Come può un uomo con un buon lavoro, un famiglia e una vita tranquilla decidere di lasciare tutto e fare l'eremita?
E' quello che tutti si stanno chiedendo in merito alla vicenda di Gabriele Andriotto, il 48enne bancario di Rovigo, scomparso 7 mesi fa e ritrovato in Salento, in provincia di Lecce, dove viveva come un eremita in una pajara.
Ai carabinieri e alla sua famiglia che lo cercavano da marzo ha risposto che voleva stare solo e che aveva bisogno di riflettere.
Il bancario aveva anche simulato un suicidio (come il Mattia Pascal di Pirandello), lasciando la sua auto sulle rive del Po con dentro alcuni vestiti.
L'avevano cercato, ma di lui nessuna traccia.
Si pensava fosse scappato all'estero, magari dopo aver sottratto dei soldi alla banca in cui lavorava.
Ma niente di tutto questo.
E' stato ritrovato dopo 7 mesi in una pajara, una costruzione tipica del Salento e simile ai trulli di Alberobello, che in passato serviva a posarci la paglia.
Andriotto aveva chiuso l'apertura superiore con un ombrello per ripararsi dalle intemperie e si cibava dei prodotti della terra, senza telefono, senza Internet, senza alcun tipo di contatto con il resto del mondo.
Un tentativo di ritrovare se stesso, un ritorno alle origini per scoprirsi nel profondo, attraverso un contatto diretto con la natura (pare si prendesse cura del terreno circostante e della potatura degli ulivi della campagna salentina).
Un episodio che ci fa riflettere: ci risulta così improbabile pensare che un uomo con una vita tranquilla e senza troppi pensieri abbia scelto di lasciare tutto per ritrovare se stesso.
Per alcuni sarà un uomo egoista, che ha pensato solo a sè, trascurando il dolore procurato alla moglie e alla figlia; ma, forse, da questa storia dobbiamo capire che oggi, in una società così veloce e distratta, ci stiamo sempre più allontanando dalle cose semplici e belle della vita.
E allora c'è chi non ce la fa a reggere il tram tram odierno e si rende conto che la sua vita è un'altra.
Sempre meglio cambiare vita che decidere di porre fine ad essa.
Se qualcuno volesse assieme a me fare lo stesso mi scriva a peterpan.neverland@live.it
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