Che la guerra sia portatrice di morte e devastazione è risaputo, ma ci sono dei segni e dei ricordi indelebili che cambiano i soldati, li cambiano dentro e fuori, spesso rendendoli più poveri di emozioni.
Ed è stato proprio questo l'obiettivo del progetto fotografico "We are the not dead", ovvero "noi siamo i non morti".
L'artista Lalage Snow ha fotografato nel giro di un anno i soldati britannici che hanno combattuto in Afghanistan: il risultato che ha ottenuto non ha bisogno di altre parole.
I volti dei giovani soldati sono passati, spesso nel giro di soli 3 mesi, da innocenti e contenti a infelici, tetri, scavati, mostrando spesso un'assenza totale di emozioni.
E lo si legge dai loro occhi, senza espressione, dalla fronte corrugata, da un sorriso che non c'è più.
La stessa realizzatrice di questo progetto ha voluto, tramite questi 3 scatti di ogni soldato, onorare sì il coraggio di questi ragazzi che sono partiti per la guerra, lasciando la sicurezza e la pace della loro casa, ma dall'altra parte ha voluto attirare l'attenzione sulle devastazioni psicologiche che solo la guerra sa causare in ogni persona.
In quanti film è stato mostrato quest'aspetto della guerra che tutto porta via con sè e che non fa bene proprio a nessuno?
La Snow ha risposto alle domande della stampa dicendo: "Ho voluto rendere testimonianza di quanti giovani ritornino a casa come ombre di se stessi, segnati da profonde cicatrici psicologiche".
Ed è proprio così che ci appaiono questi giovani soldati.
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