Tra qualche giorno (l'8 Marzo) si festeggia la festa della donna.
Questo giorno, in cui ogni donna si ritaglia un paio di ore di puro divertimento, è una giornata che ci fa ricordare la triste vicenda di 129 operaie, morte in un incendio sviluppatosi all'interno della fabbrica in cui lavoravano.
Quest'anno voglio pensare, in onore di questa giornata, a tutte quelle donne che nella loro vita sono state vittime di violenza.
Purtroppo, ancora oggi, sono tantissime, sempre di più le donne che subiscono violenze: il 93% di esse non denuncia i loro carnefici e così sembra che tutto vada bene, ma, in realtà, niente va come dovrebbe andare.
Tutte le donne che conosciamo, a partire dai parenti più stretti fino alle amiche, alle vicine di casa, alle colleghe di lavoro, ognuna di loro può essere una potenziale vittima di violenza.
Quando si parla di violenza non bisogna sempre e solo pensare a una violenza fisica (a questo proposito vi invito a leggere il meraviglioso progetto avviato da una giovane americana, Unbreakable); la violenza è anche il fenomeno dello stalking, delle molestie psicologiche, della gelosia ossessiva fino ad arrivare agli omicidi.
Uno dei programmi tv che affronta questo problema è Amore criminale con Camilla Raznovich in cui si narrano, tra ricostruzioni e immagini reali, le tristi storie di donne, uccise dall'uomo che amavano.
In questa giornata tutta al femminile, mentre doniamo un po' di mimosa alla nostra donna, alla nostra mamma o a qualsiasi altra donna della nostra vita, pensiamo anche a ciò che quella donna può nascondere dietro ai suoi occhi o al suo sorriso, e cerchiamo di far sì che tutta questa violenza abbia fine.
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