17 ore di lavoro, dalle 9 del mattino alle 2 di notte, 3 pause da 15 minuti l'una.
0,30 centesimi per ogni foulard prodotto.
Solo lavorando con questi ritmi 3 donne cinesi riuscivano ad avere uno stipendio medio di 700 € al mese.
E c'è di più: lo stesso laboratorio tessile in cui lavoravano faceva anche da posto in cui dormire e in cui consumare i pasti.
Una sorta di lager, un posto che diveniva un forno d'estate e un congelatore d'inverno.
Senza comfort, senza servizi basilari, senza niente.
Per fortuna, queste tre donne hanno trovato il coraggio di denunciare tutto questo ai Carabinieri i quali hanno messo i sigilli al laboratorio e hanno arrestato i 3 proprietari del laboratorio.
Una storia che mi ricorda tanto una scena del film Biutiful con Javier Bardem, ma in quella scena finì male per tutti gli operai che lavoravano in nero.
La piaga del lavoro nero è ancora molto presente in Italia, soprattutto tra gli immigrati, ma anche tra gli stessi Italiani.
Per non parlare poi del lavoro che non c'è, della società malata, corrotta e ormai anziana.
C'è bisogno di dare una spolverata o, ancora meglio, tagliare i rami secchi.
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