domenica 16 settembre 2012

La comunità isolata dei Mennoniti

Ci sono in alcuni Paesi del mondo delle comunità che vivono isolate, con delle proprie regole e delle proprie tradizioni, radicate fortemente in tutti i membri della comunità stessa.
I più conosciuti sono gli Amish, presenti soprattutto negli Stati Uniti, ma c'è un'altra comunità, parente lontano degli Amish stessi: sono i Mennoniti.
Queste persone vivono di agricoltura e parlano basso tedesco, la stessa lingua del loro fondatore, Menno Simons, un sacerdote cattolico olandese.
Attualmente i Mennoniti sono circa un milione e mezzo in tutto il mondo, distribuiti tra gli Stati Uniti, il Canada, l'Africa, l'India e il Messico.
Il loro motto è "Siamo nel mondo, ma non del mondo": rifiutano il battesimo per i bambini, sono pacifisti e si sposano tra di loro.
Sostanzialmente tra gli Amish e i Mennoniti le differenze non sono tante: la principale differenza sta nel fatto che provengano da popoli diversi, ma entrambi condividono il completo isolamento dal mondo.
Da qualche tempo è uscito un libro, Mi chiamo Irma Voth, scritto da una Mennonita moderna, Miriam Toews, che racconta la storia di una giovane donna mennonita, costretta a vivere in un casolare in Messico con suo padre.
Scoprirà la vita e otterrà la sua libertà quando nei pressi della sua abitazione arriverà una troupe cinematografica che la assumerà come interprete.
Una finestra su una comunità che rifiuta ogni forma di modernità per vivere secondo le sue tradizioni e i suoi usi e costumi.
Non resta che ammirarli per il loro coraggio.


6 commenti:

  1. "Ammirarli per il loro coraggio?" Ma se poche righe sopra hai scritto che Miriam Toews "scoprirà la vita e otterrà la sua libertà" solo quando una troupe cinematografica la assume come interprete. Dunque il coraggio di questa setta consisterebbe nel togliere vita e libertà a chi ha la sfortuna di essere cresciuto al suo interno...

    RispondiElimina
  2. c'è poco da ammirare dovresti leggere un pò qui cosa succede,
    http://www.vice.com/it/read/gli-stupri-fantasma-della-bolivia-a9n5?Contentpage=1

    ecco ora conosic un pò meglio queste comunità tanto valorose, ti piacciono ancora?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La mia ammirazione era per il loro coraggio di intraprendere questa vita fatta di privazioni. Poi dovunque ci sono degli scheletri nell'armadio ed era inevitabile che la violenza fosse presente anche lì. Ricordo il film The Village.

      Elimina
  3. Scelte di vita... Punti di vista. Esistono milioni di persone che seppur avendo titoli di studio, lavoro e relativa sicurezza economica fuggono dalla società pur non pregando e senza lodare Signori, Cristi o Dei. Purtroppo questi devono fare i conti con le leggi che non ti permettono di vivere in una foresta con figli minori o disabili incapaci di intendere e volere. Poi ci sono queste "sette" che in qualche modo sono entrate in contatto con i politici perché permettessero di vivere "a modo loro" emanando leggi ad-hoc in parlamento. Anche a me piacerebbe andare a vivere nelle montagne fuori da tutto, ma non posso tagliare un albero per costruire un riparo (figuriamoci una casa in legno!) altrimenti la forestale mi multa o mi arresta. Perché invece alle religioni di qualsiasi credo è permesso tutto? Non sono un esperto, ma se avessero bisogno di un servizio pubblico (polizia, sanità, pompieri) perché non esonerarli dal momento che non fanno parte di un contesto sociale (Stato) che necessita finanziamenti (tasse)? Queste popolazioni (presenti anche in Italia) dovrebbero firmare una liberatoria in cui si conferma di rinunciare a qualsiasi servizio pubblico offerto gratis dallo Stato. E chiamassero batman o spiderman in caso di necessità e lasciassero la polizia e ambulanze a chi paga tasse , imu, tasi, Iva ecc ecc

    RispondiElimina
  4. X me sn liberi d fare ciò che ritengono opportuno...xò giustamente devono pagare tasse come tutti noi e nn usufliure i servizi gratis...xchè manteniamo già troppa gente!!!

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...