Il viaggio della speranza, così lo chiamano quegli uomini, quelle donne e quei bambini che salgono su un barcone dall'Africa per raggiungere l'Italia.
Oggi l'ennesimo orrore, l'ennesima tragedia: al largo di Lampedusa, precisamente nei pressi dell'Isola dei Conigli, un barcone strapieno di immigrati somali ed eritrei ha preso fuoco, forse a causa di una coperta che ha preso fuoco per segnalare agli isolani il loro arrivo.
Il barcone si è rovesciato, buttando in mare i suoi 500 profughi.
I numeri sono ancora provvisori, ma si parla di 150 persone salvate e 82 vittime e purtroppo il numero dei morti è destinato a crescere, tra le lacrime dei soccorritori.
Se davvero su quel barcone di 20 metri c'erano 450-500 persone, si può parlare di vera e propria tragedia.
Lo stesso sindaco Nicolini ha detto che è un vero e proprio orrore quello che è accaduto oggi e che da anni accade in quelle acque.
Solo qualche giorno fa erano stati 13 i morti a Scicli, tutti uomini fuggiti dalla loro terra e che avevano pagato 2000 euro per quel viaggio di speranza.
Ma qui in Italia hanno solo trovato la morte.
E' un orrore pensare che gente fuggita dalla guerra, dalla povertà e dalla miseria del proprio Paese di origine trovi la morte in quel viaggio pieno di buoni propositi e di tante speranze.
Nel Canale di Sicilia in 10 anni sono morti 6200 migranti, di questi 4790 dispersi; solo nel 2011 sono scomparse 1800 persone, 5 al giorno.
Eppure c'è chi come Gianluca Pini, vicepresidente del gruppo Lega Nord a Montecitorio, ha detto che la colpa di queste tragedie è solo di Laura Boldrini e del ministro Kyenge:
"La loro scuola di pensiero ipocrita, che preferisce politiche buoniste alle azioni di supporto nei paesi del terzo mondo, ha portato a risultati drammatici come questi. Continuando a diffondere senza filtri messaggi di accoglienza si otterrà la sola conseguenza di mietere più vittime di una guerra."
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