Ieri "serata dedicata al cinema" (si fa per dire!!!).
Sì, si fa per dire perchè mi sono imbattuta in un film che non può essere definito tale.
Niente di positivo, assolutamente niente.
Il titolo: In the market di Lorenzo Lombardi.
Mi sono lasciata incuriosire dalla trama, tipica dei film horror americani come Non aprite quella porta e Le colline hanno gli occhi: 3 ragazzi in viaggio che restano vittime di un macellaio pazzo in un market.
CRITICA
Ho dedicato appositamente poco spazio alla trama perchè realmente non c'è nulla da dire e preferisco soffermarmi su ciò che non va in questo film.
Praticamente tutto:
- gli attori (credetemi è esagerato chiamarli così): 3 ragazzini inesperti, che non sanno cosa sia la recitazione, che anche nei momenti più drammatici hanno il viso rilassato;
- l'assassino: esagerato. Un Javier Bardem dei poverissimi. 30 minuti del film sono dedicati a un suo monologo in cui parla di tutto e di niente: Freud, antropologia, parla in latino (Homo hominis lupus) e in giapponese, canta in inglese, l'uomo di Neanderthal. Esagerato perchè ha continuamente tic alla bocca e ci mette più di mezz'ora prima di uccidere. Anche il ragazzo protagonista gli chiede: "Ma perchè mi dici tutto questo?" per sottolineare il fatto che non gli fregava nulla del suo passato e della sua laurea;
- il viaggio: gli altri 40 minuti sono girati in macchina, mentre i 3 viaggiano e parlano solo di sesso, scambiandosi parolacce a destra e a manca.
Non c'è niente che vada in questo film: più che spaventare, fa ridere a crepapelle per quanto sono ridicoli gli attori, le scene, le situazioni.
Ma io mi chiedo: perchè spendere dei soldi per un film così scadente?
Sarebbe stato meglio fare un po' di beneficenza, almeno avremmo regalato un sorriso a dei bambini poveri e malati, perchè sinceramente questo film non mi ha arricchito e non mi ha trasmesso alcun messaggio.
Ah, forse qualcosa sì: che quando compriamo la carne in macelleria, prestiamo attenzione.
Potrebbe essere carne umana!
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