venerdì 11 novembre 2011

Fiabe: la piccola fiammiferaia

Da piccolina amavo le fiabe.
Sinceramente i miei genitori non si sono mai messi lì, come nei film, a raccontarmele e, quando il giorno del mio 7° compleanno mi fu regalato un intero libro di fiabe, fui decisa nel leggermelo tutto.
E tra le tante favole presenti, quella che mi colpì di più fu La piccola fiammiferaia di Andersen, autore del cartone animato Disney che più amo, la Sirenetta.
La fiaba della piccola fiammiferaia, credo, mi sia rimasta dentro per il semplice fatto che, a differenza di tutte le altre, non presenta un lieto fine.
Forse è proprio quel finale così triste che te la fa amare, quella fine così tragica per quella piccola bambina che non aveva fatto mai del male a nessuno.
La fiaba narra la storia di una piccola fiammiferaia che, la notte di Capodanno, si mette a vendere fiammiferi, ma purtroppo gli affari non vanno bene.
E pur di non tornare a casa senza soldi, sapendo che suo padre l'avrebbe picchiata, la piccola fiammiferaia si siede in un piccolo vicolo e man mano accende quei fiammiferi per riscaldarsi.
In ogni piccola fiamma, la piccola protagonista vede un'immagine: una stufa, una tavola imbandita, un albero di Natale.
Quando accende l'ennesimo fiammifero, le appare il volto della nonna morta che le raccontava che per ogni stella cadente, un'anima vola in Paradiso.
Proprio in quel momento e in quella fredda sera, la bambina vede una stella e per non perdere l'immagine della nonna, accende tutti i fiammiferi.
Il tragico finale vede la piccola che sarà ritrovata morta nella neve con un sorriso sul viso e tantissimi fiammiferi spenti in mano.
Non so quanti genitori adesso raccontano le fiabe ai loro figli: sono sicura che io questa tradizione non la voglio perdere e, un giorno, racconterò ai miei bimbi tutte le favole di questo mondo perchè da piccoli si deve sognare.


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