venerdì 23 novembre 2012

Cina: lo scandalo delle baby-modelle

Spesso mi sono occupata delle bambine modelle e della loro strumentalizzazione in tutti i campi.
L'anno scorso fecero scandalo le pubblicità di un'azienda francese, la Jours Apres Lunes, e di un'altra azienda olandese, la Boobs & Bloomers, che sponsorizzava dell'intimo seducente per bambine.
E purtroppo continuano i casi: l'ultimo arriva direttamente dalla Cina.
Siamo al Chutian Auto Culture Festival di Wuhan dove si è tenuta una sfilata di auto di lusso.
Come ormai ci hanno abituato, i grandi saloni dell'auto affiancano alle vetture esposte delle figure femminili, sempre in pose e abiti ammiccanti e molto appariscenti, con lo scopo di attirare i clienti non solo con la bellezza dei motori, ma anche con quella delle donne.
Ma in Cina sono andati oltre ogni limite: oltre alle auto e alle donne, c'erano delle bambine di 5 anni, in bikini e in pose provocanti.
Naturalmente, le foto hanno fatto il giro del mondo e scatenato polemiche contro gli organizzatori e gli stessi genitori delle bambine.
I primi si difendono dicendo che i genitori erano al corrente di tutto, notizia che fa ancora di più alzare la voce.
Come è mai possibile che dei genitori, in cambio di soldi, decidano di "far usare" il corpo delle loro bambine in questo modo e per questi scopi?
Dov'è finita l'importanza dell'infanzia e la tutela di queste bambine che dovrebbero pensare al gioco e allo studio piuttosto che recepire un messaggio errato, come può essere quello dell'importanza del corpo e dell'apparenza?
Non si fa altro, in questo modo, che alimentare la pedofilia e far credere al mondo che tutto questo sia la normalità.


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