Nessuno mi può giudicare: questo il titolo del film con una meravigliosa Paola Cortellesi e un altrettanto affascinante Raoul Bova.
Il film che l'altra sera mi ha fatto piangere e ridere nel giro di 90 minuti.
Impresa ardua, devo dire.
Un film che fa una foto perfetta e veritiera della società di adesso.
La Cortellesi interpreta il ruolo di una mamma, Alice, 35 anni che, già all'inizio della pellicola, si ritrova vedova e con un bimbo di 9 anni e piena di debiti.
Come fare?
E il caso di dire "dalle stelle alle stalle".
Sì perchè per pagare i debiti, vende la sua casa-villa con piscina e si trasferisce sulla terrazza di un quartiere popolare.
Quest'esperienza, se all'inizio la spaventerà, alla fine le insegnerà tanto, in modo particolare quei valori che sempre più si stanno perdendo nella società di oggi.
Ma non sarà solo la casa il cambiamento: per pagare i suoi debiti, la giovane Alice inizierà a svolgere il lavoro più vecchio del mondo, insieme ad una specialista del mestiere, Eva.
Una serie di divertenti e imbarazzanti situazioni in cui Alice userà il suo corpo per ottenere i soldi che le servono.
Per fortuna, come è d'obbligo nelle commedie, c'è il lieto fine con un messaggio che, sinceramente, non ho gradito molto: risolvere i problemi nel modo più facile e veloce tanto ciò che importa è la buona fede e quindi "nessuno ti può giudicare".
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