martedì 30 agosto 2011

Una buca della posta particolare a Barcellona

Si sa: viaggiare apre la mente e ci mette a contatto con tante culture e tradizioni diverse, oltre a farci scoprire tantissime cose curiose.
Tra le tante curiosità trovate in Spagna, ecco una buca della posta molto particolare.
Essa fu realizzata alla fine del 1800 da Montaner, un architetto modernista e si trova nel Barrio Gotico di Barcellona.
La buca della posta è davvero qualcosa di particolare e fu dedicata alla giustizia.
Sulla sinistra troviamo uno stemma con una bilancia, simbolo della giustizia e dell'equità.
Le rondini che vanno verso destra rappresentano il verso della giustizia, quelle in verso opposto rappresentano la giustizia che procede in senso contrario.
In basso a destra, è raffigurata una tartaruga, simbolo della "velocità" della giustizia: più che di velocità si può parlare di lentezza.
E poi da cornice in basso c'è l'edera che rappresenta le difficoltà che incontra la giustizia.
Una buca delle lettere realizzata alla fine del 1800, ma che ancora (e purtroppo) è tanto attuale: basti pensare ai lunghi processi ancora in corso e alle interminabili udienze che vengono rimandate di mese in mese.

La ballerina di flamenco di Mirò

Il flamenco è sicuramente il ballo tipico dell'Andalusia, ballato principalmente dai Gitani, e che adesso è divenuto parte della cultura e della tradizione musicale spagnola.
Se pensate ad una ballerina di flamenco come ve la immaginate?
Beh sicuramente in questo modo:
Questa è certo la rappresentazione più classica e semplice di una ballerina di flamenco.
Eppure, nella storia dell'arte, c'è chi ha osato ed ha avuto una visione tutta sua di quella che è la ballerina spagnola.
Faccio riferimento al genio di Joan Mirò secondo il quale la pittura, come qualsiasi arte, non deve essere frutto della ragione e di studi matematici, ma automatica.
Un dipinto deve nascere, lasciando libera la mente da ogni costrizione e regola.
Ed è così che Mirò ha dipinto la sua ballerina di flamenco in un'opera intitolata "La ballerina spagnola".
Lo so, totalmente diverso, ma anche questa che può sembrare un'opera semplice e surreale ha un suo significato. 
Analizziamola!
Sulla parte sinistra del dipinto vi è una linea nera verticale dritta (anche se nell'immagine è poco chiara): questa rappresenta la linea che disegna una ballerina quando termina il suo ballo (come nell'immagine a sinistra).
In alto a centro troviamo un cerchio bianco: questo rappresenta lo sguardo della ballerina di flamenco che per tutta la durata del ballo ti fissa dritto negli occhi.
Sulla destra troviamo un foglio di carta vetrata, che rappresenta la durezza del ballo, su cui è disegnata una V rovesciata che rappresenta la posizione che la ballerina assume durante il ballo, con le gambe aperte (come nella figura in basso a destra).
Subito sotto la V rovesciata, troviamo il disegno di una scarpa da flamenco, proprio per farci capire che è di una ballerina di flamenco che stiamo parlando.
Fattore che è sottolineato anche dal colore ocra dello sfondo, il colore tipico della terra dell'Andalusia.
Un quadro che all'inizio sembrava non avere significato e che invece ne è pieno.
Incantevole!

lunedì 29 agosto 2011

Guernica di Picasso

In questi giorni, non si fa che parlare della guerra in Libia e della drammaticità delle condizioni in cui il popolo libico sta vivendo.
Ed è per questo ( e anche perchè sono da poco rientrata dalla Spagna) che ho scelto di illustrarvi il significato celato dietro il dipinto più famoso di Pablo Picasso, Guernica.
Questo dipinto, dalle dimensioni enormi (350x782 cm), è un olio su tela realizzato nel 1937 da Picasso e commissionato per decorare il padiglione spagnolo dell'Esposizione mondiale di Parigi del 1937.
Le sue dimensioni così grandi erano dovute al fatto che il dipinto stesso dovesse essere un vero e proprio manifesto della crudeltà e dell'ingiustizia della guerra.
Inizialmente, il pittore non riuscì a trovare ispirazione per la sua realizzazione, ma un evento lo sconvolse a tal punto che nel giro di poco meno di 40 giorni realizzò la Guernica.
Guernica, il nome scelto per il quadro, era anche il nome dell'omonima città spagnola in cui furono testate delle bombe incendiarie da Hitler, su autorizzazione dello stesso Francisco Franco.
Passando ora all'analisi del dipinto, possiamo identificare in esso tre parti, come un trittico fiammingo:
- sulla destra troviamo:

  • un personaggio con le braccia verso l'alto e la bocca spalancata, avvolto nelle fiamme, che vuole fuggire e che rappresenta il dolore per la perdita della propria casa;
  • in basso, una donna che fugge verso sinistra, simbolo dell'esodo;
  • in alto, il viso di una donna che si sporge da una finestra con una lanterna in mano, simbolo della speranza;


- sulla sinistra troviamo:

  • un toro che rappresenta il Minotauro, simbolo di bestialità, e che rappresenta l'indifferenza di Franco nei confronti di tutto ciò che accade;
  • una madre che urla al cielo il suo dolore, mentre ha tra le braccia suo figlio, ormai privo di vita;


- nel centro troviamo:


  • in alto, un cavallo agonizzante, simbolo della Spagna ferita dalla guerra;
  • tra il toro e il cavallo, c'è una tavola con sopra una colomba straziata e ferita, simbolo di una pace ormai rotta;
  • in basso, c'è l'unica figura maschile del dipinto, un uomo spezzato in due: in una mano ha le stimmate, nell'altra reca una spada rotta per lottare da cui sorge un fiore, come per dire che bisogna cercare la pace per un futuro migliore.
L'intero dipinto è in bianco e nero perchè per Picasso il colore è vita e felicità, mentre il bianco e nero danno meglio l'idea della distruzione e della morte.

Nel dipinto non ci sono (proprio per volontà di Picasso) chiari riferimenti alla Spagna perchè lo stesso artista voleva, con questo quadro, dare un messaggio universale: la guerra è sempre distruzione.
Una piccola curiosità:
quando un ufficiale tedesco, in visita al suo studio, chiese, di fronte alla Guernica: "Ha fatto lei quell'orrore?", Picasso gli rispose: "No, è opera vostra."

Il 3 Maggio 1808 di Goya

Uno dei dipinti più famosi di Goya è sicuramente il 3 Maggio 1808, conservato al Museo del Prado di Madrid.
Il tema del dipinto è la crudeltà della guerra e l'amore della patria.
Infatti, il quadro fa riferimento a un momento della storia spagnola, un momento in cui i Francesi saccheggiano molti villaggi spagnoli, facendo strage di popoli.
Nonostante la potenza dell'esercito francese, però, ogni popolo tenta con ogni forza di difendere il proprio territorio dal nemico e questa ribellione viene rappresentata in maniera eccezionale dal pittore.
Il dipinto si articola in 3 fasi, le tre fasi dell'esecuzione:
- a destra ci sono coloro che sono in attesa dell'esecuzione e il dramma e la sofferenza si legge nell'uomo con le mani sul viso;
- al centro ci sono coloro che di lì a poco verranno colpiti a morte dalle armi da fuoco. Tra di loro, risalta la figura dell'uomo con la camicia bianca, da molti considerato un Cristo moderno (nelle mani ha anche i segni delle stimmate) con le braccia verso l'alto, quasi a chiedere pietà e salvezza;
- a sinistra, invece, ci sono coloro che sono già morti, con la testa ridotta ad una poltiglia sanguinosa, vittime della guerra.
Un dipinto che fotografa un istante, un solo momento, ma che riesce a trasmettere un messaggio universale, cioè il simbolo della rivolta dei popoli contro l'oppressione di altri popoli.

La Maya Vestida e la Maya Desnuda di Goya

Tra le tante opere presenti nel Museo del Prado di Madrid, incantevole è la coppia di dipinti realizzati da Goya: La Maya Vestida e la Maya Desnuda.

Iniziamo col dire che in spagnolo il termine Maya indica un complimento, come per dire "bella".
Entrambi i dipinti hanno come soggetto una donna, la stessa donna, in una posa provocante, con uno sguardo malizioso e ammiccante che crea nell'osservatore non poche reazioni.
Dipinti entrambi intorno al 1800, il nudo rimase per tanto tempo nascosto in quanto in quel periodo le immagini di nudo erano proibite dalla Chiesa e punite dall'Inquisizione.
Pare che il politico spagnolo Godoy avesse una stanza in cui raccoglieva tutti i dipinti di nudo, tra cui quello della Maya Desnuda.
Così come i possessori di scene di nudo, anche le donne che si erano spogliate per farsi ritrarre rischiavano di essere punite dall'Inquisizione: si sospetta, infatti, che la donna ritratta sia la duchessa de Alba, amante dello stesso Goya.
Ma, come si può ben notare, nel dipinto la donna è del tutto priva del collo: Goya voleva in questo modo comunicare alla società di quel tempo che quello ritratto non era il viso reale della donna ritratta, ma un viso messo lì per rappresentare la bellezza di un nudo.

martedì 23 agosto 2011

Pubblicità che usano il corpo delle bambine

La società odierna precipita sempre più nell' eccentricità e nel dare maggiore importanza all'apparire più che all'essere.
Ultima vicenda, che rimarca ancora più fortemente questa perdita di valori, la offre un'azienda francese, la Jours Apres Lunes, produttrice di intimo per bambine dai 4 ai 12 anni.
Dopo le foto della bimba di 10 anni, Thylane Loubry Blondeau, su Vogue France,
adesso una vicenda simile ha come protagonista un'altra bambina, usata per pubblicizzare una linea di intimo per bambine.
Una bimba che, vestita da adulta e con un'acconciatura che ricorda quella di Amy Winehouse, guarda nell'obiettivo, pensando che sia solo un gioco tutto questo.
In realtà, non si sta facendo altro che usare la sua immagine in modo esagerato e sbagliato, rischiando così  di rovinare la sua infanzia, quell'età in cui una bambina dovrebbe giocare con i suoi coetanei e magari indossare le scarpe della mamma o il suo rossetto, ma sempre e solo per gioco.
Invece, qui ci ritroviamo di fronte ad un caso di distruzione della società odierna che, sicuramente, vedrà sempre più bambine che faranno i capricci per avere anche loro un completino intimo con pizzi e laccetti.

Janmanshtami: festa in onore di Krishna

In questi giorni sono in corso in India i festeggiamenti per la nascita della divinità hindu Krishna.
Krishna è, nella tradizione induista, è il nome dell'avatar del dio Visnu, cioè la manifestazione agli uomini di Visnu, considerato l'Essere supremo.
Krishna viene solitamente rappresentato come un bambino o un ragazzino che suona il flauto.
I festeggiamenti in onore di questa divinità prendono il nome di Janmanshtami.
Questa festa viene celebrata da tutti con grande entusiasmo e in queste giornate di allegria vere e proprie piramidi umane si innalzano per le strade dell'India.
L'obiettivo è quello di rompere il Dahi-handi, ovvero un pentolone d'argilla, pieno di latte. 
La persona in cima alla piramide di uomini tenta di rompere quella pentola, nel minor tempo possibile, con un oggetto non affilato, solitamente un cocco, simbolo di purezza e verità.
La rottura dell' handi permette, così, la fuoriuscita del latte che si riversa su ogni membro della piramide umana, rappresentando il loro successo ottenuto grazie all'unità.

P.S. Nelle mie ricerche per scrivere questo post, ho scoperto perchè le mucche sono sacre in India: dopo la morte, sono le mucche che consentono agli uomini di attraversare un fiume sotterraneo, pieno di coccodrilli, e di raggiungere così l'altra riva dove avranno un nuovo corpo per la reincarnazione e per la nuova vita.


lunedì 22 agosto 2011

La magia delle foto in 3D

A volte, osservando tutto ciò che ci sta intorno, ci sembra di aver inventato tutto e che nient'altro c'è da scoprire ancora.
Invece, la tecnologia, che sempre più protagonista è di questi anni, ci offre migliaia di opportunità ogni giorno.
Ed è così che un californiano, Ignacio Torres, ha creato le immagini tridimensionali che hanno un effetto magico.
Usando una semplice reflex digitale, il fotografo americano ha successivamente aggiunto un filtro polvere di stelle che ha dato un tocco di magia alle foto.
L'effetto è quella di foto in tre dimensioni, ottenute sovrapponendo 4 scatti differenti in un file gif animato.
Cliccate sulle foto per vedere l'effetto magico.

domenica 21 agosto 2011

La storia del blue jeans

Il jeans: chi di noi non ne ha uno nel suo guardaroba?
Da alcuni calcoli fatti qualche anno fa, risulta che in Italia ogni anno se ne vendevano 60 milioni di paia, all'incirca quanto la popolazione italiana stessa.
Questo capo d'abbigliamento, che non passa mai di moda, sarà nuovamente protagonista nell'inverno che verrà.
D'altronde è un must avere almeno un blue jeans tra i proprio capi d'abbigliamento.
Ma qual è la storia di questo tipo di pantaloni che non conosce la parola fine?
Basta analizzare la parola stessa: il termine jeans non è altro che la parola Genova, storpiata dagli Americani.
La tela utilizzata, il Denim, prodotta in Francia, doveva necessariamente passare per il porto di Genova per raggiungere gli Stati Uniti.
Inizialmente, nel 1850, questo capo d'abbigliamento non era altro che un pantalone da lavoro, usato dai cercatori di oro.
Un secolo dopo, diverrà un capo cult, prima negli Stati Uniti, con James Dean che li indossa nel 1955 nel film Gioventù Bruciata, poi in tutta Europa.
Oggi, il blue jeans è il capo più venduto in tutti i Paesi: disponibile in vari colori, vari modelli, in varie taglie, il jeans è sempre il re delle passerelle di moda.

giovedì 18 agosto 2011

Le Miss Maya: altro che Miss Italia

A dimostrazione che si può essere belle e femminili anche senza chili di trucco, tacchi alti e vestiti firmati.
Ecco le foto delle miss candidate a vincere il titolo di "regina Maya".
Scatti in bianco e nero per rendere quanto più naturali i loro visi puliti, genuini, i loro sorrisi luminosi e quegli occhi dai tratti così tropicali.
Le giovani donne, con un'età compresa tra i 14 e i 26 anni, hanno partecipato al festival di Rabin Ajau, in Guatemala, e si sono presentate non solo con la loro bellezza e il loro aspetto esteriore: ognuna di esse ha dimostrato di sapere lo spagnolo e i dialetti locali e di conoscere e valorizzare la cultura maya.
Niente a che vedere con il nostro Miss Italia dove le ragazze sanno solo mettersi in mostra per il loro "lato B" o per un prorompente decolletè o passano ore e ore al trucco e dal parrucchiere: basta solo che aprano la bocca per dire quattro chiacchiere e lì si smonta tutto il belvedere.
Sognano di diventare velina, valletta, attrice, modella: queste sono le loro aspirazioni, senza parlare poi della conoscenza delle lingue straniere e della storia italiana.
Ahi, poveri noi!

Un concorso per scegliere il miglior bagno pubblico

Gli Americani sono davvero strani.
Ecco che spunta adesso(in realtà questo è il decimo anno) anche un concorso per scegliere il miglior bagno pubblico degli Stati Uniti, America's Best Restroom.
Come verrà scelto?
Semplice.
Basta visitare il sito http://www.bestrestroom.com/us/vote.asp: lì trovate i 10 servizi igienici candidati a diventare il migliore bagno pubblico degli Usa.
Dovrete semplicemente fare la vostra classifica e inviarla.
Il 19 Settembre ci sarà la premiazione del vincitore.
Ecco i miei 3 preferiti:
1. Habana Outpost: si trova a Brooklyn e ricrea un ambiente tropicale, tipico delle isole caraibiche. L'acqua utilizzata è l'acqua piovana che, attraverso dei sistemi all'avanguardia, viene filtrata e utilizzata tranquillamente dagli utenti.

2. Renaissance Arlington Capital View Hotel: a Crystal City, in Virginia, questo bagno ha come caratteristiche principali la luce e un senso di avventura che offre grazie ai toni caldi dell'arancio e del giallo.

3. The Joule Paule at the Joule Dallas Hotel: si trova proprio a Dallas, in Texas, e raffigura altra gente intenta a farsi una doccia. Non potevano mancare le pareti fatte di mosaici su tonalità dell'azzurro, del blu e del celeste.

martedì 16 agosto 2011

Andy Denzler: ritratti ispirati al Vhs

Andy Denzler: questo è il nome dell'artista svizzero le cui opere stanno facendo il giro del mondo.
I suoi quadri presentano qualcosa di nuovo: basta guardarli per capire l'originalità di queste opere d'arte.
Sono quadri in pausa, come se mettessimo in pausa un'immagine delle videocassette VHS.
Un ritorno al passato, dei ritratti distorti, sfuggenti che tanta similitudine hanno con le scene dei film bloccate con i vecchi videoregistratori, ormai scomparsi dalla circolazione.
Un senso di nostalgia in questi quadri, di qualcosa che c'è stato e non c'è più, un ricordo di come eravamo e di come siamo.
Immagini dai lineamenti non perfetti, come se fossero composte da parti diverse, appartenenti a momenti differenti.
Realizzate su tela, con olio e acrilico, ogni opera sembra un'immagine distorta a causa di una connessione Internet lenta e non efficace, un'immagine che rappresenta il caos e la velocità che caratterizza la società odierna, in cui nella mente ci sono solo ricordi sbiaditi e poveri, non immagini chiare e perfette.

lunedì 15 agosto 2011

I pinguini di Mr Popper

Dopo Ferragosto, tutto ritorna alla normalità e anche per il cinema è così.
Il film che fa da apertura per la nuova stagione cinematografica è I pinguini di Mr Popper, con un'eccellente interpretazione di un sempre bravissimo Jim Carrey.
TRAMA
Jim Carrey interpreta un uomo d'affari in una New York decisamente invernale che è ad un passo da un affare importante per la sua carriera.
Ma riceve, in eredità dal padre, deceduto da poco ed ex spirito libero, ben 6 pinguini che invadono la sua abitazione e stravolgono la sua vita: prima in modo negativo, producendogli notevoli problemi con il lavoro, poi in senso positivo perchè proprio dal contatto con questi animali, così insoliti da trovare nelle metropoli, riceverà una lezione di vita importante, che lo renderà migliore anche come padre, un padre diverso da quello che ha avuto lui.

CURIOSITA'
Il film regala tante scene simpatiche e divertenti come il bagno che diventa una piscina per il pinguino o il semplice fatto di vedere Jim Carrey, con la sua faccia unica, coperto da un piumone nella sua casa dove tutto è ormai ricoperto di neve per ricreare l'habitat naturale dei pinguini.
Così come tante altre battute.
Un film per tutti: per i bambini, ma anche per i grandi ai quali dà un messaggio chiaro: c'è un tempo per il lavoro e la carriera e un tempo per la famiglia.
Qualsiasi uomo non può perdersi momenti importanti e che non tornano più come un saggio di danza della propria figlia o una partita di calcio del figlio solo perchè quel giorno ha un importante appuntamento di lavoro.

La notte di Ferragosto a Taranto

A Taranto la serata è stata davvero stupenda: nè troppo freddo, nè troppo caldo.
E come è consuetudine ormai qui dalle nostre parti, allo scoccare della mezzanotte, tutti si sono riversati in mare per il classico bagno di mezzanotte che porta con sè tanta fortuna (o almeno si spera!!!).
Sotto una pioggia di fuochi d'artificio e sulle note della musica tipica di un trenino in clima brasiliano, tutti hanno festeggiato il loro Ferragosto.
Per fornirvi un'idea di quella che è la notte di Ferragosto a Taranto, eccovi un bel video:

Amphibious 1000: hotel extra lusso semi sommerso in Qatar


La crisi c'è (e si vede pure!) ma solo in un angolo del pianeta sembra non produrre alcun effetto: Doha, capitale del Qatar.
Tutto il Paese conta 1 milione e 600mila abitanti e, grazie alla sua prosperità assicuratele dai giacimenti di petrolio e dal gas, nel 2022 il Qatar ospiterà i Mondiali di Calcio.
Verranno costruiti 12 stadi da 50mila posti, tutti dotati di aria condizionata, visto che nel Paese in estate la temperatura raggiunge i 50° gradi.
Gli stessi stadi che, al termine dei Mondiali, verranno smontati e venduti in quanto i cittadini di questo emirato sono cosi pochi da non riuscire a garantire un'affluenza costante in queste strutture.
In questa prospettiva, in tutto il Paese e soprattutto nella capitale, stanno sorgendo edifici come se fossero funghi.
L'ultimo è un resort subacqueo, opera di un architetto italiano, Giancarlo Zema : Amphibious 1000 è il primo hotel extra lusso semisommerso con 80 suite galleggianti.
Sulla terraferma una torre-fungo, dotata di ristorante panoramico e osservatorio; sull'acqua un museo dedicato alla vita del mare e un tunnel con un osservatorio sottomarino.
Il resort sarà dotato di 70 luxury suites con le loro hall sommerse a 10 metri di profondità e 80 medusa suites galleggianti di 350 mq e su 5 livelli, compreso uno a tre metri di profondità.
Un vero e proprio paradiso terrestre.

sabato 13 agosto 2011

Contagion: al cinema dal 9 Settembre

Quella delle epidemie è una paura che spaventa chiunque.
Ed è proprio di un'epidemia che si parla in Contagion, il film che uscirà il 9 Settembre 2011 nelle sale cinematografiche italiane, dopo la lunga pausa estiva che pochi capolavori ha regalato al pubblico.
Contagion: sulla locandina le lettere che compongono il titolo sono prese ognuna da una città diversa: la C da Macau, la O da Hong Kong, la N da London e così per le altre.
Non è un caso questo.
Infatti, più che di epidemia, si parla di pandemia che si diffonde pian piano in  tutto il pianeta tramite l'aria, mentre i medici cercano invano di circoscrivere il contagio iniziato a Hong Kong.
Oltre al virus, però, è anche la paura e il panico che si diffonderà per tutto il pianeta, scatenato anche da notizie false che provocheranno disordini civili.
Un film diretto da Steved Soderbergh e con un cast d'eccezione, composto da Matt Damon, Gwyneth Paltrow, Marion Cotillard, Jude Law e Kate Winslet.

venerdì 12 agosto 2011

Vivere senza soldi di Heidemarie Schwermer

Qualche tempo fa, parlando di Groupon, ho raccontato la storia di Josh Stevens, un giovane americano che ha fatto il giro del mondo, senza un soldo in tasca, solo con buoni sconto, per dimostrare che, anche nella società odierna, in cui senza denaro non sei nessuno, è possibile vivere con il baratto.
Un altro esempio, questa volta, viene direttamente dalla Germania, dove una signora con i capelli bianchi, Heidemarie Schwermer, dal 1996 praticamente vive senza soldi.
Come fa?
Condivide e baratta oggetti e servizi, passando di casa in casa e offrendo a chi la ospita un servizio di home-sitting.
L'home-sitting consiste nel fare le faccende di casa quando il proprietario non c'è: se, per esempio, decidi di partire in vacanza, puoi rivolgerti ad un home-sitter che vive lì senza pagare l'affitto e in cambio si prende cura degli animali domestici, del giardino, della posta e fare in modo che tutto fili liscio come se il proprietario fosse in casa.
La signora tedesca, infatti, dal 1996 ha regalato i suoi mobili e ha abbandonato la sua abitazione: ciò di cui ha bisogno per vivere lo ottiene tramite gli scambi.
Afferma che ora, vivendo senza soldi, si sente anche più ricca di prima perchè arrivi ad apprezzare maggiormente quello che è il lavoro,le vacanze e il tempo libero.
Per quanti fossero interessati, in vendita trovate il libro di Heidemarie Schwermer "Vivere senza soldi".

giovedì 11 agosto 2011

Zimbabwe: le donne vittime della poligamia e del patriarcato

In Africa, soprattutto, ma anche in altre parti del mondo la donna non ha molta considerazione all'interno della società, perchè non le viene riconosciuto alcun valore e importanza.
E così avviene anche in Zimbabwe dove regna il patriarcato.
In una storia raccontata su La Stampa.it, una donna è passata, in pochi giorni, da essere una donna d'affari di successo a mendicante.
Perchè?
Sesedzai, questo è il suo nome, è stata sposata con un uomo per 20 anni e insieme hanno avuto ben 6 figli.
Insieme, come è giusto che sia in un matrimonio, hanno pensato di coltivare un pezzo di terra con ortaggi e altre colture.
Poi la donna ha seguito un corso presso un centro di formazione professionale e le è stato riconosciuto un appezzamento di terra più grande, dove insieme hanno costruito delle case e avviato un piccolo allevamento.
Ma questa sua ambizione l'ha portata a perdere ogni cosa.
Infatti, il marito, accecato dal denaro che vedeva crescere, ha iniziato a bere e ad avere altre donne finchè un giorno è tornato a casa, presentando una di quelle donne come sua moglie.
Dopo una rissa, Sesedzai è stata costretta ad abbandonare la sua casa, i suoi figli e ogni appezzamento di terra di cui lei stessa si era presa cura.
Purtroppo è così: le norme patriarcali consentono la poligamia ed escludono le donne da ogni diritto di proprietà.
Perciò, quando una donna viene cacciata via da casa, all'uomo restano i figli e i maggiori patrimoni della famiglia, come le terre e le case.
Cosa resta alla donna?
Semplicemente gli utensili da cucina e a volte qualche coperta e gallina.
Questo ci fa capire che valore hanno gli uomini nella società dello Zimbabwe e che valore hanno le donne.

mercoledì 10 agosto 2011

L'alba del pianeta delle scimmie: il 23 Settembre nei cinema

Il 23 Settembre uscirà nelle sale cinematografiche italiane L'alba del pianeta delle scimmie.
Il prequel dell'altrettanto famoso film del 1968 prevede incassi da record: nel primo weekend in Usa ha già incassato 54 milioni di dollari, sbancando il botteghino.
In questo ennesimo film ci viene narrata la storia di come e perchè siamo arrivati alla società che ci viene presentata sia nel film del 1968, così come nel più recente remake di Tim Burton del 2001: una società in cui gli uomini non hanno più il potere nel mondo, ma sono le scimmie a governare e a renderci schiavi.
Una società capovolta.
In questa pellicola che uscirà a Settembre in Italia, il protagonista è uno scienziato, interpretato da James Franco, che cerca di trovare una cura all'Alzheimer, ma le cose non vanno come previsto: gli studi sugli scimpanzè producono effetti, dapprima, positivi, in quanto li rendono estremamente intelligenti, ma in seguito acquisteranno una notevole dose di aggressività.
Quando uno di loro verrà ucciso proprio per l'eccessiva aggressività, lo scienziato si prenderà cura del piccolo Cesar, lasciato dallo scimpanzè ucciso.
Naturalmente, il piccolo avrà ereditato le abilità della madre e, una volta cresciuto, diventerà il capo di una rivolta  dei primati contro gli stessi esseri umani.

Cinema: il remake di Dirty Dancing

E' tempo di remake al cinema!
Dopo Spiderman e Superman, adesso si parla anche di un remake del famosissimo film Dirty Dancing - Balli proibiti con un avvenente Patrick Swayze e una timida Jennifer Gray.
Quanti di noi hanno ballato sulle note di The Time of my life, provando il famosissimo volo dell'angelo?
E quanti almeno una volta hanno ballato un lento con She's like the wind?
Certo, non tutte abbiamo avuto la fortuna di avere come partner Patrick Swayze, scomparso nel 2009 per un cancro al pancreas, a soli 57 anni.
Eppure questo film ci ha fatto sognare.
Già nel 2004 venne fatto un remake dal titolo Dirty Dancing (Havana Nights) la cui canzone più bella è Do you really wanna dance, ma probabilmente solo quello ci rimane, visto che il film non ha avuto grande successo.
E così, oggi si pensa ad una nuova rielaborazione di quella pellicola del 1987 che portò al successo Patrick Swayze e che incassò 214 milioni di dollari in tutto il mondo con i solo 6 milioni di dollari spesi.
Il regista del remake sarà Kenny Ortega che nel 1987 fu il coreografo del film.
Sui protagonisti ci sono ancora molte incertezze: certo, trovare qualcuno che sappia danzare e, allo stesso tempo, catturarti con lo sguardo magnetico di Swayze, beh è davvero un'impresa.

martedì 9 agosto 2011

11 Settembre 2001: 10 anni dopo quel giorno in cui tutto cambiò

Prima di quella tragica mattina dell' 11 Settembre 2001, era questo lo skyline di New York, la Grande Mela.
Oggi ecco come si presenta:
I grattacieli ci sono ancora, ma tutti della stessa altezza: in uno skyline del genere non possono mancare due edifici di spicco come lo erano le Twin Towers o Torri Gemelle.
Quell'11 Settembre di 10 anni fa ha cambiato ogni cosa: non ha mostrato solo la vulnerabilità di un Paese come gli Stati Uniti d'America considerato fino ad allora la potenza mondiale per eccellenza, ma ha fatto conoscere all'intero pianeta il terrorismo islamico, quello di Bin Laden, quello di chi per religione è pronto a sacrificare la propria vita in un attacco terroristico.

Le immagini di quegli aerei che colpirono il cuore dell'economia americana, di quella gente che, pur di sfuggire alle fiamme, si gettò anche dal 100esimo piano, di quei vigili del fuoco che hanno perso la vita per salvare la vita degli altri, hanno fatto il giro del mondo.


Un dramma che ha sconvolto tutti e che tutti noi ci porteremo nel cuore e nella nostra mente.

Oggi, a distanza di 10 anni, niente è stato ancora costruito: solo cantieri e un museo, sorto proprio nelle immediate vicinanze, che raccoglie immagini, oggetti, racconti di chi ha perso la vita e di chi è sopravvissuto.
 Ma ciò che più colpisce è il Wall of Faces, dove sono esposte tutte le foto di chi ha perso la vita in quelle due torri e nei vicoli circostanti.
Qualcosa di davvero toccante.
A distanza di 10 anni, il dolore e il ricordo di quella giornata ci fa ancora riflettere e commuovere.
Anche l'odio più profondo non può portare a una tragedia del genere.

lunedì 8 agosto 2011

Sarah Scazzi: un anno dopo

Il 26 Agosto 2010, nel piccolo paesino di Avetrana, in provincia di Taranto, scompariva la quindicenne Sarah Scazzi.
Una ragazzina dai capelli biondi e di una semplicità che traspare dalle foto e dai video che furono messi in circolazione.
Alle 14e30 di quel 26 Agosto Sarah doveva recarsi al mare insieme alla cugina Sabrina e ad un'amica, ma non ci è mai arrivata.
Diverse piste furono seguite inizialmente: un pedofilo, un rapimento o una fuga verso Milano per andare dal fratello.
Ma niente di tutto questo.
La verità era dietro l'angolo, a pochi passi dalla sua casa, una verità più vicina di quanto si pensasse.
Dopo più di un mese, il 29 Settembre 2010, lo zio Michele Misseri ritrovò il cellulare semibruciato della ragazzina.
Il 6 Ottobre lo stesso zio confessò l'omicidio e gli abusi sul corpo già privo di vita della nipote: il ritrovamento del cadavere in un pozzo delle campagne di Avetrana fu dato in diretta televisiva alla madre di Sarah, Concetta, mentre era in collegamento con la trasmissione Chi l'ha visto?, in onda su Raitre.
Tra qualche giorno sarà passato un anno dalla morte di quella giovane vita.
A distanza di un anno, cos'è successo?
E' successo che lo zio Misseri ha raccontato varie versioni dell'accaduto: è passato dall'essere considerato il mostro di Avetrana e l'orco a vittima delle donne della famiglia, in particolar modo della figlia Sabrina e della moglie Cosima.
E così, dopo un anno, Michele Misseri è tornato a vivere, dopo mesi in carcere, nella sua casa, a coltivare l'orto e a prendersi cura della campagna.
Sabrina e Cosima sono, invece, accusate di omicidio, di aver tolto la vita a quella piccola donna che resterà sempre tale, non crescerà e rimarrà nelle nostre menti con quel sorriso da ragazzina spensierata.
Al momento, madre e figlia si trovano nella stessa cella (pare a causa del sovraffollamento delle carceri tarantine), un po' come facevano a casa, quando dormivano nello stesso lettone, e forse ripercorreranno quella giornata in cui, accecate dalla gelosia e dalla rabbia nei confronti della piccola Sarah, l'hanno uccisa, forse per paura che potesse sottrarre a Sabrina il principe che sempre aveva sognato, Ivano.

sabato 6 agosto 2011

Vasco Rossi si rivela, ma è solo pubblicità

Vasco Rossi.
La rockstar italiana per eccellenza, amato dai più, in grado di fare il "tutto esaurito" in tutti gli stadi italiani.
Colui che ha cantato al mondo il suo desiderio di avere una "vita spericolata" e lo ha visto realizzarsi.
Sì, quella di Vasco Rossi è una vita spericolata: una vita apparentemente tra successi, gioie, applausi, ma che, come tante vite, nasconde sempre qualcosa.
Ed è quello che emerge da una recente lettera che il Vasco nazionale ha pubblicato sul suo profilo ufficiale di Facebook: una lettera in cui il cantante di Zocca si mette a nudo e rivela ai suoi fan di aver assunto da un po' di tempo un cocktail di antidepressivi, psicofarmaci, ansiolitici, vitamine e altro.
Un cocktail per superare la profonda depressione di cui è stato vittima nel 2001.
Una depressione che lo ha portato ad essere di cattivo umore dalla mattina alla sera, ogni giorno, ogni sera, praticamente sempre.

LE MIE CONSIDERAZIONI
Questa è la notizia che sta girando sul web.
Ma vorrei esprimere le mie considerazioni in merito: è da apprezzare che un uomo del calibro di Vasco Rossi, visto dai suoi fan come un eroe, un grande, irraggiungibile, si metta a nudo in questo modo, mostrando le sue debolezze e i suoi problemi, proprio per dare dimostrazione che il successo, la gloria e i soldi non danno la felicità.
Anzi, casomai mettono a rischio il tuo essere felice perchè ti sembra di avere tutto e di non desiderare più nulla.
A questo punto mi chiedo: perchè se fino a qualche giorno fa considerare un mito Amy Winehouse era esagerato, adesso provare dispiacere e apprezzare lo sfogo di un uomo come Vasco Rossi, che ha visto come protagonisti nella sua vita la droga, l'alcool, le donne e le sigarette,è quasi d'obbligo?
C'è qualcosa che non va: è vero che Amy non ha avuto rispetto per la sua vita, ma Vasco Rossi che ne ha fatto della sua vita? 
Gli è sembrata bella finchè la droga e l'alcool la facevano sembrare tale; adesso che ha lasciato perdere questi ingredienti, afferma di essere caduto in depressione.
Ci può anche essere del vero in tutta questa storia, ma secondo me questo è un mezzo come tanti per pubblicizzare l'uscita del film dedicato a Vasco, Questa storia qua, prevista per il 5 Settembre 2011.
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