E' in tempi di crisi che saltano fuori le idee più geniali.
Una di queste può essere quella del temporary shop.
Cos' è un temporary shop?
Come dice il termine stesso, è un negozio a tempo: in effetti, in esso vengono promossi e venduti prodotti di qualsiasi tipo per un periodo di tempo determinato che va da un giorno ad un massimo di 6 mesi.
Solitamente, questo tipo di negozio viene aperto in zone importanti per visibilità, commercio e shopping, come può essere il centro città o le grandi stazioni o gli aeroporti.
L'idea è nata in Inghilterra ed è arrivata in Italia nel 2005.
Questo nuovo modo di fare marketing produce dei vantaggi non solo per chi li apre, ma anche per chi compra.
I prodotti venduti riguardano soprattutto i settori dell'abbigliamento e del design e i prezzi sono molto convenienti.
D'altronde il punto di forza di questo nuovo modo di vendere è proprio la scadenza dell'offerta che gioca molto sull'aspetto psicologico del cliente: sia all'interno che all'esterno del punto vendita viene mostrato un countdown che indica i giorni rimanenti alla fine dell'offerta e questo stimola una sorta di caccia all'acquisto.
Come aprire un temporary shop?
A livello burocratico, serve davvero poco: basterà l'apertura della Partita IVA, l'iscrizione alla Camera di Commercio e la registrazione alla SCIA, l'ente che certifica l'inizio di una nuova attività.
Per quanto riguarda i costi, essi includono l'affitto del locale commerciale, i costi di gestione del personale e quelli relativi agli allestimenti.
Una buona opportunità per chi vuole iniziare a fare del commercio, senza addossarsi troppi costi e senza perder troppo tempo con la burocrazia.
In Italia il fenomeno è diffuso soprattutto nel Nord: nel 2012 ne sono nati 25 (12 solo in Lombardia) e nei primi tre mesi del 2013 ne sono spuntati altri 10.
Un fenomeno che sembra aver successo e che è destinato a crescere sempre più.
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