Ancora una volta finisco col parlare di Taranto e, ahimè, dell' Ilva, il mostro, come in tanti definiscono quello stabilimento ormai vecchio e che ogni giorno inquina l'aria della nostra città, oscurando anche la luce del Sole.
Oggi alle 15, si è verificato un incendio all'interno dello stabilimento, un incendio di considerevoli dimensioni e che ha sviluppato colonne di fumo nero visibili da ogni parte della città.
Pare che ci sia stato un corto circuito ad un trasformatore di un nuovo impianto, ancora in fase di collaudo.
Per ora non risultano feriti, ma cosa stiamo respirando in questo momento?
C'è chi dice che si tratta solo di fumo causato dal cortocircuito, quindi assolutamente non inquinante; c'è chi parla composti chimici cancerogeni.
Come al solito, credo che la verità verrà tenuta nascosta.
Stavolta, però, è diverso: la gente, i cittadini sono stanchi di respirare veleni, giorno e notte.
Ci uccidono lentamente, dolcemente, senza che ce ne accorgiamo: solo tra qualche mese o anno purtroppo saremo colpiti da qualche tumore o malattia mortale che non ci darà possibilità di sopravvivenza perchè sarà troppo tardi.
Vi ricordo che Taranto è la città italiana con il più alto tasso di mortalità per tumori: al seno, al cervello, leucemie.
Una situazione insopportabile contro cui si cerca di combattere: proprio l'altro giorno, il 17 Febbraio, una manifestazione di cittadini si è schierata fuori dal Tribunale di Taranto per dire basta all'avvelenamento ambientale che l'Ilva sta causando, per vedere condannati i proprietari dello stabilimento, per porre fine a questo triste capitolo della nostra storia.
Infine, voglio ricordare a tutti che pochi giorni fa lo sponsor "RespiriAMO Taranto" per la squadra del Taranto Calcio, scelto proprio dai tifosi, nonchè cittadini, è stato ritenuto politico e quindi non opportuno come sponsor sulla maglia della squadra.
Forse perchè il verbo "respirare" è stato considerato una critica sottile ai veleni che ci vengono buttati nell'aria?
Io penso solo che quel respiriAMO includa in sè la voglia e la passione che i tarantini hanno per la squadra e per la città, voglia di respirare ed amare Taranto per tutto ciò che essa è, con i suoi pregi e i suoi difetti perchè, da un po' di tempo, c'è aria di cambiamento, voglia di rinascere dalle nostre ceneri come l'Araba Fenice.
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