Una ragazzina dai capelli biondi e di una semplicità che traspare dalle foto e dai video che furono messi in circolazione.
Alle 14e30 di quel 26 Agosto Sarah doveva recarsi al mare insieme alla cugina Sabrina e ad un'amica, ma non ci è mai arrivata.
Diverse piste furono seguite inizialmente: un pedofilo, un rapimento o una fuga verso Milano per andare dal fratello.
Ma niente di tutto questo.
La verità era dietro l'angolo, a pochi passi dalla sua casa, una verità più vicina di quanto si pensasse.
Dopo più di un mese, il 29 Settembre 2010, lo zio Michele Misseri ritrovò il cellulare semibruciato della ragazzina.
Il 6 Ottobre lo stesso zio confessò l'omicidio e gli abusi sul corpo già privo di vita della nipote: il ritrovamento del cadavere in un pozzo delle campagne di Avetrana fu dato in diretta televisiva alla madre di Sarah, Concetta, mentre era in collegamento con la trasmissione Chi l'ha visto?, in onda su Raitre.
Tra qualche giorno sarà passato un anno dalla morte di quella giovane vita.
A distanza di un anno, cos'è successo?
E' successo che lo zio Misseri ha raccontato varie versioni dell'accaduto: è passato dall'essere considerato il mostro di Avetrana e l'orco a vittima delle donne della famiglia, in particolar modo della figlia Sabrina e della moglie Cosima.
E così, dopo un anno, Michele Misseri è tornato a vivere, dopo mesi in carcere, nella sua casa, a coltivare l'orto e a prendersi cura della campagna.
Sabrina e Cosima sono, invece, accusate di omicidio, di aver tolto la vita a quella piccola donna che resterà sempre tale, non crescerà e rimarrà nelle nostre menti con quel sorriso da ragazzina spensierata.
Al momento, madre e figlia si trovano nella stessa cella (pare a causa del sovraffollamento delle carceri tarantine), un po' come facevano a casa, quando dormivano nello stesso lettone, e forse ripercorreranno quella giornata in cui, accecate dalla gelosia e dalla rabbia nei confronti della piccola Sarah, l'hanno uccisa, forse per paura che potesse sottrarre a Sabrina il principe che sempre aveva sognato, Ivano.
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