giovedì 18 luglio 2013

Il Sudafrica dopo Mandela

In questi mesi le notizie che arrivano dal Sudafrica sulle condizioni di Nelson Mandela non sono confortanti: il primo Presidente a essere eletto dopo la fine dell'apartheid e il premio Nobel per la Pace 1993 è ancora ricoverato in ospedale e pare che le sue condizioni di salute stiano migliorando.
Ma, andando oltre alla figura di Mandela, in molti si chiedono: cosa accadrà dopo?


Attualmente, il Sudafrica è governato dall'African National Congress, un partito che è al potere da 20 anni e che viene visto troppo debole, non all'altezza della situazione.
Una delle tante figure pronte a prendere in mano le redini del Paese è Mamphela Ramphele, 65 anni, leader del partito Agang che vuol dire "costruire".
Mamphela è una donna piccola ed elegante, con tante lauree nel curriculum e una vita difficile: infatti prima della fine dell'apartheid, Mamphela è stata per tanto tempo perseguitata, imprigionata e confinata dal regime razzista sudafricano.
Nata in una famiglia povera, oggi Mamphela è una benestante, ma non ha dimenticato le sue origini.
Riguardo al Sudafrica di oggi, Mamphela si dice preoccupata: la criminalità non diminuisce, l'insicurezza cresce, l'economia ristagna.
La classe politica è divenuta un'oligarchia, la nazione ha troppe Bmw e troppe baracche, troppo lusso e troppa fame, troppi ricchi e troppi disoccupati e in una situazione così è davvero difficile andare avanti e crescere.
Eppure, chi va in Sudafrica vede un Paese potente e bello, una società aperta con una delle Costituzioni più avanzate della Terra, un insieme di genti che convivono in pace e che rappresenta una foto del futuro del nostro pianeta quando sarà definitivamente globalizzato.
E allora: come sarà il  Sudafrica dopo Mandela?


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