Raphael Gualazzi ritorna sul palco di Sanremo dopo due anni dalla sua vittoria nella categoria Giovani con il brano Follia d'amore.
In questi due anni è stato a Londra dove attualmente vive e dove ha conosciuto Vincent Mendoza, che ha collaborato con Robbie Williams e ora ha arrangiato per Raphael il brano sanremese "Sai".
Il secondo brano è "Senza ritegno": entrambe le canzoni sono scritte da lui.
Ecco i testi e i video:
SAI
Apri gli occhi e te ne vai
la danza è immobile
scopre i tuoi fianchi
il vento
e nei giorni ogni momento
vorrei percorrere
le tue volute velleità
Se solo avessi potuto cambiare il mondo
all’improvviso
avrei bruciato l’accidia immemore che
porta il
tempo
avrei fermato la guerra inutile con
un
sorriso
e allora si
avrei saputo credere
Posi libera nei sensi
la luce mormora
dalla finestra stanca
la tensione dei silenzi sembra descrivere
ogni tuo sguardo perso
Se solo avessi potuto cambiare il mondo
all’improvviso
avrei asciugato le nubi in lacrime
per la tua
gioia
avrei sfondato le porte ipocrite di
un
paradiso
avrei toccato quell’anima
che vive dentro te
Sai
per sopravvivere
ci basta un sogno
Sai
oh sai
per sopravvivere
ci basta un sogno
E all’improvviso
il tutto si delinea proprio come non
avrei
pensato mai
e nell’immagine
il respiro si distingue ora
per ogni gioia
lacrima
ogni tuo sorriso
sentirai una forza dentro te
che vince ogni limite!
Sai
per sopravvivere
ci basta un sogno
Sai
oh sai
per sopravvivere
ci basta un sogno
Sai
SENZA RITEGNO
Ti guardo e non puoi tentarmi
dipinta di un'immagine che non apprezzerò
se parli non puoi ascoltarmi
la magra educazione che diffondi fuggirò
le mani non puoi scottarti
la fiamma si fa labile nell'insensibile
mi guardi e non vuoi pensarci
ma sei solo un disegno se non puoi
decidere
e vorrai
e vorrai
e vorrai
vorrai…
E vorrai ridere chiedendo delucidazioni
ma fuori , a piede libero, ne abbiamo
milioni
ti sparo nelle gambe e divento cristiano
dopotutto non è male se mi sento più'
umano
Ricordati le favole che hai già vissuto
la pace vulnerabile di ogni minuto
che vivere e ridere, non è abbastanza
mentre imbianco l'uomo nero, tu prendi
coscienza!
Ed ora
ora sai
hai visto coi tuoi occhi
e pianto con i miei
non c'è vergogna se non quella di una
cieca
acquiescenza per viltà, per viltà
ma lascia che sia più tardi
l'inutile lamento che non costruisce
mai
portami nei miei sbagli
che mai ne avrò bisogno
come in questo vivere
Qui non si tratta di una libera denigrazione
ma di rendersi partecipi di ogni ragione
per vivere, ridere, decidere e sognare
e mi ricordo quella volta che volevo
volare
e non aspetto le tue regole neanche
un
minuto
propongo i sogni liberi di chi ti ha
creduto
leggere e scrivere non è abbastanza
mentre sbianca l'uomo nero tu prendi
coscienza
na-na-na-na-na...
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