Anche la vicenda di Yara si è conclusa, ahimè, tristemente.
Sempre come vittime troviamo giovanissimi, forse ancora ignari di quello che è il mondo e la vita, con tutti i suoi problemi, ostacoli, le sue cattiverie.
Sempre famiglie distrutte dal dolore, dalla perdita di un figlio che rimarrà sempre con quel viso, con quel sorriso e non avrà la fortuna di crescere e di vivere tutto ciò che c'è da vivere.
Ma in questa triste vicenda di Yara, c'è un qualcosa di positivo che sono riuscita a portare alla luce: si chiama DESTINO per me, per altri può essere fortuna, solo una pura coincidenza, un caso.
E il destino è già nel ritrovamento della ragazza di Brembate: come abbiamo potuto sentire in questi giorni, il suo corpo senza vita è stato ritrovato da un uomo che "il destino" ha voluto si trovasse lì e che in quel sabato pomeriggio del 26 Febbraio ( a 3 mesi esatti dalla scomparsa di Yara) stava provando il suo aeromodello. E anche qui "il destino" ha agito, facendo cadere l'aeromodello nella sterpaglia, molto vicino al corpo esanime della 13enne.
Eppure si è detto che quel campo fosse molto frequentato dagli appassionati di jogging e da chi amava portare il proprio cane lì per una tranquilla passeggiata. Com'è possibile che nessuno lo abbia mai trovato?
Ed il destino è stato protagonista anche nella triste scomparsa dei due fratellini di Gravina di Puglia, ritrovati in un pozzo dopo ben 20 mesi dalla loro scomparsa. Come sono stati ritrovati? Perchè un altro ragazzino era caduto lì dentro, proprio come loro.
E come questi e quello di Elisa Claps, ce ne sono tanti altri di casi.
Tutto questo mi porta alla mente un film di qualche anno fa, "Amabili resti" che narra proprio di come (forse) dopo la morte le persone possano riuscire ancora a comunicare con chi è in vita.
Speriamo che questo destino possa aiutare a ritrovare tutte quelle povere anime che sono scomparse nel nulla e delle quali nessuno sa dire niente.
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