mercoledì 26 settembre 2012

Il diavolo e la morte nell'arte

L'Italia è ricchissima di storia e di arte, di dipinti e sculture che sono invidiate e apprezzate da tutto il mondo.
L'arte è in grado di penetrare nella realtà, rappresentandola in modo impeccabile e trasferendoci così anche forti emozioni.
Ma, mettiamo da parte l'arte come i dipinti naturalistici, romantici, cubisti, e andiamo a considerare soprattutto i dipinti religiosi, posti in molte delle chiese site nel nostro Paese.
Per la religione cristiana il diavolo è il male, colui che ci tenta e vuol farci cadere nel peccato; eppure ci sono dei dipinti, anche molto grandi, che lo raffigurano e della cui presenza ci si è accorti solo in tempi recenti.
A Perugia, nella Chiesa di San Pietro, c'è la tela più grande del mondo che rappresenta il trionfo dell'Ordine dei Benedettini.
Al centro c'è proprio San Benedetto da Norcia, circondato da santi, papi, cardinali, vescovi, ecc...
Ma in realtà, guardando bene questo dipinto, salta fuori un'immagine inquietante.
Molti hanno riconosciuto in questa rappresentazione il volto del diavolo: San Benedetto è la fossa nasale, i due squarci di cielo in cui si intravedono il Sole e la Luna rappresenterebbero proprio gli occhi e San Pietro e San Paolo, posti negli angoli alti, le corna.
Un quadro inquietante, posto proprio di fronte ai credenti che ogni giorno giungono in quella Chiesa per pregare.
Un altro esempio è un dipinto di Giotto ad Assisi: si tratta di un particolare della vita di San Francesco.
Tra le nuvole, è stato individuato il volto del demonio, forse a rappresentare le tentazioni che Francesco d'Assisi dovette affrontare nel corso della sua vita.
E a Milano, nella chiesa di Sant' Eustorgio, un altro dipinto ha lasciato un po' di perplessità nei critici: si tratta di una rappresentazione inedita della Madonna con il Bambino che vengono rappresentati con le corna, come se fossero delle creature demoniache.
Oltre alla rappresentazione del diavolo, ci sono anche molti dipinti che, invece, rappresentano la morte, altro elemento negativo e triste.
A Clusone, in provincia di Bergamo, c'è una rappresentazione sulla facciata di una chiesa che lascia senza parole: sono raffigurati vivi e morti, occupati in una danza, nella quale la morte ricorda ai vivi che nessuno può sfuggirle.
Molti ricchi rappresentati con sguardi impauriti offrono doni alla morte, ma questa ride di loro per sottolineare il concetto che ciò che hai in vita non ha alcun valore di fronte alla morte.
Infine, c'è un dipinto a Cremona, nella chiesa di San Sigismondo, che raffigura l'adultera davanti a Cristo: tutti i personaggi sono senza le pupille, con occhi completamente bianchi, come se fossero ciechi o zombie.
Quale sarà il messaggio che questi pittori volevano lasciarci?


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