Si dice spesso che, nel caso in cui non ci vengano idee, la cosa da fare è copiare gli altri.
In Italia si parla spesso di sovraffollamento delle carceri, dei numerosi suicidi e delle condizioni disastrose in cui versano le celle, ma purtroppo poco (o quasi nulla) viene fatto per risolvere il problema.
E così dal Brasile della neo presidente Dilma Rousseff arriva un'iniziativa originale e importante: Redencão atraves da Leitura, ovvero Redenzione attraverso la lettura.
In cosa consiste?
L'iniziativa permette a ciascun detenuto che ne fa richiesta di ottenere quattro giorni di libertà per ogni libro letto.
Naturalmente, non è sufficiente aver letto il libro: al termine, bisogna scrivere una relazione sul contenuto, senza commettere errori di ortografia e di sintassi.
Gli argomenti su cui vertono i testi sono: letteratura, filosofia e scienza.
Le altre regole da rispettare sono:
- ogni detenuto non può leggere più di 12 libri l'anno;
- per ogni testo non può impiegare meno di un mese;
- i giorni di libertà guadagnati non possono superare i 48 l'anno (per l'appunto 4 per ogni testo).
Questa iniziativa permette così di istruirli e di offrire loro un'opportunità di reinserimento nella società, una volta scontata la pena.
Non si sa quanto possa essere efficiente questo metodo, ma perchè non provare a testarlo anche in Italia?
Magari i risultati saranno positivi, sia per gli istituti penitenziari che per gli stessi detenuti.
130 omicidi al giorno, auto blindata per andare in giro e paura di andare a cena al ristorante a causa delle rapine! se questa è l'Italia che volgiamo, si, si, apriamo le porte delle carceri!
RispondiEliminaMa io mi chiedo: li leggete i post?
EliminaHo scritto di aprire le carceri?
Ho scritto di liberare gli assassini?
No.
Quello che ho scritto è solo di donare 4 gg di libertà a chi legge un libro e ne scrive una recensione, senza fare errori.
La cultura migliora la gente: è questo l'obiettivo.
Non quello di dare libertà ai detenuti per farli ritornare a commettere gli stessi errori.
E per favore: firmatevi quando scrivete, altrimenti mi sembra di parlare con n mare di anonimi!
Grazie
Elisa