mercoledì 22 giugno 2011

Il pianto di Serena Williams

Lo sport è sempre in grado di regalare emozioni forti, ma ieri è riuscito a regalare qualcosa di più.
Nel primo turno del torneo di Wimbledon, che si sta disputando in questi giorni a Londra, la pantera nera, Serena Williams, è riuscita a battere la francese Rezai.
Sembrerebbe tutto normale, ma  è importante ricordare che la trentenne tennista americana negli ultimi 12 mesi ha disputato solo due match.
Infatti, a causa dell'infortunio al piede e di un'embolia polmonare che l'ha tenuta in un letto di ospedale per alcuni mesi, Serena è stata vicina ad abbandonare il mondo del tennis.
Ma la sua grinta l'ha aiutata a superare anche quest'altro ostacolo che la vita le aveva posto di fronte e, contro tutto e tutti, è tornata in campo, sull'erba di Wimbledon amata tanto sia da lei che da sua sorella, Venus.
Un ritorno spettacolare, una vittoria in soli 96 minuti e, al termine della partita, un pianto liberatorio, con gli occhi rivolti al cielo.
Lacrime che valgono di più di ogni cosa e che, come spesso accade, mostrano il lato umano di queste stelle dello sport, viste sempre come delle macchine da guerra, prive di sensibilità ed emozioni.
Una lezione di vita per tutti!


2 commenti:

  1. mi piace la tua capacità di affrontare argomenti "di ogni peso" con "assoluta leggerezza"; non è da tutti, complimenti

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  2. Sempre troppo gentile...
    Il titolo del post avrebbe dovuto essere "il pianto di Serena fa piangere anche me".
    Colpa della mia sensibilità che mi porta a prendere a cuore un po' tutto.
    Poi, vedere piangere una persona come Serena considerata sempre come una dura, una guerriera, beh lì mi ha fatto capire di quanto sia stato difficile per lei tornare a giocare.
    Da premiare il coraggio e il mio post era un omaggio alla sua grinta.

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