Una bellissima canzone di Lucio Battisti diceva "... tu chiamale se vuoi emozioni...".
Ma non sempre è così facile dare un nome a ciò che sentiamo dentro: spesso confondiamo la gelosia con l'invidia, la rabbia col dolore, l'amore con l'affetto.
Le emozioni sono l'essenza dell'uomo: senza di esse si muore o si impazzisce.
C'è, però, chi è eccessivamente emotivo, iperemotivo ed ha molte difficoltà a gestire le proprie emozioni, non riuscendo così a vivere con serenità la propria vita.
Quante volte vi sarà capitato di riscontrare questo problema in voi stessi o negli altri?
Episodi come stringere una mano esageratamente sudata o arrossire in volto davanti a un complimento o a un semplice sguardo o la difficoltà di esprimere il proprio pensiero perchè le parole sembrano impazzire in testa?
Questo problema è stato ultimamente affrontato in una pellicola cinematografica francese, Emotivi anonimi: il film racconta la storia di una giovane cioccolataia, Angelique, che frequenta proprio un gruppo simile a quello degli Alcolisti anonimi proprio perchè non riesce a sostenere una conversazione con gli altri o ritiene troppo disturbante (tant'è che sviene) essere ammirata.
Un giorno incontra Jean-Renè, proprietario di una fabbrica di cioccolato, con problemi di iperemotività: lui è spaventato dal suono del telefono, dalle donne tant'è che non riesce nemmeno a toccarle o a invitarle a cena senza portarsi dietro la valigetta con 3/4 camicie come cambio.
Ma grazie alla passione per il cioccolato i due riusciranno a superare tutti questi problemi e a vivere a pieno il loro amore.
E' bene essere emotivi e sensibili per conoscere a fondo se stessi e gli altri, ma, come in ogni cosa, il troppo stroppia.
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