martedì 24 settembre 2013

A Juarez c'è Diana ad uccidere gli autisti-violentatori

Ciudad Juarez è una piccola città messicana al confine con il Texas, tristemente nota per il numero elevato di ragazze morte e ritrovate nel deserto, spesso mutilate.
La maggior parte dei dubbi su chi le abbia uccise ricade sugli autisti degli autobus che percorrono la Ruta 4 e che trasporta principalmente le ragazze che svolgono il turno di notte nelle maquillas, ovvero le fabbriche tessili di Juarez.
E così, da qualche settimana, una donna, Diana, questo il suo nick, si è elevata a giustiziera: la chiamano la cazadora de choferes, cioè la cacciatrice degli autisti, e ha già ucciso 2 autisti di quella linea di autobus.
Da allora, molti hanno rinunciato a coprire quella linea e anche il numero dei passeggeri è notevolmente diminuito.
Diana ha rivendicato i due omicidi mandando una mail ai quotidiani della regione del Chihuahua, dicendo che le sue compagne così come lei stessa hanno sofferto in silenzio, sono state vittime di violenze sessuali da parte degli autisti e nessuno mai le ha protette e difese.
Da 20 anni a Ciudad Juarez sono morte centinaia di donne tra i 15 e i 25 anni, sequestrate, violentate, torturate e strangolate, nell'indifferenza totale della polizia e della giustizia. 
Pare proprio che in queste orge-party siano coinvolte le autorità politiche e persone legate al narcotraffico che usano le ragazze per i loro giochi sessuali per poi abbandonarle mutilate ed uccise nel deserto messicano.
La stessa Diana ha dichiarato di temere per la propria vita dopo che un suo identikit è stato diffuso in tutta la città.

Curiosità: su questo triste caso di femminicidio c'è stato anche un film, Bordertown, con Jennifer Lopez e Antonio Banderas. 


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