Mi capitò di ascoltare questo brano, tremendamente triste in cui erano i violini ad essere protagonisti.
Il titolo è The sheltering sky, colonna sonora di uno dei film del regista italiano Bernardo Bertolucci, Il tè nel deserto.
E fu così che mi avvicinai all'arte di comporre musica di Ryuichi Sakamoto.
Sakamoto, musicista e compositore giapponese, è stato uno dei primi ad unire la musica etnica orientale con le sonorità tipiche dell'Occidente.
In una recente intervista, l'artista giapponese, considerato proprio l'architetto del ponte sonoro fra Oriente e Occidente, ha affermato di considerare la musica come un unico, grande giardino, senza barriere tra est e ovest o tra generi musicali.
Il mondo sonoro è un tutt'uno.
Altri suoi gioielli (e delizie per le nostre orecchie) sono Forbidden Colours che sa molto di Oriente: Sakamoto è in grado, tramite questi splendidi suoni, di portarci con l'immaginazione in quei posti così lontani da noi, ma estremamente magici e la colonna sonora del film di Bertolucci L'ultimo Imperatore che gli fece vincere l'Oscar come miglior colonna sonora nel 1987.
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