E' dell'altro giorno la notizia relativa all'abolizione di alcune province italiane, processo che partirà da gennaio 2013 e che stravolgerà la mappa dell'Italia.
Il decreto legge approvato solo qualche giorno fa ha salvato solo quelle province con un più di 350 mila abitanti e con una superficie di 2500 km quadrati; tutte le altre sono state vittime di accorpamenti, in certi casi non ben accetti (come quello tra Pisa e Livorno) e che hanno scatenato varie polemiche.
Il decreto legge ha così ridotto le province italiane da 86 a 51 e ha reso molte Regioni (come l'Umbria, la Basilicata e il Molise) monoprovincia.
Il governo si giustifica affermando che questo cambiamento porterà ad un dimezzamento dei costi, con un risparmio complessivo di circa 40 milioni di euro.
Naturalmente, il tutto avverrà per gradi: prima saranno azzerate le giunte, poi aboliti gli assessorati e per finire le elezioni il prossimo Novembre.
Per quanto riguarda la mia regione (la Puglia) e la mia città (Taranto), ci sono dei cambiamenti: la Puglia passerà da 6 a 4 province: Bari, Foggia accorpata alla BAT, Taranto accorpata a Brindisi, Lecce.
In merito all'unione tra la città di Taranto e quella di Brindisi, ho trovato un commento dello scrittore e magistrato, Giovanni De Cataldo, tarantino di nascita e autore del libro Romanzo criminale, dal quale è poi stato tratto il famoso film.
Lo scrittore dice:
"Per noi ragazzi borghesi di Taranto, chiunque non fosse nato in riva ai Due Mari, era poppito, cioè straniero, diverso, altro. Anche i brindisini avranno avuto espressioni altrettanto arroganti. Ma ora è tempo di unione. Se pure la lingua - aspro e chiuso il tarantino, dolce e cantilenante il brindisino - ci differenzia, altro ci unisce. La storia e la natura, ad esempio. Un passato di vasti latifondi ecclesiastici rende uniforme il paesaggio. Brindisi e Taranto sono città di porti, stanno attraversando una profonda crisi industriale e si trovano a fronteggiare problemi comuni, quali l'inquinamento e la disoccupazione. L'unione può rappresentare una via d'uscita. Una chance da non perdere. A stare insieme, all'inizio, si sta un po' stretti. Ma poi ci si abitua. E magari ci si accorge di essere diventati, tutti, più forti."
Magari, per davvero, questa decisione, presa dall'alto, può favorire entrambe le città pugliesi: può renderle più forti e far rinascere un po' questo Sud che, spesso, viene dimenticato.
E magari anche la vicina provincia di Lecce, non così lontana da noi, può darci una mano, creando un solo mondo, un po' come è diventato adesso il Salento.
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