mercoledì 14 novembre 2012

L'incubo di Fussli

Chi non ha mai avuto un incubo e si è poi risvegliato spaventato e col dubbio che fosse tutto vero e realmente accaduto?
Sì, perchè gli incubi sono l'esatto opposto dei sogni in quanto, a differenza di questi ultimi, lasciano ricordi e sensazioni spiacevoli.
La parola deriva dal latino incubare: con esso si intende l'atto di stare sdraiato per dormire.
In poche parole, l'incubo è la dimensione che affiora quando si dorme e cioè quando la coscienza e la ragione si affievoliscono.
Pensando all'incubo, mi è tornato in mente un dipinto che analizzai a scuola: il titolo era proprio L'incubo e il pittore era Johann Heinrich Fussli, un pittore svizzero del periodo romantico.
Egli si definì il pittore ufficiale del diavolo, capace di rappresentare la parte più misteriosa della mente dell'uomo, proprio quella parte tormentata dall'incubo.


Come si può ben vedere dall'immagine sopra, protagonista del dipinto è un giovane donna che giace su un letto, in una posa alquanto strana e sensuale.
La sua forte sensualità è data dalla veste aderente e dalla posizione: essa, infatti, risulta totalmente abbandonata, in un sonno profondo e mostruoso.
Sopra di lei, si erge un ometto, un demone-incubo, simile per certi tratti ad una scimmia, che è seduto sul suo stomaco, quasi a toglierle il respiro.
Nel dipinto, c'è un'altra figura mostruosa: sulla sinistra, da dietro le tende scure, compare la testa di una cavalla: è spaventosa con i suoi occhi bianchi e spettrali.
In realtà, dalla sua figura deriva il titolo del dipinto: incubo, in inglese, si traduce col termine nightmare (night = notte e mare = cavallina).
E pare che Fussli si sia ispirato ad una famosa leggenda inglese secondo cui di notte un mostro cavalcava una cavalla per disturbare il sonno delle giovani donne.
Con questo dipinto Fussli non ha voluto fare altro che materializzare i sogni ed esplorare le zone del mistero e dei sogni, finora del tutto inesplorate, cercando, allo stesso tempo, di colpire, affascinare e stupire l'osservatore.
Il dipinto è conservato oggi nel Detroit Institute of Arts, nella stessa città di Detroit.


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