La rotta dell'Invincibile Armada |
Quando si pensa al mare, è inevitabile pensare a cosa possano nascondere i suoi fondali.
Negli ultimi tempi, un equipe di archeosub ha condotto delle ricerche nelle acque della Ria de Ferrol, a 50 Km circa da La Coruna, in Galizia, e lì ha fatto un'enorme scoperta.
In quelle acque sono state ripescate 7 pezzi d'artiglieria: i resti sono sparpagliati su un'area di circa 900 metri quadrati e a 12 m di profondità.
Si tratterebbe, quasi sicuramente, di ciò che è rimasto de La Ragazzona, cioè la più grande nave spagnola dell'Invincibile Armada (l'appellativo Invincibile fu dato dagli stessi Inglesi, in tono ironico).
Il fatto risale al lontano 8 Dicembre 1588 quando La Ragazzona, ormai quasi distrutta, andò a gettarsi contro gli scogli, inabissandosi.
Era una delle poche navi che riuscirono a ritornare in Spagna, dopo la disfatta della flotta spagnola, completamente distrutta da quella inglese.
La Ragazzona era così chiamata per la sua stazza: 1300 tonnellate, lunga 36 metri e larga 12 metri, si trattava di un mercantile riadattato a macchina da guerra che in quella guerra ospitò al suo interno 30 cannoni, 300 soldati e 80 marinai.
La spedizione, voluta da Filippo II, partì nel Luglio 1588 con 130 navi: l'obiettivo era entrare nella Manica per ricongiungersi con l'esercito delle Fiandre e invadere l'Inghilterra di Elisabetta, riportandola nel grembo della cattolicità.
Ma i programmi non andarono così: la flotta inglese si mostrò molto più numerosa (c'erano 160 navi), più snella e veloce e con una maggiore potenza di fuoco.
Così, dopo la sconfitta, l'Armada decise di far ritorno in Spagna, ma evitò di ripassare dalla Manica e scelse di circumnavigare la Gran Bretagna e l'Irlanda.
Il viaggio si dimostrò essere più duro: epidemie, fame, tempeste e venti di burrasca decimarono la flotta spagnola che ritornò in Spagna con solo 4 mila dei 7 mila marinai e 9 mila soldati dei 19 mila partiti.
Una battaglia che segnò l'inizio del declino spagnolo e del dominio inglese, soprattutto in mare.
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