Ieri ho appreso una notizia "sconvolgente": il famoso Billionaire di Porto Cervo chiude.
Flavio Briatore, proprietario della discoteca più Vip d'Italia, ha preso questa decisione, ribadendo che questa sarà l'ultima estate, dopodichè il Billionaire si trasferirà all'estero, forse a Ibiza o in Turchia.
Il motivo?
Ecco le sue giustificazioni:
"D'ora in poi investirò soltanto all'estero, tanto il nostro è un Paese che se possiedi una barca e arrivi in porto per attraccare, o sei un bandito o sei un ladro. D'accordo - conclude - l'Italia è in crisi come gli altri Paesi europei, ma da noi si pagano in assoluto le tasse più alte. Così non ha più senso andare avanti"
In poche parole, l'eccessivo peso delle tasse ha portato Briatore a lasciare la terra natale per cercare altri siti in cui poter far rinascere il Billionaire.
Ma davvero le ragioni della chiusura sono tutte nelle tasse?
A mio parere, con la caduta nello scorso Novembre del premier Berlusconi un intero mondo è crollato: parlo del mondo delle veline, dei tronisti, delle volgarità, dei soldi facili, delle arrampicatrici.
Un mondo che si è mosso alle spalle di un premier, capo assoluto di questa vergogna, che per tanti anni ha perseverato nell'errore, divenendo fautore in parte della società di oggi, una società che si basa sull'apparire e sull'avere piuttosto che sull'essere, priva di valori e obiettivi, una società che sogna la fama e il successo, a tutti i costi, rischiando spesso di perdere la propria dignità.
La chiusura del Billionaire è il simbolo della fine di un'era, quella berlusconiana, e di una società dissoluta; per queste ragioni non provo nostalgia, ma, al contrario, ne sono felice, contenta che l'Italia finalmente abbia aperto gli occhi e abbia messo fine a tutte queste schifezze.
Per riprenderci abbiamo bisogno di altro: di cultura, amore per il nostro paese, di collaborazione e intelligenza.
Le ragiorni di una decisione di questo "Calibro" a mio avviso sarebbero legate al fatto che gli interessi del turismo mondano sono cambiati e c'è da ricordare il fallimento della società di Lele Mora che ha compromesso notevolmente la routin vacanziera di molti volti noti dello spettacolo e non.
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