Ci sono una serie di antichi mestieri che oggi, spesso a causa della tecnologia, sono del tutto scomparsi.
Uno di questi è sicuramente quello della lavandaia.
Inizialmente, le prime lavandaie erano costrette a lavare i panni nel fiume, in ginocchio, alle intemperie, sotto il sole e spesso al freddo
Nel 1897 fu costruito il primo lavatoio pubblico: si trattava di una costruzione coperta e le vasche permettevano alle donne di stare in piedi per lavare i panni.
Gli strumenti del mestiere erano tanti: il sapone solido a pezzi, la cenere di legna, la tavola da lavare, il colatoio, la conca e tanti altri.
Il sapone veniva usato insieme all'acqua per lavare e pulire i panni, ma, una volta asciugati, questi dovevano essere sbiancati.
Per farlo era necessaria la cenere e tutto un processo che, grazie alle foglie di alloro, rendeva i panni anche profumati.
Nel passato, la pulizia non era tanto diffusa e la gente si limitava solo al cambio d'abito.
Con i lavatoi pubblici, aumentò la mole di lavoro e con essa anche l'acqua si arricchì di microbi, diventando fonte di infezioni e di inquinamento.
Fu così che nacquero gli impianti di lavanderia meccanica, principalmente negli ospedali, in modo da cercare di limitare la diffusione di infezioni e virus.
Un progresso che ha permesso alle donne di avere più tempo per se stesse: se prima dedicavano l'intera giornata per lavare e pulire i panni, oggi, con l'avvento della lavatrice e dell' asciugatrice, la donna ha più tempo da dedicare alla famiglia, agli hobbies e al lavoro, oltre ad averne guadagnato sicuramente in salute.
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