domenica 29 aprile 2012

Il declino della religione

Circa due anni fa ho fatto il viaggio più bello della mia vita: sono stata per 20 giorni a New York e il tutto mi è sembrato un sogno.
In quell'occasione mi è capitato di comunicare (come meglio ho potuto) con alcuni miei parenti che vivono lì e ho riscontrato una cosa che mi ha lasciato senza parole: noi Italiani siamo visti dagli Americani e forse anche da qualche altro Paese come i credenti più fedeli del mondo tant'è che a loro è sembrato inconcepibile che io fossi atea.
Questo pensiero viene ricollegato al semplice fatto che la sede del Vaticano è praticamente a Roma.
In effetti, molti aspetti della nostra vita e della nostra società sono fortemente condizionati dalla presenza della Chiesa, o perlomeno lo erano.
Se prima, però, il potere religioso era maggiore, adesso le cose stanno cambiando.
Da uno studio fatto su 30 Paesi del mondo, si è registrato un dato comune: il declino della religiosità.
Declino che si manifesta sia nel calo del numero di credenti sia nell'aumento del numero degli atei.
Guardando all'Italia, in 20 anni gli atei sono cresciuti del 3,5% e i credenti sono diminuiti del 10,5%.
Eppure il 76% degli Italiani ha un crocifisso in casa, anche se poi coloro che effettivamente vanno in Chiesa sono molto meno perchè preferiscono comunicare con Dio da soli, senza rivolgersi alla Chiesa.
Come si spiega tutto questo?
Io penso che il successo della Chiesa nel passato era strettamente legato anche all'educazione del popolo: pochi erano quelli in grado di andare a scuola e studiare e trovare così un'altra spiegazione, magari scientifica, a quello che stava accadendo.
E così si lasciavano intrappolare dalla Chiesa e dalle sue leggi, anche solo per trovare una speranza dopo la morte.
Oggi, con la scuola, i mezzi di comunicazione e il web, ognuno di noi è in grado di farsi domande e trovare delle risposte corrette.
Ed è per questo che la fede in Dio resta molto forte nella parte più anziana della popolazione (forse perchè più vicina alla morte), mentre i giovani credenti sono sempre meno.
Sono sempre stata lontana dalla religione, nonostante abbia tutti i Sacramenti, perchè condivido a pieno ciò che un filosofo tedesco, Feuerbach, affermò con veemenza: "Non è Dio che crea l'uomo, ma l'uomo che crea l'idea di Dio" e lo fa semplicemente per avere ancora una speranza, la speranza di vivere ancora e di veder soddisfatti i propri desideri.


2 commenti:

  1. più di duemila anni sono passati
    da quando il più grande anarchico comunista è stato ucciso
    il suo concetto di fratellanza è stato tradito
    da chi doveva divulgare il suo credo
    nella mia ignoranza credo
    che il pensiero anarchico sia morto con lui.

    il pensiero nato dopo è violenza gratuita
    che aggiunge caos al caos.

    purtroppo l'egoismo domina il mondo
    annebbiando le menti dei pigri

    tutto cambia a parole
    ma nella sostanza tutto resta come prima( quando va bene)
    il pensiero anarchico comunista è come l'utopia
    non sarà mai unitario.

    se cosi fosse
    senza violenza
    quell'uno per cento che domina il mondo
    lo potremmo spodestare
    dando vita al sogno utopico del MESSIA
    quella di un mondo migliore. VITTORIO

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  2. Sono molto d'accordo.
    Secondo me la religione è la risposta inventata a ogni domanda difficile.

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