giovedì 28 giugno 2012

Uno, nessuno e centomila doodle per Pirandello

Oggi Google ricorda un grande nome della letteratura italiana, Luigi Pirandello, vincitore del premio nobel per la letteratura nel 1934.
Lo fa attraverso un doodle statico e molto semplice, in cui è rappresentato lo stesso scrittore con in mano una maschera e dietro di lui si intravede una tenda da teatro.
Pirandello è uno di quegli autori che a scuola viene spesso odiato perchè troppo complesso da comprendere, nel suo pensiero e nelle sue domande sull'io.
L'ho odiato anche io a mio tempo, ma poi ho scoperto la genialità di quest'uomo, capace di opporsi alla società in modo elegante ed educato.
Tra le opere di Pirandello che ho letto c'è sicuramente Il fu Mattia Pascal e Il gioco delle parti: entrambi molto belli e profondi, affrontano il tema centrale delle opere di Pirandello, quello della crisi dell'io.
Lo scrittore siciliano afferma che ognuno di noi indossa una maschera o anche più maschere nelle quali spesso non ci identifichiamo o fingiamo di identificarci per dare un senso alla nostra esistenza.
L'uomo nasce libero, ma in una società preimpostata, nella quale ognuno di noi recita una parte.
Dinanzi a questa osservazione, Pirandello elenca tre modi di reagire a questa triste verità:
  • accettare la maschera, vivendo così nell'infelicità e nella continua frattura tra ciò che si vuol essere e ciò che si è;
  • accettare la maschera con ironia e umorismo, cercando di trarne un vantaggio da essa;
  • rifiutare la maschera, causando così disperazione, solitudine e follia, ribellandosi ad ogni convenzione sociale per scoprirne la sua futilità.
L'unico modo per vivere è quello di non accettare una sola identità, ma tantissime identità.
In effetti, un'opera del Pirandello porta il titolo "Uno, nessuno e centomila": uno perchè ognuno crede di essere unico, nessuno perchè non siamo in grado di fermarci in una singola identità tra le centomila che le diverse persone ci attribuiscono.


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