Durante i miei viaggi, sfrutto al massimo la mia curiosità e osservo, mi guardo attorno per percepire qualcosa che mi colpisca a tal punto da ispirarmi nella scrittura.
Al Louvre di Parigi ho avuto modo di vedere per la seconda volta un grande dipinto, sia per la sua bellezza che per le sue dimensioni: La zattera della Medusa di Gericault.
Il dipinto è esposto al primo piano dell'ala Denon del Louvre, nell'area delle pitture francesi di grande formato.
In effetti, le dimensioni del dipinto sono 491x716 cm: una finestra enorme su una tragedia.
L'artista, che dipinse questo capolavoro alla giovanissima età di 27 anni, volle presentarsi al pubblico con forza e lo fece attraverso la rappresentazione di un fatto di cronaca, cioè il naufragio della fregata francese Meduse nel 1816 sulle coste della Mauritania, a causa di negligenze e incompetenze del capitano (mi ricorda tanto la recente tragedia della Costa Concordia, incagliatasi al largo del Giglio per una distrazione del capitano).
Un po' come David che sconvolse il suo pubblico con la morte di Marat, Gericault rappresentò i 147 naufraghi di quella tragedia.
In realtà, nel dipinto sono molto meno e solo 13 si salvarono dopo 13 giorni in balia delle onde su una zattera di fortuna.
Alcuni morirono la prima notte, altri si gettarono in mare per la disperazione, altri morirono di fame: coloro che si salvarono si diedero addirittura al cannibalismo, pur di restare vivi.
Nel dipinto è rappresentato un momento preciso: nell'immagine non è chiaro, ma nella parte alta a destra Gericault ha rappresentato la sagoma di una nave, la Argus, la stessa nave che li salverà.
Inizialmente, lo sguardo dell'osservatore va sulla parte bassa a sinistra dove si trovano dei cadaveri, ma pian piano, seguendo una diagonale, si finisce con l'ammirare la lotta dei sopravvissuti che si ammassano e si innalzano, sventolando un panno, alla ricerca della salvezza.
La drammaticità del momento viene enfatizzata anche dal mare in tempesta e dal cielo interamente coperto da nuvole nere e minacciose.
Un vero e proprio capolavoro, assolutamente da ammirare, anche stando comodamente seduti su una delle poltrone sistemate all'interno della sala.
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