Quando si parla di Erasmus, si fa riferimento principalmente all'ambiente universitario e a una possibilità che tutti gli studenti dovrebbero cogliere al volo.
Erasmus sta per European Region Action Scheme for the Mobility of University Students, ma in realtà fa riferimento ad Erasmo da Rotterdam, l'umanista e teologo olandese che viaggiò in tutta Europa per comprendere le diverse culture.
In effetti, è questo che fanno gli studenti che partecipano all' Erasmus: vivono per un periodo compreso tra i 3 e i 12 mesi in un Paese europeo, come la Spagna, la Francia, la Gran Bretagna, o anche esterno all'Unione, come l'Islanda e la Turchia, e lì hanno la possibilità di frequentare un'università, sostenendo anche degli esami che vengono riconosciuti anche in Italia.
Una possibilità non solo per testare la propria capacità di vivere da solo e lontano da casa, ma anche per apprendere una nuova lingua e una nuova cultura.
Ma, purtroppo, la crisi è arrivata anche per questo progetto, nato nel 1987: i soldi per l'ultimo trimestre del 2012 non ci sono perchè l'Unione europea li ha finiti e ci sono dubbi anche sulla possibilità di attivarlo per il 2013.
I tagli dei finanziamenti da parte degli Stati membri sono dovuti non solo alle difficoltà economiche, ma anche alla diffidenza di alcuni stati riguardo alla regolarità dei rimborsi, spesso immotivati.
L'obiettivo è, quindi, quello di stimolare dei comportamenti più corretti e oculati, anche perchè non è affatto concepibile eliminare un progetto a favore dei giovani e che, in tutti questi anni, ha permesso a più di 2 milioni di studenti di studiare all'estero.
Mi sembra inaccettabile visto che noi giovani siamo il futuro!
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