C'è un film che è stato sottovalutato e che in molti cinema non è proprio arrivato, ma che merita di esser visto: Gli equilibristi di Ivano De Matteo.
Un film italiano che narra la storia di Giulio, un uomo di 40 anni, sposato con 2 figli, dipendente del Comune.
Il film si apre su una scena di amore clandestino, consumato in un archivio deserto: proprio questo tradimento stravolgerà la vita del protagonista, interpretato dal bravissimo Valerio Mastandrea, e lo porterà nella povertà e in una vita di bugie, stenti, priva di dignità.
La stessa locandina del film mostra un uomo in equilibrio su una linea segnata sulla strada: in equilibrio perchè, con il divorzio, i 1200€ di stipendio non bastano più e occorrerebbe non un secondo lavoro (come quello all'ingrosso della frutta o come Babbo Natale), ma, come dice lo stesso protagonista, un terzo e un quarto per riconquistare quella dignità ormai perduta.
E la strada sarà, invece, la sua nuova casa perchè finirà per dormire in macchina, sotto i ponti, mangerà nella mensa dei poveri, dormirà in una pensione con il bagno in comune e vivrà tante situazioni inconcepibili fino a qualche mese prima.
Un film che ci fa capire che, oggi, il divorzio non porta solo alla distruzione della famiglia e degli affetti, ma anche ad un impoverimento materiale dell'uomo che non può permettersi di mantenere se stesso e la moglie con i figli.
Come nel caso di Giulio, il divorzio non è sempre necessario perchè spesso si ama ancora il proprio partner e si può continuare a vivere insieme: il tempo cancellerà quel tradimento o qualsiasi altro problema.
Il divorzio è solo roba per ricchi.
Da vedere!
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