mercoledì 13 febbraio 2013

I testi di Sanremo 2013: Raphael Gualazzi

Raphael Gualazzi ritorna sul palco di Sanremo dopo due anni dalla sua vittoria nella categoria Giovani con il brano Follia d'amore.
In questi due anni è stato a Londra dove attualmente vive e dove ha conosciuto Vincent Mendoza, che ha collaborato con Robbie Williams e ora ha arrangiato per Raphael il brano sanremese "Sai".
Il secondo brano è "Senza ritegno": entrambe le canzoni sono scritte da lui.
Ecco i testi e i video:

SAI
Apri gli occhi e te ne vai 
la danza è immobile 
scopre i tuoi fianchi 
il vento 
e nei giorni ogni momento 
vorrei percorrere 
le tue volute velleità 

Se solo avessi potuto cambiare il mondo 
all’improvviso 
avrei bruciato l’accidia immemore che 
porta il 
tempo 
avrei fermato la guerra inutile con 
un 
sorriso 
e allora si 
avrei saputo credere 

Posi libera nei sensi 
la luce mormora 
dalla finestra stanca 
la tensione dei silenzi sembra descrivere 
ogni tuo sguardo perso 

Se solo avessi potuto cambiare il mondo 
all’improvviso 
avrei asciugato le nubi in lacrime 
per la tua 
gioia 
avrei sfondato le porte ipocrite di 
un 
paradiso 
avrei toccato quell’anima 
che vive dentro te 

Sai 
per sopravvivere 
ci basta un sogno 

Sai 
oh sai 
per sopravvivere 
ci basta un sogno 


E all’improvviso 
il tutto si delinea proprio come non 
avrei 
pensato mai 
e nell’immagine 
il respiro si distingue ora 
per ogni gioia 
lacrima 
ogni tuo sorriso 
sentirai una forza dentro te 
che vince ogni limite! 

Sai 
per sopravvivere 
ci basta un sogno 

Sai 
oh sai 
per sopravvivere 
ci basta un sogno 

Sai

SENZA RITEGNO
Ti guardo e non puoi tentarmi 
dipinta di un'immagine che non apprezzerò 
se parli non puoi ascoltarmi 
la magra educazione che diffondi fuggirò 
le mani non puoi scottarti 
la fiamma si fa labile nell'insensibile 
mi guardi e non vuoi pensarci 
ma sei solo un disegno se non puoi 
decidere 

e vorrai 
e vorrai 
e vorrai 
vorrai… 

E vorrai ridere chiedendo delucidazioni 
ma fuori , a piede libero, ne abbiamo 
milioni 
ti sparo nelle gambe e divento cristiano 
dopotutto non è male se mi sento più' 
umano 

Ricordati le favole che hai già vissuto 
la pace vulnerabile di ogni minuto 
che vivere e ridere, non è abbastanza 
mentre imbianco l'uomo nero, tu prendi 
coscienza! 

Ed ora 
ora sai 
hai visto coi tuoi occhi 
e pianto con i miei 
non c'è vergogna se non quella di una 
cieca 
acquiescenza per viltà, per viltà 
ma lascia che sia più tardi 
l'inutile lamento che non costruisce 
mai 
portami nei miei sbagli 
che mai ne avrò bisogno 
come in questo vivere 

Qui non si tratta di una libera denigrazione 
ma di rendersi partecipi di ogni ragione 
per vivere, ridere, decidere e sognare 
e mi ricordo quella volta che volevo 
volare 
e non aspetto le tue regole neanche 
un 
minuto 
propongo i sogni liberi di chi ti ha 
creduto 
leggere e scrivere non è abbastanza 
mentre sbianca l'uomo nero tu prendi 
coscienza 
na-na-na-na-na...


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