mercoledì 19 gennaio 2011

Morire di sete per far costruire dei resort turistici

Ogni giorno ci mostrano le immagini di tutte quelle popolazioni del Terzo Mondo che sono privi dei beni di prima necessità, non hanno un tetto sotto cui trovare riparo, muoiono per malattie oggi facilmente curabili, chiedendoci di aiutare loro attraverso delle donazioni.
Mentre ci mostrano questa realtà, ce n'è un'altra che rischia di morire di sete per dare spazio alla costruzione di resort con piscina. Questa realtà è quella dei Boscimani del Kalahari che, dopo anni di processi giudiziari, hanno ottenuto la possibilità di ritornare nelle loro terre d'origine.
La terra sì, l'acqua no.
Infatti, proprio per indurli ad abbandonare la zona, è stato smantellato e cementato il pozzo da cui i Boscimani si fornivano d'acqua, è stata interdetta anche la caccia, attività da cui dipende il sostentamento della popolazione, è stata vietata loro la possibilità di portare cibo e acqua dall'esterno.
Contemporaneamente a tutto ciò, le autorità hanno autorizzato l'apertura di un complesso turistico di lusso, dotato di bar e piscina e la Gem Diamonds ha ottenuto il nulla osta ambientale per aprire una miniera di diamanti.
A tutto questo bisogna aggiungere che la sentenza che vieta il diritto all'acqua ai Boscimani è stata emessa solo una settimana prima del riconoscimento formale da parte delle Nazioni Unite del diritto all'acqua come diritto umano fondamentale.
A questo punto cosa dobbiamo pensare? Forse che, alla fine di tutto, ogni uomo pensa solo ed esclusivamente al proprio interesse.
Perciò smettetela di indossare la maschera dell'altruista quando donate 1 o 2 € per il popolo di Haiti o per i bimbi della Nigeria o per le popolazioni vittime dello tsunami.
Mostratevi sempre e solo per quello che siete: una massa di indifferenti ed egoisti!


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