lunedì 15 ottobre 2012

Visita ad Auschwitz

"Arbeit macht frei"
Arbeit macht frei
E' questo il beffardo messaggio di benvenuto che ogni ebreo ha letto entrando nel campo di concentramento di Auschwitz.
Il suo significato è "Il lavoro rende liberi", ma in realtà, ogni prigioniero là dentro trovava libertà con la morte e l'unica via d'uscita era quella dei camini dei forni crematori.
Ho scelto anch'io la settimana scorsa di visitare questo posto di terrore per comprendere ancora meglio cosa hanno provato quegli uomini e quelle donne innocenti in quel posto così terrificante.
Vi assicuro che le sensazioni sono forti, tutte negative, di disprezzo nei confronti di coloro che hanno compiuto tali azioni; ci sono tante lacrime, tanto dolore e tanta incredulità.
Ma davvero degli uomini hanno potuto fare tanto male ad altri uomini?
Purtroppo sì e testimoni di questo male sono le baracche del campo, i forni, le camere a gas, i capelli, le scarpe, le ceneri, le foto di chi è arrivato lì, preso con inganno, ed è morto poco dopo.
Il campo di Auschwitz I, situato nella città di Oswiecim, in Polonia, nasce come prigione per i politici polacchi, ma ben presto fu deportata qui gente da tutta Europa: cechi, jugoslavi, francesi, austriaci, greci, italiani, ecc...
Nel 1940, quando fu fondato, vi erano solo 20 edifici: successivamente, ne furono costruiti altri 8 dagli stessi prigionieri che si aggiravano tra le 130 mila e le 160 mila unità.
I campi di Auschwitz e Birkenau
Il numero era così alto che si decise di costruire un altro campo, quello di Auschwitz II, meglio conosciuto come il campo di sterminio di Birkenau.
Entrambi i campi si presentano allo stesso modo: baracche di mattoni e di legno, recinti di filo spinato, camere a gas e forni crematori.
Auschwitz I è considerato migliore di Birkenau, distante circa 3 km dal primo: in effetti, è quella l'impressione.
Birkenau, infatti, si estende su una superficie di 175 ettari, in cui le piaghe peggiori erano la mancanza di acqua, le pessime condizioni igieniche e la presenza massiccia dei topi. Inoltre, i prigionieri vivevano in baracche, prive di fondamenta e di pavimento, e spesso camminavano sulla terra acquitrinosa.
Ma, come ha continuato a ripetere la nostra guida italiana: "Auschwitz I poteva essere anche migliore di Birkenau, ma la fine era sempre la stessa".
Ecco alcuni consigli per la visita ad Auschwitz:
  • l'ingresso è gratuito. Il costo della guida (ve la consiglio fortemente) è di 10€ a persona;
  • per raggiungere Birkenau (a 3 km) vi basterà prendere uno dei tanti bus presenti fuori l'ingresso: partono ogni 15/20 minuti;
  • la durata complessiva della visita è di circa 3 ore e mezzo.
Vi consiglio la lettura anche del post sui prigionieri e sul Blocco 11 (il Blocco della morte).
Per non dimenticare!


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