sabato 2 febbraio 2013

X Agosto di Giovanni Pascoli

Era da tempo che non analizzavo una poesia italiana e così, l'altro giorno, mi è capitata sotto mano un componimento di Giovanni Pascoli, forse poco studiato a scuola, ma che tengo a cuore perchè è una delle poesie più care per mio padre (e forse quella che ricorda meglio): sto parlando di X Agosto.

San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.

Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!

La scelta del titolo racchiude in sè il messaggio della poesia: il 10 Agosto del 1867 il poeta perse suo padre, morto assassinato, e nella notte di San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti, si ferma a riflettere.
Le stelle cadenti evocano il pianto e la tristezza dell'universo: Pascoli aveva una visione cosmica di infelicità e concepiva il mondo come dominato dal male, in cui l'unico rifugio sono gli affetti familiari, anch'essi però minacciati dalla malvagità umana.
In questa poesia, Pascoli, prima di parlare della morte del padre, fa riferimento alla natura e, nel particolare, ad una rondine: questa sta tornando al nido con la cena per i suoi piccoli, ma a quel nido non ci arriverà mai perchè sarà uccisa lungo il tragitto.
Pascoli la presenta nel momento della morte, con il verme verso il cielo lontano, non solo fisicamente, ma anche emotivamente per sottolineare l'indifferenza della natura verso chi soffre, e pian piano il pigolio dei suoi piccoli si fa sempre più sordo, verso la morte.
Così come la rondine anche un uomo (il padre di Pascoli) tornava al suo nido (alla sua casa e dalla sua famiglia) e fu ucciso, e così come la rondine, anche lui portava con sè due bambole per le sue due figlie e le alza verso il solito cielo indifferente, mentre nella sua casa l'aspettano, inutilmente.
Infine si rivolge proprio a Cristo (E tu) che da quei mondi sereni, infiniti e immortali, proprio perchè non conoscono la morte e il male e sono indifferenti alla sofferenza, inonda di un pianto di stelle il nostro mondo, paragonato ad un atomo opaco del male proprio perchè è solo un corpuscolo microscopico nell'Universo in cui la gente è solo pronta a farsi del male a vicenda.


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