciare, che da piccolina sognava di fare il benzinaio.
Ma l'ospitata si conclude con una sorpresa per Luciana Littizzetto.


Maria "finge" di essere a "C'è posta per te" e racconta la storia di una conduttrice torinese che, d'improvviso, accantona il lavoro per fare apprezzamenti ad un giornalista di Catanzaro.
E voilà: ecco che compare Alberto Matano, giornalista del TG1, a cui Luciana, proprio durante il Festival di Sanremo, aveva fatto degli apprezzamenti.
Un mazzo di rose rosse e Lucianina è davvero in imbarazzo.

Il lato oscuro della musica

L'industria discografica mondiale ha un fatturato complessivo di 16,6 miliardi di dollari e ogni giorno milioni di persone ascoltano musica.
Ma quella che ascoltiamo non è solo musica: attraverso delle semplice note musicali e anche attraverso i video sono trasmessi anche messaggi e idee.
La musica può agire su di noi attraverso due dei 5 sensi, ovvero l'udito e la vista, influenzando la nostra mente.
Jimmy Endrix disse:
"Con la musica puoi ipnotizzare la gente e quando essa si trova nel suo punto più debole puoi predicare al loro subconscio qualunque cosa le vuoi dire."
Tanti video e canzoni risultano ai nostri occhi e alle nostre orecchie piacevoli e orecchiabili, ma in molti di essi  è sempre presente un simbolo: l'occhio di Horus, uno dei simboli della massoneria che indicherebbe conoscenza e divinità.
Oltre a questo simbolo dell'occhio, ci sono altri elementi che ci fanno pensare alla setta degli Illuminati, una setta che mira a controllare la mente della gente e a guidarla.
Alcuni esempi?
Eccone un po':
  • Price Tag di Jessie J: in alcune scene del video la cantante appare come un burattino, manovrata da forze invisibili; successivamente canta sotto un albero pieno di soldi, anche perchè la canzone ripete in maniera ossessiva la parola "money", cioè soldi. Molti degli artisti che aderiscono a questa setta promuovono il materialismo, la fama, il successo, la ricchezza facile;
  • Die Young di Kesha: in esso ci sono simboli satanici e massonici, come la scritta Evil sull'auto; inoltre, la cantante mostra un anello con l'occhio di Horus. La canzone (che tradotta si intitola "Morire giovani")  è stata ritirata dal mercato americano dopo la strage di Newtown in cui sono morti molti bambini;
  • la stessa Rihanna nel video di "Where have you been?" insieme alle ballerine forma un occhio e lei ne rappresenta la pupilla;
  • la canzone Scream and Shout di Will i am e Britney Spears: nel video il cantante dei Black Eyed Peas rappresenta gli Illuminati e cattura con una rete un manichino, ovvero noi comuni mortali.
  • la stessa Lady Gaga nel video Paparazzi è vestita come il robot del film Metropolis, un film muto del 1926, manifesto per eccellenza degli illuminati; anche Beyoncè ha un abito simile a quello nel video di Sweet Dreams;
  • e poi c'è Madonna, la star per eccellenza del trasgressivo e dell'esoterico: nel concerto di Madonna, MDNA 2012, l'inizio sembra una vera e propria Messa nera. Nella canzone Like a Prayer, Madonna canta "Life is a Mistery" che ascoltata al contrario dice "hear us save us Satan".
Oltre all'occhio di Horus e ai burattini, c'è un altro simbolo frequente che riconduce al progetto Monarch, una tecnica di controllo mentale: si tratta della farfalla, presente per esempio nel video Wide Awake di Katy Perry.
Qual è lo scopo finale di tutto questo?
E' quello di robotizzare la gente, non farla pensare e controllare le menti.
In realtà, per il 90%, potrebbe trattarsi di una semplice trovata pubblicitaria, finalizzata proprio ad attirare l'attenzione del pubblico, ma in molti casi si tratta di veri e propri messaggi subliminali trasmessi dalla musica stessa.
Si pensa addirittura che il rapper Tupac, ucciso nel 1996 da 5 colpi di pistola sparati da un auto in corsa, sia stato ucciso proprio dagli Illuminati proprio perchè decise di uscire fuori dal giro.

sabato 9 marzo 2013

Il conclave inizierà il 12 Marzo

Dopo le congregazioni che sono iniziate il 4 Marzo e l'arrivo di tutti i 115 cardinali da ogni parte del mondo, finalmente oggi è stata comunicata la data d'inizio del Conclave: si partirà martedì 12 Marzo.
La mattina del 12 ci sarà, come da tradizione, la messa "Pro eligendo pontefice": 8 anni fa, prima dell'elezione di Ratzinger, fu proprio quest'ultimo a celebrare la suddetta messa.
Quindi, forse, dovremmo prestare attenzione a chi la celebrerà questa volta.
Una volta terminata la messa e dopo aver fatto il giuramento di fedeltà, nel pomeriggio del 12 si potrebbe cominciare con i primi scrutini.
I cardinali elettori sono 115, dopo il forfait di due di loro: quindi, con questi numeri, il prossimo Papa sarà eletto solo se otterrà almeno 77 voti (i 2/3 degli elettori).
Si suppone che la scelta sia ardua e molto probabilmente saranno tanti gli scrutini prima di giungere alla scelta finale, scelta ancor più difficile di questi tempi dopo la rinuncia inaspettata da parte di Ratzinger e gli scandali sulla pedofilia in cui è finita la Chiesa stessa.
Per ora, come in una sorta di scommessa sportiva, ci sono dei favoriti: per esempio Angelo Scola, Bagnasco, il franco canadese Oullet, il ghanese Turkson, l'americano Dolan.
Il favorito numero uno è il cardinale nigeriano Francis Arinze che diverrebbe così il primo Papa nero.

venerdì 8 marzo 2013

The Voice of Italy: buona la prima

Ieri è andata in onda la prima puntata del nuovo programma musicale, The Voice of Italy.
Si tratta di una vera e propria novità perchè, per la prima volta, un cantante viene giudicato per la sua voce, per l'emozione e la sensibilità che trasmette più che per l'immagine e l'aspetto fisico.
I giudici del programma sono 4 grandi nomi della musica e dello spettacolo italiano: Noemi, Riccardo Cocciante, Raffaella Carrà e Piero Pelù.
La puntata si apre con i 4 che interpretano "Viva la vida" dei Coldplay, scatenando così gli animi del pubblico presente e di quello a casa.
Dopodichè si procede con la spiegazione di questa prima fase, chiamata Blind Audition, in cui i coach dovranno scegliere i loro cantanti, stando di spalle e soffermandosi solo sulla voce.
Se la voce piace, il coach pigia il pulsante "I want you" e la sedia si gira: il coach così vede per la prima volta il cantante, spesso con sorprese.
Se nessuno preme il pulsante, il cantante se ne torna a casa; se un solo coach lo preme, il cantante finirà automaticamente nella sua squadra; se, invece, sono due o più coach a premere il pulsante, sarà il cantante stesso a scegliere in quale squadra andare.
Nella puntata di ieri sono stati i scelti i primi 16 cantanti, divisi tra i coach in questo modo:
  • TEAM DI PIERO PELU': ha 5 componenti: Roberta Orrù, Savio Vurchio, Francesco Guasti, Flavio Zampolli e Alessandra Parisi;
  • TEAM DI NOEMI: ha 4 componenti: Flavio Capasso, Paola Gruppuso, Martina Lo Visco e Silvia Capasso;
  • TEAM DI COCCIANTE: ha 3 componenti: Giulia Saguatti, Lisa Manara, Francesco Monti;
  • TEAM DI RAFFAELLA CARRA': ha 4 componenti: Stefania Tasca, Daniele Vit, Michelle Perrera e Denise Faro.
Il livello e la qualità delle voci è, senza dubbio, superiore a quella dei talent show del passato e del presente.
Forse davvero questo meccanismo di ascoltare più che vedere un cantante porta a qualcosa di buono.
La prossima puntata, che andrà in onda giovedì 14 Marzo, continuerà con le audizioni al buio con cui verranno scelti altri partecipanti.

Un doodle femminile per la Festa della donna

Oggi 8 Marzo è il giorno dedicato alle donne, una festa che viene celebrata per ricordare le 129 operaie morte bruciate nella fabbrica in cui stavano scioperando e in cui lo stesso proprietario le rinchiuse, appiccando il fuoco.
Oggi, a distanza di 105 anni da quella triste vicenda, si parla ancora di violenza sulle donne, una violenza diversa e che non è solo quella fisica, ma anche psicologica, e che spesso porta alla morte.
In Italia il numero di donne uccise dal loro partner o da un altro uomo della loro vita cresce sempre più e purtroppo si fa ancora poco per cercare di arginare il problema.
In questa giornata in cui la donna è protagonista, anche Google le fa il suo omaggio con un doodle semplice, ma carino.
Un doodle fatto di donne: bionde e brune, bianche e scure, giovani e anziane, tante facce di donna racchiuse in un unico abbraccio, senza alcuna distinzione, e che si sistemano attorno alla scritta bianca "Google".
Facce deformate come i visi di Picasso nella Guernica: e tra tante donne qualche presenza maschile c'è, come segno del fatto che ancora qualche uomo che le rispetta, le protegge e le ama c'è, per esempio nell'angolo in basso a destra.
Auguri a tutte le donne!

giovedì 7 marzo 2013

Il caso Chico Forti

C'è una storia che, da un po' di tempo, è stata portata in tv e su altri mezzi di comunicazione da personaggi importanti come Fiorello, Jovanotti e la criminologa Roberta Bruzzone.
Si tratta del caso di Enrico Chico Forti.
Chico Forti è un uomo che oggi ha 53 anni e che da 13 anni è rinchiuso nel carcere di Florida City, il Dade Correctional Institution, condannato all'ergastolo.
La vicenda è alquanto strana in quanto lo stesso Forti si dichiara innocente e vittima di un errore giudiziario che gli ha rovinato la vita.
Ma partiamo dall'inizio.
La fortuna di Forti, un windsurfista di Trento, inizia nel 1990 quando in una puntata del Telemike, un quiz condotto da Mike Bongiorno, vince 86 milioni di lire.
Questa vincita gli cambia la vita: lascia Trento e si trasferisce nel 1992 a Miami, lavorando prima come inviato sportivo, poi divenendo un film maker e un produttore televisivo.
Accumula così una piccola fortuna e tutto sembra andare per il meglio: sposa la modella americana Heather dal quale avrà 3 figli.
Ma tutta questa fortuna chiede il conto allo stesso Forti: il 23 Luglio 1997 viene trovato morto in una houseboat Andrew Cunanan, ritenuto essere l'omicida dello stilista italiano Versace.
Forti fiuta il business e affitta quella houseboat, grazie all'aiuto di Thomas Knott, un ex tennista tedesco arrestato per spaccio di droga e residente proprio sotto l'appartamento di Forti: l'obiettivo di Chico è far visitare la houseboat a pagamento ai giornalisti.
In numerose interviste lo stesso Forti rivela che la morte di Cunanan nasconde qualcosa e probabilmente è tutta una messa in scena.
Quest'acquisto e quest'amicizia con Knott sarà l'inizio dell'incubo.
Infatti, lo stesso Knott gli presenterà Tony Pike, proprietario del Pikes Hotel che Forti sarà sul punto di acquistare.
L'amicizia con Pike si rafforza sempre più a tal punto che un giorno Tony chiederà a Forti di pagare il biglietto del viaggio fino a Miami per il figlio, Dale Pike, che aveva perso il suo lavoro in Malesia, e aiutarlo dal punto di vista lavorativo.
Il 15 Febbraio 1998 Dale atterra all'aeroporto di Miami e chiede a Chico di portarlo al Rusty Pelican, un ristorante dove un uomo elegante dalla carnagione scura lo portò con sè.
Il 16 Febbraio 1998 Dale Pike fu trovato morto su una spiaggia, la Sewer Beach, completamente nudo, ucciso da 2 colpi di pistola alla nuca: accanto a lui un guanto bianco e il biglietto d'ingresso negli Stati Uniti.
Come rientra Chico Forti in tutto questo?
Forti è stato inizialmente accusato di frode per aver acquistato sotto costo il Pike Hotels: trascorse del tempo in prigione, ma ritornò libero.
Un anno e mezzo dopo, precisamente il 15 Giugno 2000 Chico Forti è stato considerato colpevole dell'omicidio di Dale Pike e condannato all'ergastolo senza condizionale.
L'accusa dice che Forti avrebbe avuto tutto l'interesse di far fuori Dale Pike perchè costituiva un ostacolo nell' acquisto dell'hotel; inoltre sono stati trovati sul gancio di traino della sua auto granellini di sabbia compatibili con la spiaggia dove è stato trovato morto Dale; in più, risulta che Thomas Knott abbia acquistato un'arma simile a quella del delitto, pagata con la carta di credito di Forti.
Le accuse si limitano a questo: non ci sono testimoni oculari, nè prove del DNA che ricollegano l'omicidio a Forti, eppure quest'uomo è stato condannato all'ergastolo, probabilmente da innocente.
Di questo non siamo sicuri, ma come diceva Voltaire:

"è meglio correre il rischio di salvare un colpevole piuttosto che condannare un innocente"

Oltre ad un sito www.chicoforti.com, potete firmare una petizione (clicca qui) per la revisione del processo e offrire un'ulteriore speranza di far chiarezza sul caso

Giappone: dormire in una ryokan

Futon in una ryokan
Se state pensando di partire per il Giappone, sappiate che non potete evitare di pernottare in una ryokan, anche solo per una notte.
La ryokan è una locanda tradizionale che racchiude in sè tutta la tradizione giapponese e in cui vi potrete immergere per entrare in stretto contatto con i giapponesi e le loro abitudini.
Una ryokan spesso non ha tutti i comfort di un hotel, ma dormirci ha qualcosa di magico.
Appena arrivati, toglietevi le scarpe e riponetele in una scarpiera presente all'ingresso; solo così potrete entrare nella ryokan e nella vostra stanza.
Ecco la vostra stanza: vi chiederete se dormirete lì o quella è solo una camera per accogliere i nuovi arrivati.
Sappiate che quella è la vostra camera: il pavimento sarà rivestito di stuoie di tatami, accomodatevi vicino al basso tavolino perchè di lì a poco vi verrà offerto un tè verde e qualche dolcetto.
E il letto?
Sappiate che il letto, come lo conosciamo noi, in una ryokan non esiste: si parla di futon, ovvero materassi arrotolati e riposti nell'armadio insieme alle coperte.
Appena uscirete dalla vostra camera, magari per un giro turistico, sappiate che qualcuno vi preparerà il giaciglio dove riposare la notte: è comodo e davvero accogliente.
Ma prima di infilarvi sotto le coperte, indossate lo yukata, un kimono leggero usato come pigiama.
Un'altra caratteristica delle ryokan è la presenza della natura tutto intorno: in effetti, le ryokan sono strutture biologiche, fatte con legno, carta, terra, bambù e rappresentano un'estensione del mondo naturale. Esse sono sempre circondate da giardini, facilmente ammirabili anche dalla vostra camera.
Infine, è giusto informarvi che spesso, soprattutto le ryokan più tradizionali, non presentano il bagno in camera, ma in comune così come pure la doccia o vasca che sia.
Lasciate a casa ogni pregiudizio e prendete ogni abitudine, tradizione e insegnamento che questa società può darvi.
Ne uscirete rinvigoriti e più saggi.

PS: durante il mio soggiorno a Kyoto, ho pernottato presso il Ryokan Uemura: la signora è gentile e tenerissima. Inoltre, il posto è servito bene dagli autobus e si trova al centro tra molte attrazioni turistiche.
Per prenotare potete farlo da qualsiasi sito di prenotazione hotel, tipo qui.

mercoledì 6 marzo 2013

Ruzzle: arriva il campionato nazionale

Da qualche mese è esplosa in Italia (e non solo) una mania che piano piano ha conquistato tutti: Ruzzle.
Quasi tutti sappiamo di che si tratta, ma per i meno preparati, Ruzzle è un gioco di parole: hai 16 lettere a disposizione per formare quante più parole possibili, in orizzontale, verticale, diagonale e in tante altre direzioni.
Tutto in 2 minuti: chi ottiene un punteggio più alto, vince.
La partita si articola in 3 round e la vittoria finale viene data dalla somma dei singoli punteggi dei round.
Ma se ormai anche voi vi sentite troppo forti e non provate più piacere nel giocare contro i vostri amici troppo scarsi, ecco che salta fuori un'opportunità davvero intrigante: si tratta di un campionato nazionale che si terrà in Marzo e Aprile e che offre anche dei premi ai vincitori.
La partecipazione è gratuita e per iscriversi basterà visitare questo sito: http://www.ruzzoliamo.it/.
Compilate il form e sarete anche voi uno dei partecipanti.
Il torneo prevede sfide uno a uno: chi vince sale di livello, chi viene battuto perde una vita (sono 5 le vite all'iscrizione del torneo).
Quali sono i premi?
Oltre ai premi finali (un Mac Book pro e due buoni sconto da 500€ e 300€ da spendere in prodotti tecnologici), tanti sono i premi settimanali, come i soggiorni vacanza smartbox.
Si parte lunedì 11 Marzo.
Buon divertimento e in bocca al lupo!

martedì 5 marzo 2013

Giappone: cosa vedere a Nikko

Se visitate il Giappone, oltre a Tokyo e Kyoto, una tappa fondamentale è Nikko.
Situata nel nord del Paese, la città è completamente immersa nelle montagne che fanno da palcoscenico per i numerosi templi e santuari presenti.
Nikko è la custode delle glorie del periodo Edo del Giappone (1600-1868) ed è meta di molti turisti, soprattutto in primavera e in estate, quando le nevi si sciolgono pian piano.
Di seguito trovate quelle che sono le principali attrattive della città, tutte molto vicine tra loro tanto che vi basteranno una mezza giornata per vedere tutto:
Shin-Kyo: il ponte sacro
  • Shin-Kyo: il ponte sacro è la prima attrazione. Un ponte rosso che attraversa il fiume Daiyagawa, nel punto in cui, secondo la leggenda, Shodo Shonin guadò il fiume sul dorso di due serpenti giganti;
Rinno-ji
  • Rinno-ji: è il primo tempio che si trova lungo il percorso che conduce al principale santuario. Vi si stanno svolgendo dei lavori di ristrutturazione che termineranno nel 2020. Al suo interno si trovano tre statue di Buddha in legno dorato alte 8 m;
Le tre scimmiette: non sento, non parlo, non vedo
  • Tosho-gu: questo è il principale santuario della città. Vi si accede tramite un torii imponente e al suo interno troverete diverse strutture: l'attrattiva principale sono gli altorilievi allegorici delle tre scimmiette: una si copre le orecchie, una la bocca, una gli occhi secondo il principio del buddhismo Tendai che prescrive di non dare ascolto alla malvagità, non vedere la malvagità, non parlare con la malvagità;
La cascata Kegon
  • La cascata Kegon: fuori da Nikko, a 15 Km circa, si trova il lago Chuzenji-ko, ma la maggior parte dei turisti arriva qui per ammirare la cascata Kegon, alta 97 m. Prendete l'ascensore e scendete a 100 m in basso per ammirare la cascata e la potenza dell'acqua dal basso. Questo sito è raggiungibile con l'autobus che parte dalla stazione di Nikko e che impiega circa 45 minuti.
Per raggiungere Nikko, prendete lo shinkansen Tohoku da Tokyo a Utsunomiya; di lì cambiate e prendete il treno locale per Nikko.
Per muovervi in Giappone, ancor prima di partire, prenotate il Japan Rail Pass, altrimenti gli spostamenti vi costeranno davvero tanto.
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