Quando si parla dell'Africa, spesso si pensa alla fame, alla povertà, alle malattie, ma nel continente nero c'è anche un altro grave problema, quello che ha come vittime le donne.
Le donne africane subiscono offese di ogni tipo: basti pensare alle mutilazioni genitali che ogni anno distruggono la vita di tantissime donne, provocando non solo danni fisici, ma anche psichici.
Accanto a questa piaga, ci sono anche le accuse di stregoneria.
Nel 2013 è davvero difficile credere che ci siano persone che ancora credono alle streghe e ai poteri soprannaturali; eppure, la notizia della decapitazione di 2 donne considerate streghe in Papua Nuova Guinea è avvenuta solo qualche settimana fa e addirittura in Nigeria i bambini accusati di stregoneria vengono abbandonati, picchiati, feriti o mutilati con l'acido, spesso dai loro stessi genitori.
In Ghana c'è un piccolo villaggio, Gnani, abitato da 253 donne e 38 uomini: tutti considerati streghe o maghi.
Si tratta di credenze popolari a cui si affidano spesso i più poveri secondo cui chi possiede questi poteri magici li utilizza per evocare le potenze maligne e compiere malefici e causare disgrazie.
Ma di quali disgrazie si parla?
Disgrazie come quelle della morte di una bestia, di una capanna che prende fuoco, di una semplice cataratta.
Se una donna viene considerata una strega, viene immediatamente emarginata e spesso linciata; chi ce la fa fugge nel villaggio di Gnani per purificarsi.
Qui una sorta di sciamano verifica se la donna è realmente una strega e lo fa attraverso una cerimonia che prevede il sacrificio di alcuni polli: se questi ricadono nel fuoco con la testa verso l'alto l'accusa è falsa, altrimenti è vera.
Ma spesso le accuse di stregoneria sono dettate dall'invidia sociale o dall'ostilità nei confronti di donne vedove o anziane, che non hanno avuto figli, che hanno la cataratta o semplicemente donne che non si fanno sottomettere.
Un'altro triste destino spetta alle donne rimaste vedove: queste vengono letteralmente spogliate di tutto ciò che possedevano insieme al marito, anche dei figli.
L'unica possibilità è quella di sposare il cognato, ovvero il fratello del marito; ma prima di questa scelta la donna viene sottoposta a delle vere e proprie torture.
Molte di queste vedove vengono picchiate, rasate a zero e costrette a bere una bevanda che provoca loro una forte dissenteria, finalizzata alla sua purificazione.
Un altro "test" per l'eventuale adulterio è quello che vede queste donne nude e sottoposte al lancio di secchi d'acqua prima bollente e poi fredda; se dopo la doccia bollente compaiono ustioni, allora la donna è un'adultera.
Si assiste ad una società in cui le credenze popolari sono la legge ed è difficile eliminarle; per queste ragioni ActionAid ha impostato la sua campagna di intervento non sull'eliminazione di queste superstizioni, bensì sulla necessità di rispettare i diritti umani di tutte le persone, che siano streghe, maghi o gente comune.
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