lunedì 14 maggio 2012

I Moai e l'isola di Pasqua

Tanti anni fa vidi un film che mi incantò letteralmente, sia per la sua storia d'amore che per il fascino dello scenario: sto parlando di Rapa Nui.
Rapa Nui è il nome in lingua nativa dell'Isola di Pasqua, quella piccolissima isola di 163 km quadrati situata nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico, a tal punto da essere considerata l'ombelico del mondo.
Come qualsiasi popolazione indigena, anche quella dell'isola ha delle proprie tradizioni che spesso possono sembrare così oscure a noi occidentali.
Sull'isola vi sono delle statue, chiamate Moai: si tratta di grandissime statue monolitiche, ricavate dal tufo vulcanico, alte tra i 2,5 m e i 10 m.
I Moai hanno tutti lo stesso aspetto: la bocca serrata, gli occhi spalancati, rivolti verso il mare quasi ad indicare l'abbondanza e la ricchezza che il mare può offrire alla popolazione.
Alcuni di essi hanno sopra la testa un copricapo di colore rosso, forse ad indicare dei soggetti più importanti all'interno del popolo.
Il mistero che avvolge queste statue riguarda il modo in cui queste sculture sono state trasportate: alcuni pensano con un sistema di corde, altri con dei legni, altri ancora che ci sia una mano aliena.
Un'altra tradizione dell'isola è quella legata all'elezione dell'uomo uccello, capo dell'isola.
La stessa storia è anche alla base del film: l'obiettivo è quello di gettarsi dallo strapiombo del vulcano e di raggiungere l'isola, raccogliere un uovo e riportarlo a terra integro.
La prova era alquanto difficile e complessa: il primo che riusciva nell'impresa veniva nominato Uomo Uccello e venerato come un dio in terra.
Questa piccola finestra su luoghi e civiltà così lontane da noi non può fare altro che arricchirci interiormente e farci capire come la virilità e la protezione che un uomo può offrire ad una donna venga testata e dimostrata in modo diverso nelle diverse culture mondiali.


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